Come suonare la chitarra come John Petrucci dei Dream Theater

john petrucci
MorganaPhotolive – Dream Theater CC0

Un eroe della sei corde dei tempi moderni. John Petrucci ha scritto pagine fondamentali per la storia della chitarra moderna e continua ad influenzare le nuove generazioni di artisti.

Il suo sound impatta notevolmente sulla resa finale delle produzione dei Dream Theater , band di spicco del panorama progressive metal contemporaneo, nonché sua massima esponente. Petrucci è un virtuoso della chitarra, un songwriter estroso ed un musicista dal gusto sopraffino. Il suo, è uno stile difficilmente replicabile e praticamente impossibile da centrare al 100%. Comunque sia, nelle prossime righe faremo del nostro meglio per fornirvi le nozioni adeguate per avvicinarvi il più possibile al suo scioccante approccio.

John Petrucci in pillole

I detrattori della chitarra shred sostengono, spesso erroneamente, che il playing dei suoi principali protagonisti si costituisca dagli stessi lick suonati a ripetizione a velocità sostenute. Petrucci, in realtà, è una vera e propria mina vagante lungo il manico, il cui approccio, risulta semplicemente imprevedibile. L'unica costante nel playing del chitarrista è la fantasia, al servizio di un'impressionante rapidità. Ciò nonostante, Petrucci sa essere anche molto melodico, non limitandosi a soli sublimi, estendendo il suo range strumentale a ritmiche appassionanti.

Prima di focalizzarci sul metodo solista di Petrucci, quindi, andiamo a scoprire alcuni dettagli sulla sua ritmica, sempre veloce e pulita nelle esecuzioni, a meno di deliziare gli ascoltatori con arpeggi solenni nelle sue più famose ballate. L'intonazione delle corde deve essere perfette e queste ultime non devono emettere un suono al di là di quando sono coinvolte nel riff. Il palm muting è una tecnica molto importante nel playing di Petrucci e, prima di interfacciarvisi, occorrerà maturare una buona dimestichezza con i tempi, che dovranno essere perfetti e privi di sbavature.

John Petrucci è un creativo ed un perfezionista, in studio come dal vivo, quindi anche sul palco la pulizia assoluta rappresenta una priorità. Consigliamo, quindi, anzitutto, di analizzare il proprio stile, pecche e punti di forza e concentrarsi sulle prime, accompagnandole ad un buon studio della teoria musicale. La pratica ed il chiarimento dei propri obiettivi si riveleranno tanto fondamentali quanto l'uso di un metronomo durante le sessioni di studio.

Per quanto riguarda gli assoli, Petrucci è pura fantasia. Nel suo stile convogliano le principali tecniche della chitarra moderna: dallo sweep picking al tapping, fino ad arrivare al legato, l'ecomomy picking e le plettrate ibride. Bisognerà, quindi, padroneggiare lo strumento a pieno, prima di approcciarsi alla composizione nel suo stile, in cui non dovranno mancare armoniche naturali ed artificiali, né lick di Pentatonica e modali spalmati lungo tutto il manico per creare continuità e senso melodico alla traccia. Ancora una volta, è importante studiare prima le produzioni dell'artista, le frasi nel suo stile, da assimilare con calma e, successivamente procedere a piccoli step nella composizione.

La strumentazione del chitarrista

La strumentazione di John Petrucci è tanto innovativa quanto il suo playing. La linea signature sviluppata insieme ad Ernie Ball Music Man ha dell'incredibile. Si tratta di chitarre dall'aspetto strabiliante e dall'attenzione nelle finiture tanto minuziosa quanto la ricerca effettuata per offrire il massimo in termini di performance. La gamma Majesty viene offerta sia nelle versioni più costose americane che nella produzione asiatica di Sterling, a prezzi più accessibili.

Le chitarre di Petrucci sono composte in un misto di ontano, mogano e acero fiammato, la qualità è al top nelle costruzioni come nei materiali, presentando tastiere in ebano e manici in acero/mogano. In generale, per avvicinarsi al sound del chitarrista, bisognerà rifarsi a chitarre di stampo moderno, dal manico veloce e che agevoli i passaggi più complessi, possibilmente equipaggiati con pickup DiMarzio humbucker, ma in ogni caso, dal sound versatile e tagliente.

Per quanto riguarda gli amplificatori, Petrucci conta sulla sua partnership con Mesa Boogie per i suoi sistemi firmati. Ancora una volta, occorrerà optare per impianti di stampo contemporaneo, in grado di garantire, dal vivo, affidabilità e potenza. Per gli effetti, poi, Petrucci utilizza pedali TC Electronic, phaser, simulatori acustici, compressori ed effetti d'ambiente come delay, riverberi e chorus. Un accordatore sempre sott'occhio aiuta a garantire il controllo della precisione dello strumento anche nei set più estenuanti, mentre risultano immancabili pedali del Wah, per le sezioni più aggressive, Overdrive e pedali d'espressione che permettano di regolare il volume a piacimento e generare scenari sonori agendo soltanto sull'intensità del suono. Per corde e plettri, infine, Petrucci utilizza Ernie Ball signature, di forma diversa, ma tutti abbastanza spessi e mute 0.10 del medesimo brand.

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