Come suonare la chitarra come James Hetfield dei Metallica

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Agli occhi dei meno avvezzi, la chitarra ritmica è solere passare in secondo piano rispetto a quella solista. In realtà, su di essa si basano alcuni dei muri del suono più imponenti nella storia della musica. Lo stile di James Hetfield ne è il perfetto esempio.

La leggenda dei Metallica, frontman dal timbro rauco e dalla ritmica micidiale, ha scolpito il sound della propria sei corde negli annali del metal. Preciso, veloce e tagliente come un rasoio, il suo plettro ha colpito i riff più iconici del thrash. Un playing all'apparenza semplice e spontaneo che, in realtà, nasconde molteplici insidie anche per i chitarristi più navigati. Lo scopriamo nelle prossime righe.

La chitarra ritmica di James Hetfield

Conquistare lo stile chitarristico di James Hetfield non è un'impresa di poco conto, un background al plettro ampio e dettagliato è essenziale per riprodurre i brani dei Metallica o per comporre ispirandosi al medesimo approccio. Hetfield è ben noto alla pletora di artisti ed esperti per il suo estenuante ed inarrestabile downpicking: una tecnica, questa, che ha dannato moltissimi musicisti e che, se non adottata nel modo migliore e con i dovuti esercizi può condurre a serie conseguenze dal punto di vista muscolare. Hetfield si concentra sulla mano destra, quella del ritmo, delegando a quella sinistra il compito di eseguire power chords cambiando a velocità sostenute lungo il manico. L'unico modo per conquistare tale padronanza è, dunque, partire da pattern ritmici similari, ma eseguiti ad andature più pacate.

I movimenti cromatici sono un altro elemento chiave del playing di Hetfield. James utilizza moltissimo le corde aperte per rendere i suoi giri d'accordo più imponenti, coadiuvato dalla distorsione. I Metallica, in ogni caso, non hanno mai esecrato, infine, le esecuzioni in pulito, in cui Hetfield è solito ripetere note su scale differenti, dando continuità ai propri fraseggi. Un playing, quello di Hetfield, essenziale alla radice, ma variegato nell'esecuzione, per il quale, come detto, è importante saper padroneggiare perfettamente la mano della ritmica, da proiettare come una percussione sulle corde.

La strumentazione del chitarrista

James Hetfield alla chitarra è una forza della natura. Al fine di controllare a pieno la prepotenza del suo sound, dunque, il chitarrista ha adottato, negli anni, un innumerevole quantitativo di rig. Per questa ragione, al fine di emularlo con fedeltà, occorre fare mente locale sugli essentials delle sue sonorità. Per quanto riguarda le chitarre, Hetfield è solito utilizzare strumenti a marchio ESP, produttore nipponico che ha fornito all'artista diversi modelli firmati, tra cui l'conica Snakebyte: una Explorer-shaped reinterpretata in chiave moderna, con pickup EMG, a loro volta, costruiti su specifiche di Hetfield e disponibili in commercio sotto la denominazione "Het-Set".

Uno strumento a doppio humbucker, preferibilmente attivo potrebbe, in ogni caso, soddisfare le esigenze di un appassionato, senza dover ricorrere a costosi modelli signature o a significativi upgrades dal prezzo non sempre accessibile. Per gli amplificatori, la scelta di Hetfield ricade su testate Mesa Boogie Mark V con cassa Rectifier Standard Slant Speaker dal medesimo brand o su combo Mark V sempre Mesa Boogie. Si tratta di impianti famosi nella comunità metal per le circuitazioni moderne, in perfetta amalgama con gli effetti aggressivi adottati dai chitarristi che perseguono il medesimo stile.

Brand come Line 6 e Blackstar offrono opzioni simili a budget più contenuti. Uno degli effetti fondamentali per replicare l'Hetfield Sound, poi, è il JHS ProCo Rat, dalla distorsione imponente, da accompagnare ad un'amplificazione già satura. Per i plettri, infine, Hetfield utilizza modelli signature prodotti da Dunlop dallo spessore di 0.88 e 1.00 mm, con angoli smussati che permettono un maggior grip sulla corda. Anche qui, troviamo un rig pressoché essenziale, ma dall'elevatissimo potenziale, da esprimere con una consapevolezza data solo dallo studio dello strumento, pratico e teorico.

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