QUADROPHENIA: gli anni ’60 inglesi sulle note degli Who

Il 14 settembre 1979 usciva un film iconico e generazionale, che omaggia l'opera rock degli Who e mostra un lato inedito dell'Inghilterra proletaria anni '60. 

Sullo sfondo delle canzoni del celebre gruppo britannico The Who41 anni fa usciva QUADROPHENIA. Un film generazionale, ambientato nella Londra degli anni Sessanta e impostato sul percorso di crescita personale di Jimmy, un mod londinese.

Sì, perchè gli anni Sessanta furono terreno di scontro tra tribù giovanili, differenziate in principio dal tipo di musica ascoltata. Così da un lato c'erano i rocker, figli del rock anni '50 di Elvis Presley, delle giacche in pelle, della brillantina e delle motociclette. Dall'altro i mods, raffinati nei loro parka sopra vestiti sartoriali su misura, a cavallo di Vespa o Lambretta e proseliti musicali del nuovo R&B bianco degli Who

La protagonista è quindi l'Inghilterra proletaria, gli scontri da strada a Brighton, le serate folli e quell'atmosfera musicale che rievoca QUADROPHENIA.

L'album esce nel 1973 e si contraddistingue come opera rock, ovvero come un disco che sviluppa una storia lungo la sua narrazione musicale e si presta a essere messo in scena. E la storia è quella di Jimmy e Dave, di una generazione divisa dalla musica, di una realtà che si trasformava sotto la spinta dei cambiamenti sociali. Oggi non c'è più la gerarchizzazione musicale giovanile degli anni Sessanta, così definita, così intrinsecamente politica. Tuttavia, il film regala uno sguardo inedito e nostalgico su un pezzo di storia che tutti dovremmo conoscere

L'uscita del film si colloca quattro anni dopo la prima opera cinematografica degli Who, Tommy (1975) - di cui vi abbiamo parlato qui - e tratteggia il contesto storico in cui la band si è affermata e contraddistinta come icona del movimento mod. La regia fu affidata a Franc Roddam e il progetto svela un implicita dedica a Keith Moon, il batterista degli Who, morto un anno prima dell'uscita del film. Proprio lui aveva chiesto a Roddam di poter prendere le redini della regia, senza però avere successo. E non fu l'unica proposta mancata sul set. In origine, infatti, il ruolo del protagonista era stato offerto a Johnny Rotten, storico cantante dei Sex Pistols.  

Poi la scelta ricadde sulla sobrietà britannica di Phil Daniels. Tuttavia, il film poté godere della presenza esordiente di Sting, non ancora all'apice della sua carriera con i Police. Si può dire, quindi, che la musica ebbe un ruolo fondamentale, in tutti i suoi riferimenti, e non poteva essere altrimenti. Così il film assume lo status di icona per la sua narrazione attraverso elementi simbolici, sullo sfondo della spiaggia di Brighton, che evoca un altro grande classico: Gioventù Bruciata (1955). 

E il riferimento è immediato, in quel grido di libertà giovanile che cerca un riconoscimento di ideali nell'altro. Qualcuno con cui condividere gusti musicali, idee stilistiche e vere e proprie abitudini di vita. Perché sono questi i canoni contraddistintivi di una generazione, divisa al suo interno da scelte di vita differenti, che danno colore e significato alla storia, raccontandone le sfaccettature nascoste.

E noi non vediamo l'ora di riscoprirle, in uno storico film, remasterizzato nel 2008 e pronto per essere rivisto. 

Trovate in questo articolo cinque film da vedere per appassionati di musica!
Francesca Brioschi

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Francesca Brioschi

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