La finta rock band più famosa del mondo

spinal tap

Ribelle, scanzonata, ricca di leggende. La storia degli Spinal Tap è simile a quella di molte rockstar. Ma c'è un problema: gli Spinal Tap non esistono.

Siamo all'inizio degli anni 80. Dopo una serie di album e oltre vent'anni di tour mondiali alle spalle, la carriera degli Spinal Tap, band heavy metal britannica, sembra ormai destinata a concludersi. L'ultima occasione per tornare in auge è la promozione dell'ultimo disco, SMELL THE GLOVE. Ad accompagnare Nigel, David e Derek, è il regista Marty Di Bergi, da sempre loro grande fan, che decide di realizzare un documentario on the road, filmando interviste, backstage e live. 

Fin qua, tutto bene. Il film, diretto da Di Bergi, uscì nel 1984, con il titolo di This is Spinal Tap! e conobbe un discreto successo, nonostante il suo soggetto: una band terribile di cui nessuno aveva mai sentito parlare.

Effettivamente, c'è un motivo per cui nessuno aveva mai sentito parlare degli Spinal Tap. Sono una band fittizia. Dietro i volti dei tre sgangherati musicisti ci sono infatti quelli dei comici americani Harry Shearer, Michael McKean e Christopher Guest. E il loro fan numero uno: il regista Di Bergi, è in realtà Rob Reiner, noto come attore, al suo debutto dietro la macchina da presa.

Qualcosa di credibile c'è, ed è il motivo per cui, d'altra parte, in molti non si accorsero della falsità del documentario, che andrebbe dunque catalogato nel genere del mockumentary. Stiamo parlando della vita stessa delle rockstar, con quelle parruccone anni 70, l'energia dei Deep Purple, gli esordi musicali in costume che ricordano tanto la fase Beatles di YELLOW SUBMARINE.

E poi, le groupies, gli immancabili litigi con manager e promoter, gli strumenti che esplodono (ve la ricordate la batteria fatta saltare in aria da Keith Moon degli Who?), la personalità androgina alla Mick Jagger. Tenere il conto delle citazioni e dei riferimenti ad altre band è quasi impossibile.

Tutto ciò che accade agli Spinal Tap, per quanto assurdo possa sembrare ai nostri occhi, era dunque così verosimile per l'epoca che il chitarrista degli Aerosmith Brad Whitford arrivò a dichiarare:

Giurerei che questi Spinal Tap fossero presenti a metà dei nostri incontri. La cosa più divertente è il fatto che la prima volta che Steve [Tyler] vide il film, non ci trovò nulla di divertente, talmente era vicino a quello che vivevamo noi.

Ma la cosa più curiosa accadde dopo l'uscita del film. Quello che era nato come un gruppo heavy metal fittizio e sghangherato divenne infatti un vero gruppo musicale. I musicisti vennero intervistati. E i giornalisti che lo fecero riportarono i nomi di Nigel, David, Derek, i nomi dei personaggi del mockumentary che aveva consacrato i tre attori come rockstar.

Il disco BREAK LIKE THE WIND giunse inaspettato, nel 1992, seguito da un tour mondiale. A differenza di quanto accade nel film, inoltre, ogni singola data del tour sbancò il botteghino, costringendo gli Spinal Tap ad aggiungere più date, a fronte dell'elevato numero di biglietti venduti (tra cui due date alla prestigiosa Royal Albert Hall di Londra).

Eccovi allora un assaggio della performance di una band che, da fittizia qual era, divenne talmente importante da calcare il palco, nel 1992, del Freddie Mercury Tribute Concert.

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