Marco Masini: perché T’INNAMORERAI scatenò polemiche?

Il cantautore fiorentino aprì gli anni Novanta con un album lanciato dalla sua title track, ma al tempo stesso sfregiato dalle polemiche di critica radiotelevisiva su un brano in particolare. Volete sapere di cosa si tratta?

Nel 1993 ho cantato una canzone che si intitolava “Vaffanculo”, uno sfogo, un desiderio, qualcosa che ci voleva per la mia generazione. Oggi secondo me i vaffanculo potrebbero essere ancora di più, ma non credo che serva scriverli, ma serva una voce rassicurante, un altro vaffanculo servirebbe ad alimentare qualcosa che è già brutto.

Con queste parole Marco Masini ha inaugurato la sua partecipazione al Festival di Sanremo 2020, dove si è esibito con Il ConfrontoE quel palco, che da decenni incornicia la tradizione canora italiana, il cantautore ha collezionato diversi successi. Sin dal suo debutto nel 1990, in quella categoria Giovani che allora si chiamava Novità, dove vinse con il brano DisperatoPoi, l'anno successivo, la classificazione al terzo posto nei Big con Perché lo fai e il ritorno in grande, a quasi dieci anni di distanza, con la prima classificazione de L'uomo volante, nel 2004

Tuttavia gli incredibili successi di pubblico non hanno scalfito una tradizione polemica che più volte ha colpito Masini. Perché, negli anni Novanta, lui era l'emblema di una generazione che rifiutava i sentimentalismi per dar voce alla propria rabbia. Così la sua originalità spicca in testi che rinunciano alle fiabe d'amore per raccontare il volto più controverso e disincantato della vita. Una realtà che la musica, più di tutti, può imprimere nella mentalità collettiva. Per questo, ancora oggi, Masini colleziona un pubblico affezionato di ammiratori con cui instaura un rapporto sincero e viscerale, al pari della tradizione lanciata da Renato Zero

Ma non basta una tale pervasività musicale ed empatica per cancellare dalla memoria italiana gli sfregi alla sua carriera. Dalle critiche alle blasfemie dei testi, fino alle accuse di sessismo e a quell'aura scura di una maledizione che aveva colpito anche Mia Martini. Niente di più chiuso e incanalato in un punto di vista approssimativo e distorto, che incominciò ad affermarsi nel 1993. Quello fu l'anno dell'uscita del terzo album dell'artista, T'INNAMORERAI, sull'onda di un successo brillante collezionato dal Masini degli esordi. 

La title track, secondo brano su nove in scaletta, raccolse infatti un'ampia approvazione. Così con T'InnamoreraiMasini testimoniava quell'appellativo affibbiatogli di "cantore del disagio" nell'illustrare un amore cupo, lamentoso, e non contraccambiato. Per questo l'autore augura alla sua innamorata superficiale di trovare l'amore in qualcuno che non la contraccambi come poteva fare lui. Un inno rabbioso e in piena firma Masini, portavoce di un sentimento largamente condiviso e fortemente reale. Ma non fu quella la traccia a suscitare polemiche dato che al primo posto in scaletta venne inserita Vaffanculo. 

Il brano questa volta tratteggia la realtà delle lobby e del nepotismo, dove gli interessi e le raccomandazioni possono chiudere le porte a giovani promettenti. E il sottofondo, come per gran parte delle canzoni di Masini, rispecchia una componente autobiografica. Così lo stesso artista si è visto sbattere in faccia opportunità mancate per ambigui intrallazzi del mondo dello star system. Una realtà controversa, che forse non tutti vogliono intendere e che, unita allo sproloquio, valse una lettera scarlatta sull'iconico brano.

Si tratta di uno dei due casi più eclatanti di scontro con la dimensione radiotelevisiva da parte di Masini. Il secondo, forse ancor più celebre, è quello di Bella Stronza, del 1995. In questo caso la narrazione tocca un tema molto delicato, quello della violenza sulle donne che, nel testo, vede come protagonista fittizio lo stesso Masini. Ancora una volta una lettura infervorata, incendiaria e inferocita, simbolo di un urlo generazionale che però si è riversato sul tema sbagliato. E il cantautore ha più volte rimarcato come non si penta di aver scritto e cantato quella canzone, che ebbe un grande successo come Vaffanculo. 

Quest'ultima fu ingiustamente compromessa, anche se, a distanza di anni, in tanti continuano a cantarla e Masini abbia spesso sottolineato come i suoi concerti siano un incontro di generazioni differenti. Perché ogni canzone è figlia della sua epoca e vive delle interpretazioni plurisfaccettate e culturalmente orientate che evolvono con il tempo e gli interessi predominanti di una società. Così la contestualizzazione riposa dietro una prima lettura interpretativa e l'ultima parola spetta sempre ai fan. Infatti T'INNAMORERAI vendetta un milione di copie in tutta Europa. 

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