JONI MITCHELL – gli album commentati | VINILE

Blue, Joni Mitchell, Oggi nel Rock, Capolavori, Stone Music
Leggi un estratto del commento ai primi 12 album di JONI MITCHELL, dall’ultimo numero di VINILE!

SONG TO A SEAGULL

> LP Reprise R/RS 6293 (mono, promozionale/stereo); 1968 Stati Uniti
> LP Reprise SRI 6293; 1968 Italia
I Came To The City: 1 Had A King / Michael From Mountains / Night In The City / Marcie / Nathan La Franeer Out Of The City And Down To Seaside: Sisotowbell Lane / The Dawntreader / The Pirate Of Penance / Song To A Seagull / Cactus Tree

David Crosby ascolta Joni Mitchell alla fine del 1967 in Florida proprio mentre lei si sta facendo notare come autrice di canzoni interpretate da grossi nomi del folk americano come Tom Rush, Buffy Saint-Marie e Judy Collins. Joni si trasferisce a Los Angeles con Crosby che ne diventa produttore (porterà in dote Stephen Stills come bassista), la mette in contatto con il ma- nager Elliot Roberts e le procura un contratto con la Reprise per un album. Nel marzo del 1968 il 33 giri d'esordio esce col titolo JONI MITCHELL perché i funzionari dell'etichetta non si accorgono che Joni ha intitolato il disco SONG TO A SEAGULL utilizzando in copertina il disegno di una serie di gabbiani in volo. L'album comincia ed è già un manifesto programmatico della Joni che verrà; si apre infatti con un arpeggio su La maggiore che si trasforma, già alla seconda battuta, in un accordo sospeso con estensioni di settima e di seconda. Si presenta al mondo nella sua originale complessità già dalle prime sequenze armoniche. La voce è pulita, decisa e la melodia è definita mentre canta la sua indipendenza già dal primo brano “Sai che i miei pensieri non si adattano all'uomo. Non possono mai”. E gli arpeggi, che diventeranno poi iconici, ci accompagnano per tutto il viaggio sonoro che l'artista propone. Un album intriso di dolcezza e accoramento in cui la voce ci porge temi che toccano solitudini e percorsi di vita come in Micheal From Mountain. Nella terza traccia Night In The City la chitarra ritmica gioca con una complessa linea di basso, così come la seconda voce ricama un contrappunto con la principale. In Marcie Joni torna a raccontare con cambi armonici arditi la storia di una donna in cui i colori cantati nel testo vengono personificati dagli accordi che accompagnano la narrazione. Tutto l’album è un susseguirsi di storie e già da questo primo lavoro possiamo vedere come la poetica del testo di Joni Mitchell sia spesso intrisa di elementi amari, di realtà ferite, alla ricerca di una sorta di liberazione che a volte si libra in volo, altre volte si concretizza in scelte che i suoi personaggi riescono ad attuare, se pur in pochi minuti di musica. La sua capacità compositiva è incollata al testo, a ciò che le sta cuore raccontare. Accordi sospesi, cambi armonici a sottolineare passaggi del testo e della melodia. Mette in scena veri e propri teatri musicali, impersonando più protagonisti come in The Pirate Of Penance, in cui possiamo ascoltare un meraviglioso dialogo di voci tra il danzatore e la penitenza.

… continua sull’ultimo numero di Vinile! Disponibile online e nelle migliori edicole.

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