Quando Nico rivisitò (in modo angosciante) l’inno tedesco

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Nel 1974 usciva il quarto album di Nico come solista, THE END. All'interno, vi era una canzone particolarmente controversa: la sua interpretazione dell'inno tedesco. Perché fu così problematico?

Christa Päffgen, conosciuta come Nico, era nata nel 1938 in Germania, sotto il regime nazista. Il padre era morto in seguito ai danni cerebrali riportati combattendo durante la Seconda Guerra Mondiale e, dopo la fine del conflitto, Nico si era trasferita nella Germania occidentale (sottoposta al controllo statunitense). Da qui aveva avuto accesso prima a Parigi e poi agli Stati Uniti.

Nico si era affermata come modella e come attrice, prima che come cantante. La ricordiamo nel film La dolce vita di Federico Fellini, oltre che in alcune produzioni sperimentali di Andy Warhol. Fu proprio l'artista della Factory a presentarla ai Velvet Underground, la band di Lou Reed, con i quali produsse il celebre album THE VELVET UNDERGROUND AND NICO (di cui vi abbiamo parlato qua). 

Nico non dimenticò mai la sua provenienza, né gli anni vissuti sotto il regime nazista. Una delle sue operazioni musicali più controverse si ricollega proprio alle sue origini: si tratta della sua personale rivisitazione di das Lied der Deutschen, l'inno tedesco. 

L'inno nazionale tedesco venne composto nel 1797 da Franz Joseph Haydn e Hoffmann von Fallersleben, che lo scrissero per Francesco II d'Asburgo, ultimo imperatore del Sacro Romano Impero e primo imperatore Austriaco. All'epoca, la Germania era divisa in molti stati, e in quest'inno (in particolar modo con la sua prima strofa, Deutschland über alles), si auspicava alla sua riunificazione sotto un unico stato nazionale. La traduzione letterale del verso è infatti "la Germania sopra ogni cosa".

Tuttavia, sotto il regime nazista tale verso assunse ben presto un'interpretazione molto diversa: dire che la Germania era sopra a ogni cosa significava porla come superiore al resto dell'Europa, al resto del mondo. Proprio per questa ragione, per molto tempo dopo il crollo del regime, questo primo verso venne eliminato dall'inno: la vergogna che tali parole portavano con loro era troppo grande. 

Nel 1979, all'interno dell'album THE END, Nico reinterpretò questo inno, compiendo un'operazione coraggiosa, sfrontata e ancora oggi controversa. Non solo cantò das Lied der Deustchen con le tonalità gotiche che da sempre caratterizzavano la sua musica, ma cambiò quel primo verso su cui tanto si era dibattuto, rendendolo, se possibile, ancora più difficile da digerire. Deutschland über alles divenne infatti Deutschland über allen. Il cambiamento è minimo e potrebbe parere insignificante, ma così non è: infatti "Germania sopra ogni altra cosa" con un semplice cambio di genere è diventato "Germania sopra tutti".

Capiamo bene la portata di tale operazione. Si trattò probabilmente di una critica al passato nazionalsocialista del Paese, ma comunque non giovò all'immagine di Nico che in passato era stata accusata di razzismo. La cantante dichiarò più volte di essersi ispirata a un'azione analoga compiuta anni prima da Jimi Hendrix, che al festival di Woodstock aveva suonato l'inno americano

Le criticità di questo pezzo non si esauriscono però qui. Pare infatti che Nico, durante alcuni concerti immediatamente successivi all'uscita dell'album, l'avesse dedicato ad Andreas Baader, leader della Rote Armee Fraktion. Si trattava di un'organizzazione terroristica di estrema sinistra, che operò in Germania negli anni Settanta. Mentre Nico interpretava il brano, Baader si trovava in carcere per aver posto una bomba incendiaria in un negozio di Francoforte. 

Insomma, le criticità dell'interpretazione di Nico sono molte, e rendono il suo inno tedesco il pezzo più controverso dell'artista

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