Nel 1974, Bruce Springsteen entrò nello studio Record Plant di New York. Il 25 agosto 1975, pubblicò il suo primo grande successo: BORN TO RUN. La sua produzione, però, non fu affatto semplice.
L'idea per la title track che avrebbe aperto l'album venne a Bruce Springsteen verso la fine del 1973: Bruce era in viaggio attraverso il Tennessee e si era svegliato con le parole "Born to Run" in testa.
Da lì, ci vollero oltre sei mesi per perfezionare il brano, inziato da un riff di chitarra e poi ultimato al pianoforte. Il brano venne completato ben prima dell'uscita dell'omonimo album, tanto che il Boss iniziò a inserirlo nelle sue esibizioni live nel 1974. Era solo l'inizio del lungo percorso che avrebbe dato origine al suo terzo disco in studio, quello che lo avrebbe consacrato al successo: BORN TO RUN.
Era il 9 maggio 1974 quando, all'Harvard Square Theater, Springsteen si esibì per la prima volta con la neonata Born to Run. Il Boss e la sua band erano stati chiamati come gruppo spalla della cantante Bonnie Raitt. Non appena Bruce suonò il brano, però, i ruoli si ribaltarono: Bruce Springsteen venne chiamato per un bis a fine serata. Nel pubblico, c'era anche Jon Landau, critico musicale e futuro produttore di BORN TO RUN:
Giovedì scorso, al teatro di Harvard Square, ho visto balenarmi davanti agli occhi i miei trascorsi rock 'n' roll. E ho visto qualcos'altro: ho visto il futuro del rock and roll e il suo nome è Bruce Springsteen. In una sera in cui avevo bisogno di sentirmi giovane, lui mi ha fatto sentire come se ascoltassi musica per la primissima volta.
Questa recensione del giornalista si trasformò in una delle più famose frasi della storia del rock, fece schizzare alle stelle le vendite dei due album già pubblicati dal Boss e pose le basi per una solida amicizia tra Landau e Springsteen. Così, in quello stesso anno i due entrarono insieme dei Record Plant Studios di New York, per dedicarsi all'incisione dei brani. Il lavoro si protrasse per ben 18 mesi.
Furono mesi intensi, che videro realizzarsi poco a poco la maturità musicale di Bruce Springsteen. Lui stesso definì BORN TO RUN come "l'album in cui ho lasciato le mie definizioni adolescenziali di amore e libertà; una linea di demarcazione". Al progetto contribuirono svariati artisti, come l'amico Clarence Clemons, che appare anche sulla copertina del disco.
Inoltre, BORN TO RUN vide per la prima volta al completo la formazione storica della E Street Band, con, oltre al già citato Clemons, anche Steven Van Zandt, Roy Bittan e Max Weinberg.
Oltre che di mesi di duro lavoro, la produzione di questo iconico album fu costellata anche di curiosità. Come quando la Columbia Records stampò i primi dischi con un errore (avevano scritto John Landau invece che Jon Landau) e, piuttosto che ristamparli, produsse migliaia di adesivi da applicare manualmente su ogni copia per correggere la svista (vi abbiamo parlato di questo e di altri errori di stampa in questo articolo).
O come le storiche partite di softball tra la band del Boss e i tecnici durante le ore di allestimento degli show, tradizione iniziata durante il tour promozionale dell'album.
Il risultato dell'impegno di grandi artisti? Un album come BORN TO RUN, che ancora oggi resta una pietra miliare del rock, nonché uno dei dischi più famosi degli anni Settanta.