Come suonare la chitarra come Mick Mars dei Motley Crue

Alec MacKellaig – https://www.flickr.com/photos/amks_photos/4387261643/in/faves-24788065@N02/ Permission details BYView more CC BY 2.0

Con la sua uscita di scena annunciata di recente, vogliamo omaggiare il prezioso lascito chitarristico di Mick Mars con un appuntamento della nostra ormai consueta rubrica.

Un'icona della sei corde che ha militato in una delle band più controverse e trasgressive nella storia del rock e del metal. Mick Mars ha contribuito ampiamente a definire il sound degli anni '80, pur rivoluzionandolo con un'impronta travolgente, feroce, frutto di una lotta interiore contro un male incurabile, lo stesso che lo ha portato, in tempi più recenti, a dire addio ai palchi. Mick Mars dei Motley Crue ha composto alcuni dei riff e dei soli più iconici di quel prorompente decennio, fatto di lustrini e riflettori abbaglianti, portando un alone di inaspettata oscurità sulle scene e nel sound del gruppo.

Lo stile di Mick Mars in pillole

Mick Mars ha segnalato come sue massime influenze del passato artisti come Michael Bloomfield, Jeff Beck e Jimi Hendrix. Le contaminazioni blues nel suo approccio, del resto, sono vivide e chiare. La sua, è una chitarra reale, aggressiva e ricca di emotività. L'edonismo e la virtuosità che hanno contraddistinto il decennio '80 per sonorità ed apparenze, poco si confacevano con Mars, un player spartano, che ha compiuto la sua missione in nome della musica e di nient'altro.

Proprio come accennato in precedenza, le basi del playing di Mars si basano tutte sul blues e restano fedeli agli ideali del genere nella stragrande maggioranza dei casi.

Ciò con cui Mick non scende a compromessi è la potenza delle sue frasi, sparate sempre in amplificatori potenti e suonate con una certa decisione, anche nei soli. Non a caso, i riff di Mick sono imponenti, mentre gli assoli pungono in maniera letale, rimanendo impressi sulla pelle degli ascoltatori. Pochi fronzoli e molta emozione, questo è ciò che definisce Mick Mars, alla stregua dei grandi bluesman del passato, ma con un approccio hard rock ideale per le esecuzioni in arena.

La strumentazione di Mick Mars

Per un chitarrista proveniente dall'era dell'hair metal, la scelta in fatto di chitarre non può non ricadere su strumenti dal suono "beefy". Gibson Les Paul e Super-Strat a parte, Mick Mars è stato visto con un numero molto cospicuo di chitarre in braccio. Il comune denominatore tra ognuna di esse era rappresentato dalla presenza di pickup humbucker e dal ponte Floyd Rose flottante in due direzioni, avanti e indietro. Rimane iconico, comunque, l'esemplare di Fender Stratocaster "distressed" da lui utilizzato assiduamente sia negli anni d'oro che negli ultimi tempi coi Motley.

Per l'amplificazione, Mars si rifà quasi principalmente a testate Marshall JCM800 e casse 1960BV, concedendosi saltuarie variazioni sul tema con le Soldano SLO 100. Per l'effettistica, la lista di Mars non è tanto ampia quanto si potrebbe immaginare, componendosi con un Wah, un distorsore overdrive, un effetto d'ambiente come il chorus, ad esempio ed un caratteristico talk-box se si intende calarsi maggiormente nel personaggio. Per le corde, infine, Mars adotta mute Ernie Ball, essendone un endorser.

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