Come una tempesta ispirò “Terrapin Station” dei Grateful Dead

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Carl Lender – CC BY 2.0

Le tempeste di tuoni sono un evento raro per il clima di San Francisco, grazie alla presenza dell'Oceano Pacifico che mitiga le temperature. Negli anni '70, però, il fenomeno si verificò, ispirando Jerry Garcia.

Dennis McNally, biografo ufficiale dei Grateful Dead, rivelò i particolari dietro la nascita di Terrapin Station a Songfacts, dicendo: "Jerry viveva a Marin, ad ovest. In quel momento, lui si trovava nella baia d'est e stava tornando a casa percorrendo il Richmond San Rafael Bridge. Una pericolosa tempesta proveniente da nord della baia colpì le zona. I tuoni furono meravigliosi, tanto da far scattare in lui la scintilla per il riff principale di Terrapin". La band cominciò, poi, a raccogliere materiale, tenendo conto che solo il brano in questione toccava una lunghezza complessiva di 16 minuti. I brani a disposizione del gruppo erano diversi e, dopo una pausa di due anni, i Grateful dovettero sottoscrivere un contratto con una nuova label.

La storia di Terrapin Station

Nel 1976, i Grateful Dead firmarono con la Arista Records che gli diede un'unica condizione: avrebbero dovuto lavorare con un produttore esterno. Eccetto Stephen Barncard che coadiuvò al banco in AMERICAN BEAUTY, il gruppo non aveva lavorato con un producer esterno dal 1968, in occasione di ANTHEM OF THE SUN. In ogni caso, i Dead accolsero di buon grado la proposta di Arista, soprattutto a causa dello stress maturato nel tempo a causa della loro politica di gestione indipendente.

Alla fine, la band lavorò con Keith Olsen che, in precedenza, aveva curato il leggendario selftitled dei Fleetwood Mac. Il suo apporto fu cruciale, visti i risultati dell'album, uscito il 27 luglio del 1977, componendosi con una selezione di brani rivisitati e tracce completamente nuove.

Terrapin ricoprì l'intero lato B dell'album omonimo. Il testo della traccia, firmato da Robert Hunter, nacque dalla stessa tempesta ispiratrice che spinse Garcia a comporla. Un brano magico, così venne ricordato sia da Garcia che da Hunter, le cui lyrics, riprendono il mondo della mitologia, arricchendolo di un flavour misterioso, a tratti esoterico che, a tutt'oggi, la rende una pietra miliare della discografia della band. L'album, invece, non destò sin da subito la medesima dose di consensi a cui i Dead erano abituati venendo, però, rivalutato nel tempo. Lo stesso Jerry Garcia rivelò senza remore alcuna di essere rimasto più soddisfatto per la nascita di TERRAPIN STATION che per qualunque altro disco che avesse, fino ad allora, pubblicato.

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