La notte in cui il fiume inghiottì Jeff Buckley

jeff buckley

Sono passati 23 anni dal giorno della scomparsa di Jeff Buckley, che venne inghiottito dalle acque di un affluente del Mississippi. Ecco come andarono le cose.

Erano esattamente le 5:58 della mattina del 29 maggio 1997 – ora locale di Dublino – quando Dave Lory, l'allora manager di Jeff Buckley, ricevette una chiamata da parte delle forze dell'ordine di Memphis che lo avvisavano della sparizione dell'artista.

Buckley si trovava a Memphis, in Tennessee, per lavoro: stava registrando delle demo per quello che avrebbe dovuto essere il suo secondo album in studio, MY SWEETHEART THE DRUNK, album pubblicato postumo un anno dopo la morte di Buckley con il titolo SKETCHES FOR MY SWEETHEART THE DRUNK, ma mai portato a compimento come l'artista avrebbe voluto. Durante i mesi passati a Memphis (da metà febbraio a fine maggio) Jeff stava cercando di rifinire il più possibile le registrazioni di questo suo nuovo album. Nello stesso periodo, oltre alle sessioni in studio, Buckley suonava spesso live in un bar in centro città per abituarsi alla sensazione che il nuovo materiale sul quale stava lavorando gli dava quando suonato dal vivo. Insomma, Buckley aveva in mente un progetto di rifinitura di questo stesso materiale che l'avrebbe portato al prodotto finito, al quale, purtroppo, non arriverà mai. 

Come anticipavamo, la sera del 29 maggio 1997, in attesa della sua band – che proprio in quel momento stava volando da New York a Memphis per aiutarlo nelle registrazioni – Buckley decise di fare una nuotata nel fiume Wolf, un affluente del più grande Mississippi il cui punto di incrocio si trova proprio in corrispondenza della città di Memphis. Quella sera Buckley non era solo: era accompagnato da un tecnico che lavorava con lui, Keith Foti, che raccontò che Jeff volle farsi il bagno vestito di tutto punto, canticchiando il ritornello di Whole Lotta Love dei Led Zeppelin. 

Foti rimase a riva mentre Buckley si tuffò e, dopo un breve momento di distrazione, il tecnico alzò lo sguardo e notò che Jeff era sparito nel nulla. Foti allertò subito le autorità che impiegarono un elicottero e una squadra di sommozzatori per cercare di trovare l'artista. Fu una corsa contro il tempo che finì solo il 4 giugno quando, finalmente, alcuni abitanti della zona segnalarono alla polizia l'avvistamento di un corpo senza vita nel fiume Wolf. Purtroppo, quel corpo si rivelò essere proprio quello di Buckley.

L'autopsia non rivelò nessuna traccia di alcool o di droga nel corpo di Jeff, la cui morte, dunque, non sembra essere accerchiata da nessun alone di mistero. Pare semplicemente essere stato uno sfortunatissimo incidente

Nonostante ciò, Dave Lory, il manager di Buckley di cui parlavamo poco fa, sembra essere confuso riguardo allo stato d'animo dell'artista che, a suo dire, nelle settimane precedenti all'accaduto si era comportato in maniera bizzarra:

Stava cercando di comprare una casa che non era in vendita. Stava cercando di comprare un'auto che non era in vendita. Fece una proposta di matrimonio a Joan [la sua ragazza del tempo, N.d.R.]. Mandò addirittura il suo curriculum allo zoo di Memphis per diventare un custode di farfalle – un sacco di cose strane che non erano proprio da lui. Credo che avesse molta voglia di sistemarsi. Voleva una vita normale. 

Anche Joan Wasser, la ragazza di Buckley, sembra convinta che Jeff sapesse già da molto tempo che il suo destino sarebbe stato segnato da una morte prematura

Poco dopo esserci conosciuti Jeff mi disse: "So che morirò giovane".

Insomma, pare che molte persone vicine all'artista, in un modo o nell'altro, si aspettassero che accadesse qualcosa di grosso in quel periodo, anche se nessuno si aspettava di perdere un amico, un collega o un amante così improvvisamente. 

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