4 hit che i fan hanno odiato

kiss

L'estremo successo commerciale di un pezzo non si traduce sempre in apprezzamento critico, anzi. Ma se a bocciare un brano sono i giudici più severi, i fan?

I Was Made For Loving You (1979), KISS

Davvero devo cantare come mia nonna?. Odio cantare quella canzone. Gli stadi sono pieni di gente che fa su e giù come cavallette bibliche impazzite e io continuo con il mio ‘Do, do, do,do’. Vi prego, uccidetemi.

Queste le parole dello storico The Demon, Gene Simmons, che ha dichiarato con assoluta certezza di odiare I Was Made For Loving You, traccia di apertura di DINASTY (1979). E, nonostante possa sembrare paradossale, dato l’immenso successo del brano, anche alcuni fan sono d’accordo con lui. Sembra infatti che il 1979 venga riconosciuto da alcuni come un anno ridicolo per i Kiss, con questa canzone pensata appositamente da Paul Stanley, in collaborazione con Desmond Child, per creare un brano definito "da discoteca". La canzone genera opinioni discordanti tra chi la valuta un degno prodotto, con i suoi accattivanti falsetti, e chi la ridicolizza, fino a definirla imbarazzante. Voi da che parte state?

Kokomo (1988), The Beach Boys

La celeberrima canzone dei Beach Boys, quinta traccia di STILL CRUISIN’ (1989) non è così apprezzata. Tanto da essere definita da alcuni grandi titoli come il pezzo più odiato della band losangelina. I musicisti, al loro ventitreesimo album, sembravano vacillare alla ricerca della popolarità passata, tanto da appoggiarsi a un film pop, Cocktail (1988), capeggiato da un giovane Tom Cruise. Peccato, però, che la pellicola sia considerata il prodotto filmico più brutto degli anni '80 e trascina con sé la nomea di quel brano. Anche in questo caso non si tratta di una condanna universale, ma di una percezione diffusa, che i fan hanno sempre concepito come un colpo basso da parte della band, proteso solo a raccogliere un interesse commerciale.

Shiny Happy People (1991), R.E.M.

Una canzone estremamente melensa secondo alcuni fan dei R.E.M. che, il 12 marzo 1991, pubblicavano il loro settimo album, OUT OF TIME, con sesta traccia Shiny Happy People. Una canzone di indubbio successo commerciale, tanto conosciuta da tutti quanto amata da pochi. Addirittura qualcuno lo ha paragonato a un debole inno d’amore sulla linea parallela, ma distorta, di All You Need Is Love dei Beatles, mentre altri hanno espresso il desiderio di tirare un pugno a qualcuno dopo averla ascoltata. Quel che sappiamo con certezza è che Michael Stipe non ha mai rilasciato dichiarazioni riguardo il significato del brano, nonostante possa alludere in maniera critica alle terribili repressioni di  Piazza Tienanmen del 1989. Nonostante il significato possa essere più profondo e complesso di quanto appaia, molti fan la vogliono al rogo.

I Don't Want To Miss A Thing (1998), Aerosmith

La storia di I Don’t Want To Miss A Thing è singolare. La canzone venne infatti candidata nel 1998 come peggior brano ai Razzie Awards, ma allo stesso tempo, nel 1999, era favorita tra i nominati al Premio Oscar come miglior canzone, anche se alla fine non vinse. E in questa combinazione contrastante sta un pezzo sfregiato da un’eccessiva spinta commerciale e dal film strappalacrime che la portò al successo. Mettiamo quindi insieme il regista mainstream per eccellenza, Michael Bay, con Bruce Willis nel successo da botteghino Armageddon – Giudizio Finale e la combo letale è servita. Soprattutto per gli amatori di quell’anima sporca e hard degli Aerosmith, che ne hanno raccolto le ceneri in un power ballad che non possiamo rinunciare a cantare, ma al tempo stesso un po’ odiamo. 

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