Pronti per il primo numero di PROG del 2024?

prog, nuovo numero, in uscita
Ecco un anticipo della lettera editoriale del direttore di PROG: il nuovo numero da questo venerdì disponibile e online! …«Prog Italia» è una zona libera da IA e intende rimanerlo 🙂

“Intelligenza artificiale? Sì, no, forse? Soprattutto come e con quali regole? NO IA MAGAZINE chiarisce la posizione di «Prog Italia», contro ciò che permette a chiunque di produrre illustrazioni senza aver mai disegnato in vita sua, ovviamente appoggiandosi all’immenso database, che cresce a un ritmo vertiginoso, nutrito con qualsiasi “cosa”... naturalmente fregandosene dei diritti del materiale di partenza. Nessuno può/vuole fermare il futuro, ma sulla nostra rivista non saranno MAI utilizzate illustrazioni così create.

Dietro alle nostre ci sarà sempre qualcuno che potremo chiamare per nome, partendo dai disegnatori che ci donano la loro arte, quindi Giuliano (Piccininno), Giampiero (Wallnofer), Lorenza (Ricci), Fabrizio (Pasini), Pietro (Scuderi). Questo vale anche per la musica, le copertine, le foto ecc...

«Prog Italia» è una zona libera da IA e intende rimanerlo 🙂

Ovviamente il problema è più grande e anche sui social media le discussioni sono accese. Come esempio riporto alcune riflessioni su Facebook di Claudio Lodi, disegnatore, insegnante, operatore in campo informatico. Le sue parole sono al tempo stesso ironiche e preoccupate: “Con l’inizio del 2024 vi faccio notare che pubblicare le immagini ‘carine’ della vostra trasformazione in pirata, vichingo, soldato romano, imperatore significa dare in pasto i vostri dati e il vostro volto a una società, che li inserirà in un gigantesco database con cui farà molti soldi alla ‘faccia vostra’, ma voi sarete comunque soddisfatte/i dal vestire i panni di un imperatore o di un vichingo!!!”.

Claudio prosegue, partendo dalla causa che il «New York Times» ha avviato contro OpenAI, casa madre di ChatGPT, accusata di utilizzare gli articoli del NYT per addestrare il suo chatbot: “Interessante ciò che sta uscendo negli USA su OpenAI e altre AI come DALL-E, Firefly ecc. Nelle chat pubblicate e nei vari link citati, che sono la base della denuncia, i programmatori di Midjourney chiedevano ai loro utenti i nomi di chi inserire nel database, così da replicarne lo stile. Le risposte di chatGPT (versione a pagamento) erano prese per intero dagli articoli del «NYT» e altre testate giornalistiche”...

…Buon ascolto.
Guido Bellachioma
bellak@alice.it
www.progressivamente.com
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