IL CERCHIO D’ORO nel mondo di Pangea

Il Cerchio d’oro in concerto a Genova (13 maggio 2023, La Claque).
Il Cerchio d’oro in concerto a Genova (13 maggio 2023, La Claque) © Enrico Rolandi
“Pangea e le Tre Lune” è la chiusura del lungo percorso intrapreso dal gruppo ligure IL CERCHIO D’ORO verso i quattro elementi della tradizione ellenica.

La band nasce negli anni Settanta, pubblica tre singoli, poi si separa e solo nel 1999 la Mellow Record realizza il primo album omonimo, che assembla registrazioni del 1976 e i sei brani dei singoli. Segue un altro lavoro di “recupero” di antico materiale, LA QUADRATURA DEL CERCHIO (Psych-Out Records, 2005), poi il nuovo corso con IL VIAGGIO DI COLOMBO (2008), DEDALO E ICARO (2013), IL FUOCO SOTTO LA CENERE (2017) e PANGEA E LE TRE LUNE. Gli ultimi quattro lavori sono stati pubblicati dalla Black Widow Records.

 

Prima di planare nel regno di Pangea, vogliamo ripassare un po’ della vostra storia?


GT: Il Cerchio d’Oro nasce nei primi anni Settanta a Savona, in un periodo in cui erano in atto brulicanti e straordinari fermenti musicali. Tutti noi eravamo infatuati dalla musica di allora, proposta da Trip, New Trolls, Formula 3, Le Orme, Nuova Idea, Banco del Mutuo Soccorso. Non ci perdevamo un solo concerto, che fosse di Osanna, Premiata Forneria Marconi o Atomic Rooster. Avevamo concetti e ideali talmente irrinunciabili al punto da rifiutare un invito – nel 1978 – al Festival di Sanremo. Come diceva Bob Dylan, i tempi purtroppo stavano cambiando e, con la disco music, era stata sdoganata una deriva smaccatamente commerciale. Ci sciogliemmo a malincuore per poi riformarci molti anni dopo, quando la Black Widow ci propose di entrare in sala d’incisione. Proprio per caratteristica di aver sempre dato spazio ad altre voci, Il Cerchio d’Oro più che un gruppo è una specie di laboratorio artigianale nel quale sono via via intervenuti anche musicisti storici quali Pino Sinnone (Trip), Giorgio “Fico” Piazza (PFM), Ettore Vigo (Delirium), Martin Grice (Delirium), Giorgio Usai (Nuova Idea, New Trolls), Paolo Siani (Nuova Idea) e Pino Ballarini (Rovescio della Medaglia). In PANGEA E LE TRE LUNE sono presenti Donald Lax al violino (Quella Vecchia Locanda), brillantemente sostituito nei live da Luca Pesenti, Ricky Belloni (Nuova Idea) e Tolo Marton (Le Orme) alle chitarre.

FP: Nell’incidere un album credo sia necessario dare il giusto valore ai testi, mente spesso succede l’esatto contrario. Così, come accadeva agli albori del progressive rock, una delle nostre maggiori ambizioni è stata quella di realizzare dei concept, delle storie tematiche. Lo è stato per IL VIAGGIO DI COLOMBO, DEDALO E ICARO e per IL FUOCO SOTTO LA CENERE, anche se in quest’ultimo abbiamo cercato di allargare il nostro orizzonte con piccole storie di fuoco e di passione, comprese le paure dell’essere umano. Il nuovo disco è invece la chiusura di un percorso intrapreso verso i quattro elementi della natura. Con l’idea di partire dalle origini del pianeta ci restava soltanto la Terra, quando ancora era mescolata in quell’insieme unico chiamato Pangea. Affidammo così l’idea a Giuseppe “Pino” Paolino, il nostro storico paroliere: il risultato ottenuto è stato quello di una nuova fiaba, dove il racconto è cesellato sulla falsariga della realtà. Nell’immensità dello spazio che oggi avvolge il nostro pianeta c’erano tre lune, diverse sia come dimensione, aspetto e colore. Nell’immaginario collettivo abbiamo ipotizzato che, così come è sempre stata la storia del mondo, anche tra loro ci fosse un conflitto insanabile per la supremazia, alimentato dalla competizione, dall’invidia e dall’avidità. Una guerra cosmica che portò presto alla distruzione di due lune, che, esplodendo, precipitarono sulla Terra dando vita agli attuali continenti. Alla luna superstite non restò che assumere in sé tutti quanti gli aspetti e le caratteristiche delle consorelle, cambiando così ogni volta dimensione e colore. La morale? La stessa dei nostri album precedenti: rivalità ed egoismo sono quasi sempre destinati e generare avvenimenti disastrosi, con la sola e unica consolazione che dalle ceneri possano nascere nuovi mondi.

...Questo e molto altro sul prossimo numero di Prog n.49! Dal 20 luglio in edicola e online.

 

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