Un giorno, negli anni 60, a Bel Air una ragazza di nome Pamela vide Paul McCartney affacciarsi a una finestra. Da allora, la sua vita cambiò.
“Se non hai una groupie intorno vuol dire che non stai facendo sul serio” affermava Frank Zappa. E Cameron Crowe, regista della splendida commedia musicale Almost Famous (2000), faceva dire alla sua Penny Lane:
Groupies? Noi non siamo groupies. Noi siamo qui per la musica. Noi siamo le aiuta-complessi.
Figlie dello spirito ribelle degli anni 60, fan, amiche delle rockstar, amanti, le groupies vivevano per le band, ne affollavano i camerini e non mancavano nemmeno un concerto. Le voci sul loro stile di vita sregolato e decisamente anti-conformista non hanno mai smesso di circolare: notti condivise in orge, fiumi di alcool e droghe.
Alcune divennero vere e proprie muse ispiratrici per i gruppi. Basti pensare, per esempio, a Cynthia Plaster Caster, che realizzava calchi di peni delle più grandi rockstar dell'epoca (uno su tutti, quello di Jimi Hendrix) e che ispirò la canzone dei Kiss Plaster Caster.
Sembra che il fenomeno delle groupies abbia avuto una vera e propria capostipite: Pamela Ann Miller, meglio nota come Pamela Des Barres, con il cognome da sposata.
La storia di Pamela cominciò come potrebbe cominciare oggi la storia di ogni fan: idolatrando i suoi artisti preferiti, i Beatles soprattutto. Pamela collezionava oggetti, poster, assisteva ai concerti. Quando, appena quattordicenne, le giunse la notizia che i Rolling Stones avrebbero fatto tappa all'Ambassador Hotel di Los Angeles, riuscì con le amiche a intrufolarsi nel bungalow di Mick Jagger.
Poi, un giorno, vide Paul McCartney affacciarsi da una finestra. Capì allora di poter coronare il suo sogno: vivere accanto alle rockstar.
La sua ossessione per i Beatles le passò quando conobbe, grazie a un compagno di scuola, Captain Beefheart. Il musicista statunitense, a sua volta, la introdusse a Charlie Watts e Bill Wyman dei Rolling Stones. Pamela iniziò così a frequentare i locali del Sunset Strip di Los Angeles.
Poi, le presentarono Frank Zappa. Un uomo che sarà “il suo mentore, il suo boss, il suo produttore, il suo amico”, per cui Pamela lavorerà come baby sitter e grazie a cui fonderà il suo gruppo, tutto al femminile: le GTOs.
Miss Pamela, come venne ribattezzata, seguiva appassionata i musicisti che più amava e “a letto restituiva la gioia ricevuta dalla musica”. Strinse così diverse relazioni, più o meno durature, con il tanto desiderato Mick Jagger, con il chitarrista dei Led Zeppelin Jimmy Page, col batterista degli Who Keith Moon, e con altri artisti come Nick St. Nicholas, Noel Redding, Chris Hillman e Gram Parsons. A quanto ha raccontato, riuscì pure ad avere un rapporto sessuale con Jim Morrison.
Mi consideravano anti-femminista: una puttanella sottomessa agli uomini. Nel corso degli anni, ho osservato questa questione mutare molto lentamente: non mi sono nascosta e non sono rimasta in disparte. Ho continuato a insegnare, scrivere libri ed esprimere le mie idee sulla vita […] Ora, finalmente, mi vedono come una femminista: una donna che usciva e faceva esattamente quello che voleva.
Così scrisse Pamela nel suo romanzo autobiografico Sto con la band - considerato oggi come un “manifesto del groupismo” - quando, dopo essersi sposata con Michael Des Barres, frontman dei Silverhead e attore, lasciò la sua vita da groupie. Con queste esatte parole, Pamela spiegava il suo mondo e come lo viveva liberamente, nonostante in molti continuassero a chiamarla prostituta.
Ribelle, tenace, uno status symbol. Pamela Des Barres fu in realtà la prima di tante. Alcune delle cosiddette groupies sposarono le rockstar che erano riuscite a conquistare, come Bebe Buell, moglie di Steven Tyler ed ex groupie di George Harrison, Jimmy Page, Mick Jagger, Rod Stewart.
Altre invece presero ispirazione dai loro idoli e diedero al rock la loro voce come Siouxsie Sioux, groupie dei Sex Pistols, che fondò il gruppo punk rock Siouxsie and the Banshees.
Altre ancora morirono tra le braccia dei loro idoli, come Nancy Spungen, ex groupie di Aerosmith, Ramones, Iggy Pop, assassinata nel 1978 al Chelsea Hotel di New York, dove viveva col compagno Syd Vicious.
E poi, ancora, la giovanissima Lori Maddox, che quando cominciò a frequentare Jimmy Page aveva solo 14 anni.
Del resto, erano gli anni 60. Allora, incontrare un artista famoso in un qualche locale americano era frequente, come racconta nei suoi libri Pamela Des Barres, oggi settantunenne divorziata e fanatica dello yoga. Le groupies, in quel periodo, si innamoravano e altrettanto in fretta cambiavano idea. Ma la musica, quella restava per sempre.