I 10 cambi di lineup più riusciti nella storia del rock

deep purple

Moltissime band devono il loro successo a cambi di lineup efficaci. Se per alcuni le prime formazioni si rivelano le migliori, per altri le novità si rivelano una nuova fonte d'energia. 

La forza motrice di una band, è naturale, sono i suoi membri. Quando la chimica tra i componenti di un gruppo manca, la loro opera perde di incisività ed efficacia. Quando gli artisti si trovano ad un punto di non ritorno, per i motivi più disparati, un cambio di lineup può sembrare l'ultima spiaggia. Si tratta di un'arma a doppio taglio che per alcune band si è rivelata deleteria, mentre per altre è stata la chiave del successo. In questa classifica, scopriremo alcuni dei cambi di lineup più proficui nella storia del rock. 

Deep Purple 

Titani dell'hard rock, si sono affermati come fautori di una rivoluzione sonica straordinaria nella seconda metà degli anni '60. La leggendaria formazione di MK. 2 ha dato luce a capolavori assoluti della musica contemporanea e proposto esperienze uniche dal vivo come testimoniato in MADE IN JAPAN. L'ingresso di David Coverdale nella band, in un secondo momento, portò ad altre pietre miliari quali BURN

Pretenders

Dopo aver rilasciato due tra gli album rock più significativi per l'era new wave, la lineup originale dei Pretenders accusò un durissimo colpo, con la perdita dei due membri fondatori: Pete Farndon e James Honeyman-Scott, entrambi rimasti succubi delle loro dipendenze. Chrissie Hynde decise di rimettere il gruppo in careggiata tornando una nuova versione dei Pretenders che, nel 1984, rilasciò LEARNING TO CRAWL, tra i lavori più evocativi della band. 

Small Faces/Faces 

Quando Steve Marriott lasciò gli Small Faces per fondare gli Humble Pie con Peter Frampton, i membri restanti del gruppo accolsero in formazione Rod Stewart e Ronnie Wood dal Jeff Beck Group. Inutile dire che la loro presenza si rivelò una preziosa aggiunta, vista la caratura dei due artisti oggi. 

The Yardbirds 

Gli Yardbirds possono contare nella loro formazione ben tre dei più grandi chitarristi di tutti i tempi: prima Eric Clapton, che passò il testimone a Jeff Beck quando decise di intraprendere il suo cammino nel blues e, inoltre, Jimmy Page al basso e, poi, alla chitarra anch'egli. 

Fleetwood Mac 

La storia dei Fleetwood Mac e dei loro cambi di lineup è delle più complicate. La band nacque, dapprima, come appendice dei John Mayall's Bluesbreakers, con Peter Green a tenere le redini della post-psychedelic blues rock band. Quando i disordini mentali di Green presero il sopravvento su di lui, Mick Fleetwood e John McVie decisero di portare avanti il progetto, cambiando rotta sul piano sonoro e reclutando Christine, moglie di John, Lindsey Buckingham e Stevie Nicks. Era il 1975 quando la storica lineup dei Fleetwood Mac fu consolidata. 

Van Halen 

Al picco della loro popolarità, con album multi-platino e hit pluripremiate, i dissidi interni ai Van Halen rischiarono di mandare al collasso la band. Quando David Lee Roth lasciò il gruppo, gli appassionati credettero che fosse la fine per i Van Halen che, invece, non si persero d'animo e accolsero tra le loro file Sammy Hagar, con il quale firmarono dischi sensazionali come 5150

Pink Floyd

Una storia simile a quella dei Fleetwood Mac. Quando il Diamante Pazzo, Syd Barrett, cadde vittima della sua mente, condizionando le performance della band e non solo, David Gilmour fu accolto in sua sostituzione. I nuovi Pink Floyd aprirono la strada ad un orizzonte sonoro rivoluzionario e unico, impreziosito dalla chitarra intensa di Gilmour. 

Allman Brothers Band

Impossibile rimpiazzare un chitarrista come il compianto Duane Allman. Gregg Allman e Dickey Betts lo sapevano bene, ma alla morte di Duane nel 1971, decisero di portare alto il nome del gruppo senza di lui. Un nuovo chitarrista non si sarebbe aggiunto in sua sostituzione fino al 1978, in occasione della reunion della band. Le lineup future del gruppo hanno incluso chitarristi come Derek Trucks, che continua a omaggiare l'artista con le sue esibizioni e Warren Haynes. 

AC/DC 

Dopo la morte di Bon Scott, gli AC/DC scelsero di continuare ad onorare la memoria del compagno caduto, con un nuovo, esplosivo, frontman. Brian Johnson fu accolto a braccia aperte dal pubblico dopo il successo straordinario di BACK IN BLACK, disco con cui gli AC/DC tributarono Scott, contenente brani formidabili come la titletrack. 

rolling stones

Rolling Stones 

Brian Jones fu il motore trainante dei Rolling Stones per diverso tempo, finché la coppia Keith Richards/Mick Jagger non divenne il cuore dello spettro compositivo del gruppo. Il ruolo di Jones non divenne, in ogni caso, marginale. Abile polistrumentista, fu ritrovato morto nella piscina di casa sua, vittima dell'abuso di sostanze. Subentrò, successivamente, Mick Taylor, che incise alcuni dei migliori assoli di chitarra mai ascoltati nei brani dei Rolling Stones e, successivamente, Ronnie Wood. Ad oggi, Wood e Richards sono considerati un'accoppiata a dir poco dinamica ed efficace. 

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