La canzone dei Toto che cullerà in eterno il deserto namibiano

Toto, Africa

Il 2 settembre 1957 nasceva Steve Porcaro, tastierista dei Toto. Non c'è modo migliore di celebrare la band che con il loro maggiore successo, Africa, destinata a riecheggiare per sempre nel Deserto della Namibia. 

Nel 1982, David Paich, tastierista e Jeff Porcaro, batterista dei Toto, scrivono AfricaLa canzone viene inserita come ultimo pezzo dell'album TOTO IV ed è ritenuta dal chitarrista Steve Lukather come "la peggiore traccia dell'album"Tuttavia, in pochissimo tempo raggiunge la vetta della classifica di Billboard e corona un successo destinato a durare in eterno. 

Nonostante nessuno dei membri fosse mai stato in Africa, la canzone rivela una potente carica evocativa. Tutto l'immaginario legato ai paesaggi, alla religione e alla spiritualità divampa in "una storia romantica sull'Africa", come l'ha definita Paich. Quella che spinge una persona a incontrare un missionario all'altro capo del mondo. Così, quando i Toto suoneranno in Sudafrica, dopo l'abbandono della band da parte di Steve Porcaro, tutti esalteranno la loro capacità narrativa. 

Per questo motivo non può che spettare un posto d'onore alla canzone, proprio nel luogo che è stato sua fonte d'ispirazione. Così, in Africa, in una zona sconosciuta del Deserto del Namib, esteso 55.000 km² lungo la Namibia Occidentale, si può sentire Africa

Si intitola Toto Forever l'installazione dell'artista tedesco Max Siedentop, che ha posizionato sei speaker collegati a un lettore mp3 dove è conservata un'unica canzone. Questa riecheggia in eterno tra sabbia e cielo, grazie alle batterie solari che alimentano l'installazione. Certo, arriverà un momento in cui la tecnologia dovrà cedere all'instabilità della natura e al naturale incedere del tempo. 

Intanto, però, è bello pensare a una melodia che risuoni nel silenzio, dopo le rumorose acclamazioni dei fan che l'hanno accompagnata. Nessuno, a parte l'artista, conosce l'esatta posizione dell'installazione, per evitare atti di vandalismo all'opera. Ma il suono si propaga per chilometri, indisturbato, e si tinge di quei colori anni '80 ancora oggi tanto amati. 

E pensare che Africa ha avuto uno dei più travagliati percorsi compositivi. Dai dubbi sulla canzone, alla decisione temporanea di non inserirla nell'album, fino alla lunga fase di perfezionamento finale. Insomma, la canzone sembra essere stata apprezzata di più dal pubblico che dalla band, a cui non piace molto essere ricordata solo per Africa

Ma ora che un'opera d'arte le ha dato una contestualizzazione geografica ed emotiva, siamo sicuri che Africa rimarrà in eterno nel cuore di tutti. Soprattutto se protetta e presidiata dal deserto più antico del mondo. 

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