“Un giovane fan scelto tra la folla per diventare il nuovo batterista dei Kiss”. Così la band presentò Eric Carr, nato "Paul Caravello", per depistare le ipotesi su chi fosse davvero quel nuovo batterista...
Caravello non era un semplice fan, e sebbene l’annuncio rilasciato dai Kiss affermasse che Caravello avesse 27 anni, in realtà ne aveva tre in più. Tutto questo per confondere le idee a chi voleva scavare a fondo e scoprire la vera identità del misterioso sostituto di Peter Criss.
Un aspetto che avvantaggiò Carr sugli altri candidati fu anche la sua relativa anonimità. Paul Stanley sottolineò che era fondamentale per la band ingaggiare uno sconosciuto: “Non volevamo qualcuno che la settimana prima fosse stato parte della band di Rod Stewart o nei Rainbow”.
Ma come riuscì Caravello a farsi notare? Ebbe un’idea apparentemente innocua: decise di inserire la sua audizione in cassetta (e un paio di sue foto) in un folder arancione. Gira voce che il colore brillante della busta avesse attirato l’attenzione di Jane Grod, parte dello staff dei Kiss, che lo scelse tra la pila delle cassette dei candidati. Da lì, il talento fece la sua parte. Carr aveva deciso di registrare la sua versione di Shandi, il singolo del momento dei Kiss, senza limitarsi a suonare la batteria: nel nastro si sente anche la sua voce cantare la parte di Paul Stanley.
I membri pensarono subito che Caravello avesse un grande talento, anche se Stanley affermò successivamente di non essere stato catturato all'istante dal suo modo di suonare. Quando si incontrarono, il ragazzo chiese degli autografi ai membri (poi confessò di aver riconosciuto solo Stanley inizialmente). Quel giovane batterista con una chioma pienissima di capelli ricci sarebbe stato riconvocato per un'altra audizione da lì a breve. I Kiss avevano trovato l'uomo giusto.
Come prima cosa, Caravello volle cambiare il suo nome, e la band si trovò d'accordo: c'era un surplus di Paul, nome di battesimo di Ace Frehley e Stanley. La prima ipotesi fu Rusty Blades, ma la decisione cadde sulla seconda, Eric Carr.
L'entrata di Carr nella band fu una ventata di aria fresca. Per dargli il benvenuto, i Kiss gli regalarono una Porsche 924 (a cui Eric chiese di dare una tinta mimetica, solo per sentirsi rispondere "Assolutamente no!" da Paul Stanley); poi lo stesso Stanley lo portò a fare compere, per rinnovare il guardaroba in vista del tour europeo che aspettava i Kiss nell'autunno.
Trovare un personaggio adatto fu un'impresa, soprattutto perché il debutto di Carr (il 25 luglio 1980, al New York City Palladium) si avvicinava a velocità vertiginosa. E la maschera? La prima idea fu il falco, ma non convinceva gli altri, e sembrava difficile trovare un costume adatto. Un giorno però Carr mostrò alla band l'idea per un trucco da volpe, che piacque a tutti. Era nato un nuovo personaggio dei Kiss.