Led Zeppelin, vittime o carnefici di plagio? Ce lo dicono 12 brani

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“I mediocri imitano, i geni copiano”. Lo sosteneva Pablo Picasso. E a quanto pare, i Led Zeppelin la pensavano allo stesso modo.

Nel 2014 Jimmy Page e Robert Plant sono stati accusati di aver copiato parte di Stairway To Heaven da Taurus, uno strumentale composto dal chitarrista degli Spirit nel 1967. Non è una novità per i quattro del dirigibile, che fin dagli esordi si portano dietro la spiacevole fama di grandi esponenti dell’arte del plagio. Per Page e compagni il tormento sul tema inizia da subito.

1. Black Mountain Side

Nella sua celebre stroncatura di LED ZEPPELIN su «Rolling Stone», infatti, John Mendelsohn scrive che Black Mountain Side deriva da Down By Blackwaterside, un traditional irlandese ripreso da Bert Jansch, e così in effetti suona, e che Your Time Is Gonna Come, ma qui esagera, viene da Dear Mr.Fantasy dei Traffic.

2. Dazed and Confused

Ma nel disco c’è anche Dazed And Confused, che nasce nei giorni degli Yardbirds come cover del bellissimo e acidissimo pezzo omonimo di Jake Holmes del 1967. In breve, però, Page lo modifica nei versi e nella struttura. Tanto gli basta per appropriarsene, sebbene l’originale di Holmes rimanga pesantemente presente. All’epoca, l’autore rinuncia a far causa al gruppo ma più tardi tenta, vanamente, di intavolare una discussione sulle royalties.

3. How Many More Times

Anche How Many More Times è oggetto di critiche: vengono notate similitudini con How Many More Years di Howlin’ Wolf, al quale peraltro la band rende evidente omaggio nel titolo. In realtà, i due brani si somigliano poco e semmai nel blues dei Led Zeppelin qualcosa potrebbe rimandare a The Hunter di Albert King.

4. Babe I'm Gonna Leave You

Un po’differente è il caso della ballad Babe I’m Gonna Leave You. Page e Plant la scoprono grazie all’interpretazione di Joan Baez e la credono un traditional, come riportato nelle note di JOAN BAEZ IN CONCERT, PART 1. In realtà, il pezzo è stato scritto da Anne Bredon e quando negli Ottanta si scopre la verità c’è l’accomodamento: metà delle royalties vanno alla Bredon, metà a Plant e Page. Inoltre, la canzone non appare più segnalata nel disco come un traditional, ma è firmata da tutti e tre.

5. Whole Lotta Love

Nessun equivoco, invece, per Whole Lotta Love. Testo e performance vocale sono modellati su You Need Lovin’ degli Small Faces. Come riporta Paolo Hewitt in Small Faces: The Young Mods’ Forgotten Story, il cantante della band Steve Marriott ricorda ridendo per come Plant la cantava e si esprimeva come lui: “Anche gli stop alla fine erano gli stessi. Hanno solo messo un ritmo differente. Per anni la sentivo alla radio mentre ero in auto in America e mi prendeva, fino a quando un giorno ho pensato, ‘cazzo, che è, ma siamo noi. Che bastardi!’”.

Nulla, però, possono pretendere gli Small Faces, perché a loro volta il pezzo l’hanno copiato da You Need Love di Willie Dixon, del 1962. E i Led Zeppelin lo sanno. Nel 1990 a «Musician» Plant spiega che su come cantarlo all’epoca vi furono molte discussioni e alla fine si decise che siccome il blues di Dixon ormai eraun’influenza così vaga e remota nel tempo (erano già passati sette anni) che... be’, ti pizzicano solo quando hai successo. Funziona così”. Il brano, guarda un po’, ha successo, e pure tanto, così nel 1985 i Led Zeppelin sono costretti sia a compensare l’autore sia a inserirne il nome nei crediti delle ristampe del disco.

6. The Lemon Song 

Anche The Lemon Song, sempre da LED ZEPPELIN II, diviene materia legale. Nei suoi primi concerti la band presenta nel repertorio Killing Floor di Howlin’ Wolf e in studio la trasforma, ma non abbastanza, nella canzone del fallico limone. Ovviamente, accreditandosela. Nel 1972 viene decisa una somma da versare a Chester Burnett, vero nome del “lupo che urla”, che finalmente viene aggiunto tra gli autori. Nel testo, i riferimenti al limone da spremere sono riconducibili a Travelling Riverside Blues di Robert Johnson che, a sua volta, li aveva ripresi da She Squeezed My Lemon di Arthur McKay e Roosevelt Sykes.

7. Moby Dick

Nel riff di Moby Dick, invece, è lampante il richiamo a Watch Your Step di Bobby Parker, che secondo alcuni ha di suo debiti presumibilmente mai pagati con The Girl I Love She Got Long Curly Hair di Sleepy John Estes. È comunque da notare che il riff in differenti tempi è piaciuto anche ai Beatles (I Feel Fine) e ai Deep Purple (Rat Bat Blue).

8. Since I've Been Loving You

Nemmeno la grande Since I’ve Been Loving You, poi, si salva visto che in diversi suoi momenti si sente un’eco di Never, un brano del 1968 dei Moby Grape. Magari di vero plagio non si può parlare, però alcune idee della chitarra e della voce proprio provenienti da pianeti differenti non sembrano. Per di più, alcuni versi del testo si somigliano veramente troppo. Come scrive Chris Welch in Led Zeppelin Dazed And Confused: The Stories Behind Every Song, “qualcuno sostiene che Never sia l’ispirazione per il brano; sicuramente i Moby Grape sono una delle band preferite da Plant”. E si sussurra che nel 2005 Bob Mosley, l’autore del pezzo, abbia ricevuto una compensazione.

9. Custard Pie

Nel testo di Custard Pie spiccano furtarelli da Drop Down Mama di Sleepy John Estes, Shake ’Em On Down di Bukka White, Help Me di Sonny Boy Williamson e I Want Some Of Your Pie di Blind Boy Fuller.

10. Trampled Under Foot

Anche su Trampled Under Foot il plagio è relativo: semplicemente, Plant cita qualcosa da Terraplane Blues di Robert Johnson rendendo un omaggio al grande bluesman. Oltretutto, i versi di quest’ultimo parlano dell’infedeltà, quelli di Plant raccontano la tentazione sessuale.

11. Nobody's Fault By Mine

Un nuovo caso di canzone di pubblico dominio di cui il gruppo s’impossessa, nel 1976, è Nobody’s Fault By Mine, su PRESENCE. Originariamente intitolato It’s Nobody Fault By Mine, il pezzo vanta una lunga lista di versioni. La prima registrazione conosciuta è quella di Blind Willie Johnson del 1927 ma probabilmente è quella di John Renbourn, del 1966, a ispirare Page. Il chitarrista s’inventa un nuovo arrangiamento e tanto gli basta per convincere Plant, che avrebbe voluto mantenere il testo originale e considerare il brano una cover, ascrivere nuovi versi e firmarlo in coppia.

12. Stairway To Heaven

Infine, tornando all’inizio, c’è Stairway To Heaven. Sì, le prime quattro note dell’arpeggio sono simili a quelle di Taurus. Però poi il pezzo dei Led Zeppelin va avanti sulla sua strada. Per di più, nel corso del dibattimento si è osservato come la progressione incriminata sia presente anche nella Sonata di Chitarra, e Violino, con il suo Basso Continuo di Giovanni Battista Granata, una composizione del 1659. E in varie forme la stessa è poi stata utilizzata parecchie volte, ad esempio dai Beatles in Michelle.

Alla fine, la giuria del tribunale sentenzia che Page e Plant hanno ascoltato Taurus, a dispetto delle loro testimonianze reticenze, ma non vi è alcuna sostanziale somiglianza negli elementi intrinseci dei due pezzi. In altre parole, è possibile che i Led Zeppelin, consapevolmente o meno, si siano ispirati al pezzo degli Spirit ma poi hanno cambiato il giusto. E, in ogni caso, un concetto aleggia su tutta la discussione: nessuno ha inventato nulla.

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