The Kinks: tutti quei km per cambiare una parola in “Lola”

Kinks
Mandatory Credit: Photo by Dezo Hoffman/REX/Shutterstock (14448f) The Kinks – Ray Davies, Mick Avory, Dave Davies and Pete Quaife Various – 1966

Quando una canzone è destinata al successo, nessun gesto è troppo plateale affinché questo si realizzi. Neanche un viaggio aereo nel bel mezzo di un tour intrapreso dal frontman dei Kinks, Ray Davies, per cambiare solo una parola della sua Lola. Ma come mai fu necessario?

I Kinks debuttarono nel 1964 con l'omonimo album trainato dalla hit proto punk You Really Got Meche riuscì a scardinare gli Who dal palco, concentrando l'attenzione mediatica sulla band nascente. Ma ci volle tempo prima che Ray Davies e colleghi risalissero la china del successo, tanto che una sera, davanti a una pinta di birra, il padre di Ray, Fred, gli disse: "Se hai intenzione di andare in tour così tanto hai bisogno di una cosa: un successo mondiale, figliolo. Scrivi un altro successo mondiale." E così avvenne nel 1970, con un brano irriverente e pioneristico dell'aura glam rock. Si tratta di Lolatraccia di punta del concept album LOLA VERSUS POWERMAN AND THE MONEYGROUNG, PART ONE. Questa nacque durante il tour statunitense della band, originariamente pensato come una filastrocca per la figlia del cantante, Victoria

In seguito, però, riaffiorò nella mente di Ray l'immagine di una serata particolare passata con il manager dei Kinks, Robert Wace. Che fosse una serata qualunque in un locale di Soho o quella dell'esibizione dei Kinks alla Spa Royal Hall di Bridlington, nel 1965, una cosa è certa, avvenne un incontro inedito. Sembra infatti che Wace, a un certo punto, si fosse intrattenuto a ballare con una donna stupenda, che scoprì poi essere transgender. Da lì nacque l'ispirazione per Loladove un mite verginello si aggira per un pub di Soho incontrando quella ballerina che "camminava come una donna e parlava come un uomo". 

Il brano è perfettamente incastonato nell'epopea androgina e glam rock che stava sperimentando Ray in quel periodo e che attraversava la controcultura londinese con musicisti del calibro di Marc Bolan e David Bowie. La canzone suscitò screzi con Dave Davies, fratello di Ray, seconda voce e chitarra solista dei Kinks, che per diverso tempo rimarcò la proprietà del brano, contro la rivendicazione solista del frontman. Non fu però quello il motivo che generò controversie sul pezzo e neanche la storia narrata. Si trattò piuttosto di una singola parola che fece storcere il naso alla BBC (British Broadcasting Corporation).  

Un verso della canzone riporta infatti l'espressione "Dove bevi champagne e ha il sapore della Coca Cola... C-O-L-A Cola". Ecco dunque che il brano riporta il noto marchio della bevanda. Non certo un problema per la Coca Cola, che in questo modo aveva pubblicità gratuita in una canzone di incipiente successo. Piuttosto un difetto per la BBC, che non permetteva la diffusione di brani contenenti product placement al loro interno. Così, al fine di permettere il rilascio di Lola, doveva essere cambiata la parola Coca Cola con Cherry ColaPeccato però che in quel momento i Kinks fossero nel pieno del loro tour americano. Ray Davies fu costretto a lasciare il tour dopo la tappa in Minnesota, tornando a Londra per la registrazione. 

Questa però non andò nel verso giusto e il cantante, tornato negli Stati Uniti, volò una seconda volta nella capitale britannica dopo la tappa di Chicago. In tutto si stima che Davies abbia percorso in aereo quasi 26.000 km solo per cambiare la parola di una canzone. Tuttavia, il gesto plateale ha dato i suoi frutti, con il posizionamento di Lola al secondo posto in classifica in Gran Bretagna e al nono negli USA. Una svolta importante non solo per la band, ma anche per l'eredità nascente del glam rock.  

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