Il risultato è davvero eccellente a livello compositivo, esecutivo, missaggio, masterizzazione, grafica, concept della storia e testi... insomma un "discone", progressivo senza "vergogna" di chiarirlo sin dal primo approccio sonoro.
Il disco, che ha personaggi ben descritti come la madre, il figlio e il soldato, nasce per riflesso all’invasione russa dell’Ucraina. Cristiano Roversi era già a buon punto con il nuovo album dei Moongarden, ma ha sentito l’esigenza di affrontare una situazione terribile come una guerra dietro casa che rischiava, e a tutt’ora rischia, di portarci a un conflitto mondiale con tutti gli scenari apocalittici che ne deriverebbero. Che sorta di futuro si prospettava in un mondo devastato da una guerra totale? Che genere di vita sarebbe stata crescendo in un simile mondo? Nasceva così una storia, quasi un film in musica, testimonianza anche di un dramma familiare durante la fine del mondo, come capita in tutte le guerre. Che ricordo avrà il figlio del padre responsabile della fine della civiltà? Cosa resta della propaganda ideologica quando le rovine del nostro mondo sono ormai coperte da ceneri radioattive? Cosa rimane del vanto dell’avere “Dio dalla propria parte” quando l’unico credo sarà la sopravvivenza?
Dopo le terribili esperienze narrate nella sequenza Rain Of Fire, In This Forest Of Glass e Sick Tranquillity, ovvero la fine del mondo, arriva la tardiva conciliazione di Just You And Me, in cui si afferma il valore assoluto della solidarietà tra le generazioni e la definitiva presa di coscienza del protagonista, ormai convinto che il mondo debba essere ricostruito in mezzo “alle voci dei fantasmi che tutti possiamo sentire”…