La musica analogica sta vivendo la sua seconda esistenza, dopo la gloriosa rinascita del vinile, è il turno delle cassette, che nel 2016 hanno subito un impennata nelle vendite. Per chi è cresciuto negli anni ottanta e novanta, le musicassette sono indimenticabili, così come tutti i disperati tentativi di riavvolgere un nastro impazzito con una matita o una penna, pregando in tutte le lingue che il suono fosse ancora per lo meno “decente“. Onestamente, molti di noi, pensavano non le avremmo più riviste, con l’arrivo dei cd, poi degli mp3 e degli smartphone, sembravano essere finite nel dimenticatoio. Invece no, ‘chi non muore si rivede‘.
Un nuovo studio, condotto da Nielsen Musica, ha calcolato che, per il 2016, le vendite degli album in musicassetta è cresciuto del 74% negli Stati Uniti. Come ha riportato anche Billboard, sono state vendute 129.000 copie, contro le 74.000 del 2015. Una cifra irrisoria se pensiamo ai 13 milion di vinili, ma se consideriamo che il nastro è un formato “morto“, non è notizia di poco conto che stia tornando sul mercato. Molte cassette sono state acquistate probabilmente soltanto come “oggetto vintage” da collezione, in grado di esercitare un certo fascino. Per il momento dubitiamo del fatto che la totalità di questi acquirenti si sia davvero impegnato nell’ascolto di un intero album su nastro.
Qualcuno avrà intenzione di rimettersi a produrre i mangianastri? L’Oxford English Dictionary aveva persino eliminato questa parola nell’edizione del 2011, dopo che la soni aveva smesso di vendere i Walkman l’anno precedente. Spulciando qua e là però, non è difficile trovarne in vendita online.
Sicuramente, i prossimi mesi ci sorprenderanno, visto che il mondo della musica tradizionale sta per essere completamente stravolto, modernizzato e reso iper (forse troppo) tecnologico.
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