Il 27 luglio 1969 uscì il terzo album dei Pink Floyd, SOUNDTRACK FROM THE FILM MORE. Si tratta di un'opera sui pericoli della droga, dopo l'abbandono di Syd Barrett.
Solo i fan più attenti dei Pink Floyd probabilmente conoscono la storia del terzo album in studio della band, SOUNDTRACK FROM THE FILM MORE (anche conosciuto semplicemente come MORE). Come dice il titolo, si tratta della colonna sonora dell'omonimo film, uscito nel 1969 e tradotto in italiano Di più, ancora di più. Ma perché il regista della pellicola, Barbet Schroeder, volle proprio i Pink Floyd?
More è un film ritratto della dipendenza da droga, e dei problemi che porta con sè. Racconta il tragico viaggio del protagonista a Ibiza, per seguire la ragazza di cui si era innamorato. Tuttavia, si tratta di un'Ibiza molto lontana dall'immaginario collettivo attuale. L'isola non è invasa da turisti e piena di discoteche, ma abitata da hippie e spacciatori.
Nel 1969, i Pink Floyd non erano solo musicisti. Erano anche persone che avevano visto un loro caro amico, oltre che collega, sprofondare nel vortice della dipendenza. Syd Barrett infatti, membro fondatore della band, nel '68 si era ritirato a vita privata dopo soli 3 anni di attività. Fu una grande perdita per i Pink Floyd, ma Barrett non era più in grado di suonare, spesso era smarrito o eccessivamente sregolato. Alla droga, purtroppo, si aggiunse anche la malattia (qua per leggere tutta la storia).
Così, i Pink Floyd sembrarono la band adatta per la colonna sonora di un film che non voleva tralasciare nulla della crudezza del mondo della dipendenza. David Gilmour ricorda come avvenne la registrazione dei brani:
Il regista Barbet Schroeder ci diede seicento sterline a testa, aggiungendo che tutta la musica prodotta sarebbe rimasta di nostra proprietà, così trottammo di buon grado in studio, facendo tutto il lavoro in otto giorni.
Dopo gli otto giorni di lavoro (e anche alcune notti in bianco) il gruppo consegnò al regista ben 16 tracce. Di queste 16, 15 vennero utilizzate nella colonna sonora del film. Purtroppo, però, spesso di questi 15 brani vennero selezionati solo degli spezzoni di meno di un minuto, a volte addirittura per accompagnare i dialoghi.
I Pink Floyd, invece, vi ricavarono il loro terzo album in studio, MORE. Si trattò del loro primo disco senza Barrett e, anche se poco conosciuto e dai contorni non sempre definiti, è un'opera fondamentale per capire la band. Un ponte, un momento di passaggio tra l'epoca di Syd e i Pink Floyd che verranno, quelli di THE DARK SIDE OF THE MOON e di WISH YOU WERE HERE.