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Le migliori copertine firmate Roger Dean

Cosa accade se si unisce la musica con l'arte? Roger Dean, negli anni, ci ha dato la risposta. Sue sono quasi tutte le copertine degli album degli Yes, ma anche di altri piccoli capolavori…

Specialmente in ambito progressive (ma non solo), la copertina di un album è parte integrante dell'opera. Pensiamo anche solo a THE DARK SIDE OF THE MOON dei Pink Floyd, con quel misterioso prisma triangolare diventato fin da subito un'icona mondiale. 

Uno dei maggiori interpreti dell'arte delle cover è Roger Dean, artista britannico che ha fatto delle copertine un vero e proprio mestiere. Sue sono quasi tutte le copertine degli Yes, celebre logo compreso, ma anche quelle degli Uriah Heep e dei Gentle Giant.

La maggior parte delle opere di Dean gioca su paesaggi fantastici, un po' New Age, che ci ricordano il mondo di Avatar di James Cameron (che tra l'altro, recentemente, è stato accusato di plagio dallo stesso Dean). Si tratta di paesaggi composti da forme, spesso curve, naturali, dove la figura umana è quasi sempre assente. Il tutto è dipinto con acquarello, inchiostro, carboncino o collage, per evocare grande armonia, senso di equilibrio e di pace.

Vi presentiamo oggi qualche nota copertina. La nostra, lo ricordiamo, non è una classifica, ma una selezione, e un invito a riscoprire, tra una canzone e l'altra, vere e proprie opere d'arte

FRAGILE, Yes (1971)

Credits: Roger Dean rogerdean.com

Cominciamo con gli Yes, e la loro prima collaborazione con Roger Dean. Per Steve Howe, le immagini di Dean, in quanto caratterizzate da grande equilibrio, erano il perfetto complemento delle atmosfere celesti evocate dalla band.

La cover di FRAGILE raffigura sul davanti un piccolo pianeta, mentre sul retro il pianeta si rompe e la popolazione fugge nello spazio mediante una barca a vela di legno.

CLOSE TO THE EDGE, Yes (1972)

Credits: Roger Dean rogerdean.com

Un'altra opera fondamentale. Sulla cover dell'album, su uno sfondo verde, rinveniamo il titolo e, per la prima volta, il logo classico degli Yes. All'interno della confezione, invece, un surreale dipinto di una cascata da cui cade acqua da tutte le direzioni.

Proprio nella cascata, e nelle rocce che restano sospese in aria, possiamo rintracciare un tratto tipico dell'arte di Roger Dean, ovvero l'uso frequente di elementi paradossali

TALES FROM TOPOGRAPHIC OCEANS, Yes (1973)

ROGER DEAN rogerdean.com

I lettori della rivista «Rolling Stone» non hanno avuto dubbi, nel 2004: TALES FROM TOPOGRAPHIC OCEANS ha la copertina più bella della storia del rock. 

L'idea della cover sarebbe nata, secondo Roger Dean, dall'incontro tra meditazioni spirituali e amore per la rappresentazione di paesaggi e rotte immaginarie.

Nessuno degli elementi ritratti, però, è inventato: il tempio piramidale che si staglia contro il disco lunare è quello di Chichen Itza; le rocce bagnate dalla cascata sono quelle di Brimham Rocks, nello Yorkshire, mentre quelle ritratte a destra provengono dalle scogliere di Land’s End, in Cornovaglia. Sul retro, troviamo la Logan Rock di Treen e le rocce di Stonehenge e Avebury, tra cui nuota un banco di pesci dall'aspetto preistorico. 

OCTOPUS, Gentle Giant (1972)

ROGER DEAN rogerdean.com

Abbandoniamo gli Yes (ma di copertine da scoprire ce ne sarebbero molte di più) per ammirare OCTOPUS dei Gentle Giant. In realtà, solo la versione inglese dell'album è opera di Roger Dean, mentre la versione statunitense ospita una rappresentazione di Charles White. Fu la prima e unica collaborazione tra Dean e il gruppo inglese.

THE MAGICIAN'S BIRTHDAY, Uriah Heep (1972)

ROGER DEAN rogerdean.com

Per gli Uriah Heep, Roger Dean produsse ben cinque copertine. Questa volta i suoi paesaggi introducevano figure umane. Tuttavia, qui come in altri lavori di Dean, la figura umana non è centrale, ma entra nel gioco delle forme e si ibrida perfettamente con la natura sullo sfondo, vera protagonista.

ASIA, Asia (1982)

ROGER DEAN rogerdean.com

Nel 1981, alcuni ex membri degli Yes (Steve Howe, Geogg Downes), degli Emerson, Lake & Palmer (Carl Palmer) e dei King Crimson, si riunirono in un supergruppo: gli Asia, della cui formazione vi abbiamo parlato in questo articolo. Naturalmente, non si avvia un nuovo progetto senza indicare il proprio linguaggio di provenienza, il proprio passato. Quale modo migliore, allora, di una copertina di Roger Dean per il loro omonimo album di debutto?

Menzione speciale: il logo della Virgin Records (1973)

ROGER DEAN rogerdean.com

Roger Dean non si specializzò solamente in cover di album musicali. Nel 1973, produsse anche il famosissimo logo della Virgin Records. Il primo disco a riportare l'opera? TUBULAR BELLS di Mike Oldfield (ve ne abbiamo parlato qua).

Marialuisa Miraglia

Nata negli anni sbagliati, amo guardare film in bianco e nero e sorseggiare tè caldo mentre "The Dark Side of the Moon" corre sul giradischi.

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Marialuisa Miraglia

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