Tutti i volti di “My Way” prima di Frank Sinatra

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Il celebre cantautore ha inciso una canzone leggendaria proprio quando stava abbandonando le scene, grazie ad un amico. Ma prima della registrazione finale di My Way del 30 dicembre 1968, quanti volti ha visto l'iconica canzone?

Nel 1967, Frank Sinatra confidò all'amico cantante e compositore Paul Anka il suo desiderio di abbandonare le scene. Era a Miami per girare un film poliziesco e invitò Anka a cena, chiedendogli se avesse un testo da proporgli per risvegliare il suo torpore esistenziale. Ma non sapeva che Paul aveva già in tasca una proposta succulenta e che in quel momento sulla stessa base stava lavorando anche David Bowie, con un pezzo che però non vide la luce.

Tutto iniziò, dunque, da una semplice base. Il primo a trovare il biglietto d'oro fu Jacques Revaux a metà degli anni Sessanta, componendo il pezzo For MeQuesto però non riscosse l'attenzione desiderata, ma nella stessa Francia un altro cantante assaporò le potenzialità di quel pezzo. Si trattava di Claude François, che volle rielaborare il pezzo in chiave personale, costruendolo sulla fine del proprio matrimonio. Venne così alla luce Comme D'Habitudeuna canzone d'amore proiettata subito su tutte le radio, che fu anche incisa in italiano con il titolo Come Sempre, scritta da Andrea Lo Vecchio.

Proprio su quella base lavorò all'inizio anche il Duca Bianco, componendo un brano intitolato Even A Fool Learns To Love. 

La proposta gli era arrivata dal suo manager Ken Pitt, che in quel periodo l'aveva proposto come autore per la casa discografica Essex Music. Ma alla prima presentazione la canzone non convinse i produttori e per questo non vide la stessa fortuna del pezzo che Anka stava scrivendo nello stesso momento. Paul Anka infatti aveva collezionato un bel successo negli anni Cinquanta, cantando pezzi come You Are My Destiny, Diana Lonely BoyEra quindi un prodigio dell'epoca, ma amava più scrivere che cantare. Per questo, a 27 anni, quando ascoltò il pezzo di François durante una vacanza francese, pensò subito che la canzone avesse molto più potenziale da sviscerare.

Non la classica nenia romantica, ma un ritratto di vita. Per questo colse al volo le parole di Sinatra e scrisse un testo su misura dell'artista.

My Way è il ritratto di un uomo alla fine della sua carriera, che mette sul tavolo il bilancio di una vita. Una sfumatura molto più profonda dell'originale, che brillò sull'interpretazione di Frank nella registrazione losangelina. L'anno successivo, quando il brano si fece notare, pur non esplodendo di successo immediato, Paul rimase soddisfatto. Soprattutto non rimpianse mai di aver ceduto la sua opera a The Voice, perché nessuno avrebbe mai saputo interpretarla con la stessa eleganza ed esperienza. 

Seguirono moltissime cover del brano, tra cui la stessa di Anka, prima cronologicamente. Ma già all'inizio degli anni Settanta, Frank sentiva il peso di quella canzone: la considerava egoistica, autoreferenziale e autoindulgente, tanto che in futuro Sid Vicious la sfregiò in chiave carismatica e irriverente, facendone un'originalissima cover.

Nel 1984, My Way era diventata per Sinatra quello che Smells Like Teen Spirit sarebbe stata per Kurt Cobain. Una canzone talmente lodata e impreziosita dalla sua prospettiva long seller da diventare un peso per il suo interprete, contando che non era stato lui il pieno artefice. La sua eredità è però indiscutibile e onoraria, tanto celebrata da nascondere le sue origini. 

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