Quando i Clash si improvvisarono cecchini (e cosa servì per arrestarli)

joe strummer clash

A fine anni Settanta Londra si infiamma per la rivoluzione punk condotta dai Clash. Ma un evento in particolare del 1978 si scatena sul tetto del Camden Market, coinvolgendo due scapigliati musicisti della band, Paul Simonon e Topper Headon, tanto da ispirare anche una canzone.

Londra chiama e i Clash rispondono, in una metropoli avvolta da politica, rivoluzione e rabbia giovanile. La Swinging London anni Sessanta dei Rolling Stones trova terreno fertile in una nuova dimensione controculturale che non risparmia nessuno, neanche degli innocenti piccioni su un tetto. Ma prima di spiegare questo strambo paragone, figlio di un rocambolesco episodio del 1978, conosciamo meglio il tessuto sociale e culturale del nascente punk. Nel 1976, infatti, nasce il Camden Market, nel pittoresco quartiere a nord est di Londra: Camden Town. La verve ipnotica e alternativa di quella realtà cittadina accoglie a braccia aperte i Sex Pistols, che nel 1977 pubblicano il leggendario NEVER MIND THE BOLLOCKS, HERE THE SEX PISTOLS

A solo un anno di distanza, i Clash inaugurano il loro secondo album in studio, GIVE 'EM ENOUGH ROPE (1978). Un disco pregno dello spirito intellettuale di Joe Strummer, che canta la ribellione e la tuonante rivalsa contro le istituzioni, ma anche del ritmo pazzesco di Topper Headon (La batteria umana, come lo chiama il produttore Sany Pearlman); un gruppo di scapestrati, in cui il rock 'n' roll di Mick Jones bilancia la capacità artistica del bassista Paul Simonon. 

Quest'ultimo conquista tutti con un fascino regale, sfregiato dalla dannazione del bad boy. Ed è lui che dà forma allo stile con cui i Clash si propongono al pubblico. Non a caso è il chiromantico bassista ad essere scelto come protagonista della copertina di LONDON CALLING (1979), in quel frangente fotografico in cui viene colto a distruggere il suo basso. Tuttavia, prima che Londra bruci sotto le vibranti sinapsi di un album iconico, Simonon e Headon si cimentano in cecchini provetti sul tetto del Camden Market. L'assiduità quotidiana delle registrazioni impone infatti loro un'uscita liberatoria, forse troppo. Così nel marzo 1978, i due musicisti, insieme al roadie Robin Crocker, impugnano un fucile ad aria compressa per divertimento.

Incominciano a sparare contro un gruppo di piccioni appolaiati sul tetto, non sapendo, però, che si tratta di preziosissimi piccioni viaggiatori. Gli spari, poi, non passano inosservati ai passanti. Soprattutto in un periodo storico turbolento, reduce dei conflitti nordirlandesi condotti dall'estremismo terrorista dell'IRA (Provisional Irish Republican Army) e del conseguente massacro di civili a Derry, in Irlanda Del Nord, da parte delle truppe inglesi il 30 gennaio 1972. Il ricordo del Bloody Sunday è ancora fresco e, tra terrorismo e anarchia, le pistole in città non lanciano un buon segnale. Sembra quindi che a chiamare il Metropolitan Police Service sia stato un dipendente della British Railche ha denunciato gli spari come atto anarchico contro i treni della Stazione di Euston, nel quartiere di Camden. 

In breve tempo, dunque, i pistoleri improvvisati si trovano accerchiati da una squadra anti-terrorismo, con tanto di elicottero a sorvolare le loro teste. Otto furgoni della polizia, affiancati da un reparto speciale di Scotland Yard, adetto a crimini violenti e a mano armata. Li chiamano gli Sweeney. E Simonon riesce solo a meravigliarsi di quell'apoteosi militare prima che lui e il collega alla batteria vengano ingabbiati. Sembra che il compenso per la loro libertà sia stato di £750 di risarcimento, con tanto di liberazione dal gabbio grazie a Mick Jones. Così si chiude un'ordinaria giornata di follia, non inusuale per i Clash, ma pericolosa in un preciso frangente storico e, soprattutto, evitabile. 

Forse meglio concentrarsi sull'album in uscita, che entra nella Billboard 200 di quell'anno. E tra le dieci tracce che ricoprono quasi quaranta minuti di riproduzione, spicca proprio Guns On The Roof. Una precisa scelta terminologica su una canzone composta da tutti e quattro i membri del gruppo e che richiama distintamente quella folle storia di proiettili e piccioni

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