John Lennon e Yōko Ono: quella luna di miele per la pace

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Nel pieno di una guerra, un'iconica coppia musicale, fresca di nozze, decise di chiedere al mondo la pace da un letto matrimoniale. Un inno pacifista e dall'indubbio tocco artistico che ricordiamo a 51 anni di distanza. 

Il 1969 è un anno cruciale per gli Stati Uniti. Richard Nixon entra in carica come Presidente e guarda distaccato il fronte vietnamita, dove si contano 33.000 vittime. Non c'è più spazio per le scuse, i dati vengono alla luce e gli americani acquisiscono consapevolezza sulle atrocità disumane perpetrate dalle truppe statunitensi. Così si rafforza il movimento pacifista, rappresentato dalla simbolica marcia di Washington del 15 novembre. E i paladini della rivoluzione non belligerante sono John LennonYōko Ono. Freschi di matrimonio sulla Rocca di Gibilterra, il 20 marzo, i due artisti accompagnano la loro luna di miele a un grido di aiuto. E non si può dire che fosse un anno facile per la coppia, soprattutto per Yōko.

Nel 1968, infatti, l'artista aveva perso con un aborto spontaneo il primo figlio di John e lo stesso tragico evento si sarebbe ripetuto nel 1969 e nel 1970. Molti attribuiscono la perdita all'abuso di sostanze stupefacenti da parte di Yōko, ma il suo dolore non si può spiegare o ricondurre a un sentimento colpevolizzante. Lei ha visto quelle piccole anime strappate a una vita ancora da scoprire, tanto da riflettere i migliaia di volti di giovani figli d'America sul fronte. Perché la guerra era un inutile morboso atto di potere politico e John e la Ono volevano che tutto il mondo lo sapesse. Che tutte le menti inconsciamente annebbiate dai media e dall'egemonia governativa si svegliassero, con la consapevolezza di poter fare qualcosa. 

Così il 27 marzo la coppia inizia la sua personale marcia pacifista con un bed-in all'Amsterdam Hilton Hotel, della durata di sei giorni. Nessun atto sensazionalistico, nessun grido di rivoluzione, solo due artisti in un letto matrimoniale, circondati da cartelloni contro la guerra e pronti, nella loro sincera genuinità, a rispondere alle domande dei giornalisti.

In questo modo, la loro battaglia senza armi comincia sotto i riflettori dei media, in modo che tutto il mondo in presa visione capisca l'importanza di agire, senza rabbia, senza frustrazione, ma solo con un piccolo gesto simbolico. E funziona, mentre gli sguardi convergono su quella coppia vestita di bianco. 

La purezza del messaggio affiora in più città e anche John e Yōko si spostano. Prima verso lo Sheraton Oceanus Hotel, alle Bahamas, dove però non rimangono per il troppo caldo, si dice. Poi verso il canadese Queen Elizabeth Hotel di Montréal, in cui sostano altri sei giorni con il loro personalissimo sit-in. I due scelgono quindi di votare la loro luna di miele alla pace, in un messaggio d'amore non solo bidirezionale, ma pervasivamente rivolto a una comunità universale. Così arriva la fine del 1969, in cui John e Yōko promuovono la loro parola contro la guerra in undici città, tra cui Roma, Tokyo e New York. I loro cartelloni citano WAR IS OVER! (If you want it). Happy Christmas from John and Yōko.

E questa espressione diventa talmente rappresentativa da dare il titolo, due anni dopo, a uno dei pezzi più celebri e melodici di John Lennon: Happy XMas (War Is Over). Un bellissimo brano di pace, che non può che cadere sotto il periodo natalizio, quando i cuori diventano più leggeri. Così John e Yōko hanno saputo mostrare, con un piccolo atto di quotidiana memoria, come basti poco per alzare la mano in sostegno di chi vuole gridare, ma non è ascoltato. 

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