10 canzoni poco note (ma altrettanto belle) contro la guerra

"Immagina che tutte le persone possano vivere in pace" cantava John Lennon. Altri, prima e dopo di lui, hanno alzato la voce per protestare contro la guerra.

Da Imagine a Blowin’in the Wind, da La Guerra di Piero a Zombie. Sono canti di pace tanto intensi da rimanere scolpiti nella memoria di ogni generazione.

Oggi abbiamo scelto di proporvi una playlist diversa: la nostra personale selezione, in ordine cronologico, di dieci canzoni scritte negli anni contro la guerra, canzoni meno note, ma forse altrettanto belle.

1. Joni Mitchell, Woodstock (1970)

Partiamo dalla Summer of Love, dal sogno hippie che con Woodstock vide il suo culmine e la sua fine. Joni Mitchell scrisse Woodstock traendo spunto da quanto aveva sentito raccontare dal suo fidanzato dell'epoca, Graham Nash, a proposito del festival a cui lei non aveva potuto partecipare.

Il brano racconta la storia di un viaggio spirituale alla fattoria di Max Yasgur, luogo dove si era tenuta la manifestazione. Nel testo sono presenti riferimenti alla guerra del Vietnam, contro la quale Woodstock, cantata dalla Mitchell, diventa un vero e proprio simbolo, con le immagini di pace e gli "aerei da guerra che si trasformano in farfalle".

2. Francesco De Gregori, Saigon (1973)

Altro riferimento alla guerra in Vietnam. Francesco De Gregori compose Saigon nel 1973, quando la guerra, iniziata nel 1964, si stava avviando ormai verso la fine. Il coinvolgimento degli Stati Uniti, che avevano sostenuto economicamente e militarmente il Vietnam del Sud, era un'esperienza ormai conclusa e il 30 aprile di due anni dopo Saigon sarebbe caduta nelle mani dei Nord Vietnamiti.

La città di Saigon rappresentava per i giovani di tutto il mondo il simbolo della libertà: non la capitale di uno stato in guerra occupato dagli americani, ma "un luogo della mente e del mondo", come avrà modo di dire lo stesso cantautore.

Da qui a Saigon la strada è buona.
Terra libera, terra nera,
Quest'autunno cambierai colore,
Sarà il vento e sarà la pioggia
Che cadrà senza bagnarti il cuore.

3. Area, Luglio, Agosto, Settembre (nero) (1973)

Uno dei pezzi più noti della prog band degli Area, Luglio, Agosto, Settembre (nero) è la traccia di apertura dell'album ARBEIT MACHT FREIUELLO (1973). L’introduzione è in lingua araba, frutto di una registrazione pirata in un museo del Cairo, e recita: "Lasciate la rabbia, lasciate il dolore, lasciate le armi, lasciate le armi e venite, venite a vivere in pace".

Segue la voce incredibile di Demetrio Stratos che, accompagnato dall'organo, declama versi pesanti e provocatori, tesi come gli Anni di Piombo, che all'epoca la band, con tutto il popolo italiano, stava affrontando con sofferenza.

4. Police, Bombs Away (1980)

Tratta dal loro terzo album ZENYATTA MONDATTA (1980), questa canzone dei Police narra un incontro tra un generale e una ragazza soldato. "Il generale vuole solo insegnare a France a ballare" canta la band di Sting: "La vita nell'esercito non gli dà nessuna storia sentimentale… Viva le bombe nella vecchia Bombay".

5. Pink Floyd, The Gunner's Dream (1983)

The Gunner's Dream, composta da Roger Waters per l'album THE FINAL CUT (1983), inizia con il suono di un'esplosione seguito da una comunicazione radio. Si tratta del poeticissimo testamento di un aviatore che, dopo essere stato abbattuto durante uno scontro aereo, ripensa alla sua vita passata e a quella futura, dove lui non sarà presente.

Il sogno a cui si fa riferimento nel titolo è l'eterno sogno dell'aviatore protagonista: vivere in un mondo migliore, in cui "nessuno scompare senza motivo, dove tutti sono uguali davanti alla legge e dove nessuno uccide più i bambini".

6. Rage Against the Machine, Killing in the Name (1992)

I Rage Against the Machine scrissero Killing in the Name nel 1992, per il loro primo album. Il titolo della canzone è emblematico, così come il testo del brano, che attacca coloro che pensano di uccidere per libera scelta, quando in realtà eseguono solamente degli ordini, uccidono in nome di qualcun altro.

Chiaro è il riferimento alle Forze dell’Ordine degli Stati Uniti. Alcuni membri facevano parte, infatti, dell'organizzazione terroristica del Ku Klux Klan.

"I morti sono giustificabili, perché chi li ha uccisi indossa il distintivo".

7. Sheryl Crow, Redemption Day (1996)

La cantante scrisse Redemption Day nel 1996. Allora, Sheryl Crow si esibiva come membro dell'USO (organizzazione non-profit volta di intrattenere le truppe americane) per i soldati di stanza in Germania, Italia e Bosnia. Redemption Day è una canzone folk contro la guerra, che la cantante ebbe modo dunque di osservare in prima persona, in compagnia dell'allora First Lady Hillary Clinton.

Recentemente, la cantante del Missouri ha condiviso una nuova versione della canzone: un duetto con Johnny Cash, che in realtà è una rielaborazione di una registrazione che Cash stesso fece prima di morire (nel 2003).

8. Daniele Silvestri, Il mio nemico (2002)

Eccoci, con Il mio nemico, arrivare al nuovo millennio.

La canzone di Daniele Silvestri è una bellissima protesta contro la guerra e la sua strumentalizzazione per motivi economici. Il cantautore la scrisse dopo gli scontri avvenuti a Genova in occasione del G8 del 2001. Non a caso il pezzo, che nel 2003 ha vinto il Premio Amnesty International Italia, cita De André ("Sparagli Piero, sparagli ora").

Bellissimo anche il video del brano, girato in animazione da Marco Pavone. La storia è quella di due soldati che, durante un conflitto, diventano amici.

9. Green Day, Life During Wartime (2003)

Il cantante dei Green Day Billie Joe Armstrong non ha mai tenuto nascoste le proprie posizioni politiche. In particolare, Life During Wartime, interpretata da Billie Joe nel 2003 ma scritta negli anni 90, si scaglia contro l'intervento americano in Iraq: "Come posso vivere razionalmente durante la menzogna della guerra?"

10. Fun, Some Nights (2012)

Concludiamo la nostra playlist con Some Nights, brano del gruppo indie pop statunitense Fun, estratto nel 2012 come secondo singolo del loro omonimo album.

Nel videoclip, viene raccontata la Guerra Civile Americana. Dal lato della Confederazione, la canzone segue la storia di un agricoltore di mezza età che ama la sua vita e la sua terra, mentre sul fronte dell'Unione, il brano segue un giovane innamorato, separato dalla sua donna. La guerra recherà delle conseguenze inesorabili sia per il perdente, che per il vincitore, due uomini opposti ma incredibilmente simili.

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