Tornano gli X, esponenti della scena punk americana degli anni ’80. Ecco la nostra intervista esclusiva a John Doe.
Nella scena punk americana dei primi anni ’80 gli X sono un nome che ha fatto la storia. LOS ANGELES è il loro disco di debutto, caratterizzato da un sound fatto di un mix di punk, rock’n’roll, blues, country e melodie 60’s. Oggi, a distanza di 35 anni John Doe ed Exene Cervenka hanno rimesso insieme gli X e stanno lavorando a nuovo materiale. La redazione di Classic Rock ha incontrato John Doe in persona, che nel frattempo ha anche scritto due libri, Under the Big Black Sun (2016) e More Fun in the New World (2019).
Una delle caratteristiche della prima scena punk era il mescolarsi delle arti: musica, video, fotografia, grafica, fanzine…
Sì, anche se all’inizio magari eravamo in tutto solo 200 persone, ognuno ha fatto qualcosa e dato il suo contributo. E le donne avevano lo stesso ruolo e la stessa voce dei maschi, in tutti gli sbocchi creativi.
Credi che oggi possa nascere qualcosa di così alternativo, puro e spontaneo, come è successo in quegli anni?
Ovunque ci siano giovani creativi, può esserci una scena artistica. Oggi è un po’ più difficile, a causa del coinvolgimento dei social media in ogni cosa fin dall’inizio.
Che tipo di pubblico viene oggi ai concerti degli X?
Giovani, vecchi e fan irriducibili. È veramente fantastico poter ispirare una nuova generazione.
Il punk e il rock sono partiti come fenomeno adolescenziale. Come ci si sente a festeggiare 40 anni di attività?
Sembra un sogno, ma a volte ci sono momenti difficili anche nei bei sogni. Siamo stati molto fortunati e siamo grati per tutto quello che abbiamo ricevuto.
L’intervista intera a John Doe degli X la trovi su Classic Rock 86, in edicola e in digitale.