The Black Crowes: 5 curiosità sui corvi del rock

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UNITED KINGDOM – JANUARY 01: Photo of Chris ROBINSON and BLACK CROWES and Rich ROBINSON and Steve GORMAN; L-R. Rich Robinson, Jeff Cease (?), Steve Gorman, Chris Robinson, Johnny Colt (?) (Photo by Mick Hutson/Redferns)

Ci sono i Van Halen, gli Young, i Gallagher e poi i Robinson, due fratelli della Georgia che hanno rivisitato il rock in maniera eclettica con un personalissimo stile. Conosciamoli meglio:

 

C'era una volta... un libro di fiabe per bambini 

Il corvo è un animale simbolico. Traduce il passaggio alchemico da uno stato all'altro e, con la sua veste cinerea, accoglie evocative atmosfere notturne. Forse non è l'animaletto di compagnia che tutti si aspetterebbero in un libro di fiabe per bambini, ma la fantasia può sorpenderci continuamente. Così, nella cittadina di Marietta, in Georgia, due fratelli amavano farsi leggere una storia della buonanotte dominata da strampalati animali.

Stiamo parlando di Rich e Chris Robinson, figli d'arte e appassionati di Johnny Crow's Gardenil libricino illustrato di Leonard Leslie Brooke. Ed è proprio da quel titolo che è nata l'idea per il nome della loro band: The Black Crowes. Il riferimento all'immaginario corvino lo condividono con un'altra celebre band degli anni Novanta, i Counting Crows. Ma lo stile è molto diverso. 

Le icone rock come amuleti di ispirazione 

Sicuramente poi, sul comodino accanto al libro di Brooke, i Robinson avevano la collezione di vinili dei Rolling Stones e dei Led Zeppelin. Sembra infatti che per il chitarrista Rich, il piratesco Keith Richards fosse una vera e propria divinità da adorare. E come dargli torto. Per Chris, invece, il riferimento cardine a livelli ossessivi era il carismatico Rod Stewart. I due, poi, non potevano prescindere dall'influenza dei compaesani R.E.M., ma era maggiormente il misticismo zeppeliano ad ammaliarli. Tuttavia, quando Chris incominciò a fare della sua voce uno strumento creativo, incarnò naturalmente il cantato urlato di Steven Tyler. E gli Aerosmith divennero la prima corazza stilistica dei Black Crowes nel loro album d'esordio, SHAKE YOUR MONEY MAKER

Grazie Otis Redding!

Nel 1990, l'American Records rilascia l'album di debutto dei Black Crowes. E che esordio, dato che la band si aggiudica 5 milioni di copie vendute, con un sound ibrido, che rievoca il rock degli Stones, ma incorpora il soul e il rock ruvido dell'America delle radici. Il tutto in un originale prodotto hard rock che, tra i vari pezzi di successo, si conquista la medaglia con una cover del mirifico Otis Redding, che sembra quasi essere stata cucita addosso al gruppo.

Si tratta di Hard To Handleche vede una vera e propria immedesimazione artistica della band

Chris Robinson dice no alla birra Miller 

Gli anni Novanta si aprono dunque con un brillante incipit, accompagnato dal tour con i barbuti ZZ Top. In questa occasione i Black Crowes non mancano di farsi conoscere al grande pubblico, non solo con la musica. Così è divenuta celebre l'invettiva di Chris Robinson contro la Birra Miller, che sponsorizzava l'evento ed era stata regalata al pubblico. La band è stata quindi cacciata dal concerto, ma non è finita qui. Chris Robinson infatti, fermo sulla sua convinzione anti-Miller, non ha voluto come band di apertura di un suo concerto i Maggie's Smith, solo perchè questi sponsorizzavano la suddetta birra.

Nel 1991, poi, lo stesso Robinson ha litigato con una donna che non l'aveva riconosciuto, proprio mentre era al 7-Eleven a prendere una birra. Insomma Chris, forse è meglio tenerti lontano dalla birra. 

Quando i sogni diventano realtà 

Ma i Black Crowes conquistano anche il nuovo millennio con un mordente live album, LIVE AT THE GREEK (1999). E cosa c'è di meglio che inaugurare l'anno nuovo con una collaborazione agognata sin dall'infanzia? Così, sul palco con la band c'è nientemeno che Jimmy Page. Per questo, il tour attraversa mezzo continente con un sound rock-blues pirotecnico, ruvido e immaginifico. Ed è un successo.

Lo stesso si può dire per l'anno successivo, quando i Black Crowes, gli Oasis e gli Spacehog intraprendono il Tour Of Brotherly Love, per celebrare il rock in famiglia.  Certo, in quel periodo Chris sta cercando una vocazione da solista, non molto fraterna, ma è l'occasione per incorniciare un percorso iconico, sia nello stile shabby, che nel rock senza schemi.

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