Addio a Ryuichi Sakamoto

Ryūichi Sakamoto morte
Ryūichi Sakamoto © Creative Commons
Ryuichi Sakamoto è morto all’età di 71 anni questo martedì, stava combattendo contro il cancro. Il suo management ha reso nota la notizia dopo alcuni giorni.

Ryuichi Sakamoto è stato uno dei compositori e musicisti più all’avanguardia. La sua carriera è costellata di incredibili collaborazioni (Bertolucci, Almodóvar, e David Sylvian per citarne alcune) e i suoi brani hanno influito moltissimo i più disparati generi: dall’ambient, alla classica, persino l’elettronica e la psichedelica.

Nella sua carriera solista Ryuichi Sakamoto ha dimostrato di essere un compositore moderno, capace di destreggiarsi con le apparecchiature dello studio elettronico e di concepire scenari multimediali. La Yellow Magic Orchestra fu a lungo un'istituzione della musica giapponese. Formati nel 1978 da Haruomi Hosono (già bassista degli Happy End e dei Tin Pan Alley, e autore di quattro dischi solisti), Yukihiro Takahashi (già batterista della Sadistic Mika Band) e Ryuichi Sakamoto, tastierista di formazione classica che stava registrando il suo primo album, One Thousand Knives (Plurex, ottobre 1978), esordirono con Yellow Magic Orchestra (Alfa, 1978), e effimere vignette dance-pop come La Femme Chinoise , ma soltanto con il secondo Solid State Survivor (Alfa, 1979) ottennero il successo. Con un sound che imitava (o, meglio, anticipava) il synth-pop Britannico e si ispirava liberamente ai Kraftwerk, gli YMO diventarono rapidamente un classico del tardo techno-rock. L'album è principalmente una raccolta di novità elettroniche strumentali come la vignetta funk propulsiva e orecchiabile Technopolis , che evoca terre fantasy fantascientifiche, e la demoniaca polka Absolute Ego Dance. Ma contiene anche alcune canzoni, in particolare la romantica ninna nanna con voce sintonizzata automaticamente Behind The Mask e la frenesia da discoteca di chiusura, Solid State Survivor.

Sakamoto collabora` anche ad alcune opere di David Sylvian, e pubblico` due album con Kazumi Watanabe. Kylyn (1979) e Tokio Joe (1982)

Nel frattempo Sakamoto aveva cominciato a lavorare per il cinema, a cui diede le (perlopiu` stucchevoli) colonne sonore per Merry Christmas Mr Lawrence (1983) di Nagisa Oshima, di cui Coda (Midi, 1988) e` la versione per pianoforte, di Bernardo Bertolucci The Last Emperor (1986), forse la fusione piu` sofisticata dei temi occidentali, orientali e minimalisti che Sakamoto andava predicando da anni, Adventures Of Chatran/ Koneko Monogatari di Masanori Hata ( Midi, 1986), Aile De Honneamise di Hiroyuki Yamaga (Midi, 1987) ), A Handmaid's Tale (Crescendo, 1989) di Volker Schloendorff The Sheltering Sky (1990) di Bernardo Bertolucci; di Pedro Almodóvar Tacchi alti (1992), Cime tempestose (1992), Il piccolo Buddha di Bernardo Bertolucci (1993), Palme selvagge di Oliver Stone (1993); Love Is The Devil (1998) di John Maybury Gohatto/Taboo (1999) di Nagisa Oshima; etc. Esperanto (Midi, 1985) contiene musiche per il balletto.

Asian Games (Verve, 1988) e` una collaborazione con Bill Laswell. Playing The Orchestra (Virgin, 1989) e` un doppio dal vivo. Ormai famoso, Sakamoto si concede il vezzo di arruolare per i suoi dischi legioni di nomi prestigiosi. Beauty (Virgin, 1990) è così ancor più lambiccato nella realizzazione, anche se le composizioni mancano quasi sempre di spessore.

 

Fonte: https://www.scaruffi.com/vol3/sakamoto.html

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