Qual è stato il primo gruppo pop occidentale a suonare in Cina?

Sulle ceneri della Rivoluzione Culturale Cinese, un ingegnoso manager colse il fiore degli anni Ottanta per lanciare oltreoceano i suoi irresistibili musicisti. Questi crearono fascinazione e controversie in un Paese che, fino a quel momento, non aveva mai assistito a niente di simile.

Nel 1976, la morte di Mao Tse-Tung pose fine alla Rivoluzione Culturale che per un decennio aveva attuato una potente riforma su territorio cinese. E il popolo, tra le braccia della Repubblica Popolare Cinese, si era conformato a un rigoroso stile di vita, ostile alla musica pop e all'estetica sfavillante dei suoi colori. Ecco dunque che, nel 1985, l'arrivo di un vulcanico duo pop in Cina destò una fascinazione sconosciuta. E si trattò certamente di una mossa astuta del loro manager, che convinse le autorità cinesi dell'importanza di aprirsi alla cultura occidentale. Così in quell'epoca c'era il rock dei Queen e dei Rolling Stones che voleva approdare in Cina, ma prima di tutti arrivò il pop degli Wham!

Ebbene sì, il duo formato da George Michael e Andrew Ridgeley intraprese un tour di 10 giorni, con due memorabili date a Pechino e a Guangzhou. E l'idea venne proprio al manager del duo, formatosi nel 1981, Simon Napier-Bell, che forgiò una collaborazione d'eccezione. Questa rimase negli annali della musica grazie anche a una troupe cinematografica, guidata dal produttore Martin Lewis e dal regista Lindsay Anderson, che seguirono passo passo i musicisti. Il loro lavoro si consolidò poi nel documentario Wham in China!: Foreign Skies (1986) che uscì in cassetta VHS. Di questo, alcuni fotogrammi live si ritrovano nel videoclip del brano Freedommentre il film contiene tre complete performance live: Careless Whisper, Everything She Wants Blue

Si trattò quindi di un tour in grande stile che vide, il 18 aprile 1985, la pubblicazione della prima audiocassetta occidentale pop in Cina. Questa trasponeva sul Lato A i brani performati dagli Wham! e appartenenti ai loro primi due album, FANTASTIC (1983) e MAKE IT BIG (1984). Il Lato B, invece, prevedeva le stesse canzoni cantate in cinese da Cheng Fangyuan. E di questo si ricorda in particolare l'interpretazione della celebre Wake My Up Before You Go-Goche subì un lieve cambiamento del testo, inserendovi un omaggio al Partito Comunista. Così l'arrivo del duo destabilizzò lo scenario musicale e culturale della Cina del 1985, fortemente legata alla gabbia delle istituzioni e alla tradizione. 

Basti pensare all'eccitazione provata da una folla di 10.000 persone davanti agli Wham! il 7 aprile, quando si esibirono al Worker Gymnasium di Pechino. Ai lati del pubblico c'erano i militari che tenevano sotto controllo gli spettatori, con la paura che l'esaltazione potesse portare a una rivolta. Si potevano quindi vedere fans avvolti da episodi di isteria alla Beatlemania e giovani desiderosi di cantare, anche se nessuno lo faceva al concerto. Ma al tempo stesso ci furono casi di accoglimento controverso e sprezzante del pop occidentale. Insomma, uno scenario binario e chiaroscurale, dove però la testimonianza più preziosa appartiene a Li Shizhong, che all'epoca era un ragazzo di 15 anni e si è raccontato a BBC. 

Le sue parole hanno lasciato affiorare il clima sociale e culturale di quel periodo, dove a tutti era imposto di indossare capi di colori blu, verde e grigio. Possiamo immaginare come ci rimase il pubblico quando vide gli sfavillanti Wham! con capelli lunghi e vestiti bianchi. Ma non solo, perché l'ascolto della musica pop era proibito, con tanto di rischio di notte al gabbio. Per questo, gran parte dei biglietti dei concerti del 1985 furono distribuiti gratuitamente dai funzionari governativi, intermediari d'obbligo per il manager del gruppo. Lo stesso Shizong ricorda a BBC di averli ricevuti da un suo amico, il cui padre lavorava al Ministero della Cultura. 

Questo perché i genitori tradizionalisti non avrebbero mai concesso ai figli 5 yuan, corrispondenti a poco più di sessanta centesimi, per il concerto. Inoltre i giovani non avevano una famelica vita notturna, poiché dovevano rientrare a casa per le 20.30. Furono dunque le rigide restrizioni e l'atmosfera di controllo pervasivo a rendere ancora più eccezionale questa incursione musicale occidentale. Tuttavia, con il rilascio dell'audiocassetta, ciascuno poté godere di una copia personale, che alcuni vendettero a caro prezzo, mentre altri tennero come memorabile ricordo nel cassetto.

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