Consacrata come canzone d'amore del secolo dal pubblico italiano, la hit per eccellenza di Claudio Baglioni continua a incantare giovani innamorati e non. Ma qual è la storia del ritratto romantico di Q.P.G.A.?
Questo Piccolo Grande Amore non è solo una delle più celebri canzoni d'amore italiane mai scritte, ma è anche il ritratto storico e sociale di un'epoca. Quel 1968 che, come ricorda Claudio Baglioni, ha rappresentato l'ultimo sogno collettivo. Un frangente storico dettato dall'amore per la libertà, la cultura e il sesso, guidato da ventenni con tanta voglia di cambiamento. E poi c'è quel sentimento, romantico, universale, intergenerazionale, scritto nell'acronimo Q.P.G.A. su un muro lungo il Tevere, e destinato a far sognare in eterno i giovani innamorati.
Ma quando Baglioni diede vita al suo ritratto d'amore in musica, non sapeva quale sarebbe stata la portata ereditaria della sua opera. Una testimonianza scritta nell'omonimo album, QUESTO PICCOLO GRANDE AMORE, il terzo dell'artista, pubblicato nell'autunno 1972. Con una collezione di 15 brani e una durata inedita di più di 50 minuti, l'album svetta in breve le classifiche, permanendo stabile al primo posto per diverse settimane. Ma è la title track a divorare il successo del disco e lo dimostra al 35esimo Festival Di Sanremo del 1985, quando viene premiata Canzone D'Amore Del Secolo.
Ma il brano è parte di una narrazione più ampia, che costituisce il primo concept album della storia musicale italiana. Così il racconto del primo amore di due adolescenti inizia nei primi anni Settanta, in quella Piazza del Popolo affacciata su una Roma brulicante di manifestanti contrapposti alla polizia. Poi arriva la chiamata della leva miltare obbligatoria, la separazione di due amanti appena fioriti e la chiusura di una parentesi romantica tanto labile quanto eterna. Quella che Lui, a distanza di anni, ricorda con indelebile nostalgia, mentre rivede Lei, nella sua più pura gioventù, dileguarsi nello scorrere del tempo.
E Baglioni vuole proprio rievocare la magia delle prime volte, con un timido, ma bramoso avvicinamento al sesso, tale da dover censurare in pubblicazione quella paura e voglia di essere nudi. Il suo omaggio va a Paola Massari, sua fidanzata all'epoca divenuta moglie nel 1973, fino al 2008. Una storia maturata ed esplorata dalle trame giovanili fino alla consapevolezza adulta, ma immortale nella cornice dei primi incontri. Questa viene rappresentata sul grande schermo nel 2009, con una pellicola di Riccardo Donna, rievocativa del concept album di Baglioni.
Così sono stati scelti due giovani attori esordienti, Emanuele Bosi e Maria Petruolo, tali da rappresentare una comune coppia di amanti. Una delle tante che affiora nelle poliedriche forme del tempo, con una forza emotiva sfaccettata, ma sempre simile nelle sue modalità di espressione. Per questi motivi, Questo Piccolo Grande Amore è la canzone più venduta della storia italiana, pubblicata in un 45 giri della RCA pochi giorni prima del disco. A distanza di 49 anni, l'impatto estetico ed emotivo del brano è più forte che mai, e detta l'inconfondibile firma del suo interprete.