Genesis: quello che (forse) non sapevate su SELLING ENGLAND BY THE POUND

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Nell’ottobre del 1973 i Genesis colpirono ancora: SELLING ENGLAND BY THE POUND uscì come quinto album in studio dopo FOXTROT. L'apice era stato raggiunto?

Andiamo subito al sodo. Il disco è simile a un’antologia di racconti, a una raccolta di fiabe e favole. Secondo alcuni, questo è il disco più puramente prog, quello che mette più in luce il lavoro dei membri della band, il più stravagante e forse il migliore.

Per questo album strettamente legato all’Inghilterra – il titolo SELLING ENGLAND BY THE POUND fa riferimento alle critiche sul fatto che i Genesis si stessero vendendo agli USA – Peter Gabriel si travestiva da Britannia, con un grande copricapo quasi a spazzola, uno scudo ovale dipinto con la bandiera inglese, la stessa riprodotta sulla corazza di Gabriel. L’immagine era molto suggestiva, come ogni altro costume dell’artista.

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Dancing With The Moonlit Knight è l’unica canzone in cui compaiono le parole “Selling England by the Pound”. Il concetto è surreale, perché l’Inghilterra è trattata come una quotidiana merce di scambio. È un brano molto interessante perché in 8 minuti condensa e illumina le capacità dei membri della band, fino a dissolversi in due minuti di rudimenti psichedelici.

I Know What I Like (In Your Wardrobe) entrò presto in classifica, grazie alla melodia quasi pop dopo l’intro dal sound meccanico. Il testo deriva da un dipinto di Betty Swanwick, The Dream, al quale venne aggiunto un tagliaerba per adattarlo al personaggio della canzone: lui è l’uomo tosaerba, e racconta di come tutti abbiano da ridire sul suo modo di vivere. Le opinioni degli altri costellano la sua vita, ma a queste risponde I know what I like, and I like what I know”. È considerata la canzone più accessibile del repertorio dei Genesis, proprio per quella tinta pop, ma l’impronta del gruppo è inconfondibile, anche solo in quell’effetto sonoro meccanico all’inizio e alla fine del brano.

Firth of Fifth è un capolavoro assoluto, forse il migliore assolo di chitarra di Hackett. Il testo è di rara bellezza, e richiama alla mente l’idea dell’affluenza dei fiumi, eco del titolo Firth of Fifth, un gioco di parole sul fiume Forth in Scozia. A proposito di questa canzone, Tony Banks, che ne compose la maggior parte, disse:

Stavo solo seguendo l'idea di un fiume e poi mi sono fatto un po' prendere dal cosmo e non so bene dove sono finito, in realtà. Per me, musicalmente, ha due o tre momenti davvero forti e fortunatamente ci hanno davvero portato avanti. È diventata uno dei classici dei Genesis e ne sono molto felice.

More Fool of Me è un brano romantico e molto coinvolgente.

The day you left

Well I think you knew you'd not be back

Well at least it would seem that way

Because you never said goodbye.

But when it comes round to you and me

I'm sure it will work out alright.

Il secondo lato dell’LP ha un tono molto più epico: si apre con The Battle of Epping Forest, un brano ricco di variazioni musicali: si inizia con una marcia da battaglia, poi un flauto e un tamburo si uniscono. Si comincia poi con l’arrangiamento rock e con una chitarra che si scontra di petto con una melodia simile a un valzer nella seconda parte. Segue come una sorta di epilogo After the Ordeal, scritta principalmente da Hackett.

L’album si chiude con The Cinema Show, un brano di oltre 11 minuti che si ispira liberamente a The Waste Land di T.S. Eliot. La prima parte vede l’intreccio delle due voci di Peter Gabriel e Phil Collins. Anche la volontà di chiamare i due personaggi del brano Romeo e Juliet è un riferimento all’utilizzo di T.S. Eliot di fonti letterarie classiche, in questo caso William Shakespeare. Riguardo alla scelta dei nomi, Peter Gabriel dovette convincere gli altri membri, un po’ esitanti. A seguire, Aisle of Plenty, che riprende Dancing with the Moonlit Knight, con una chiusura a cerchio evocativa di fiabe e racconti.

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