1964: il Big Bang del ROCK | Classic Rock

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Scopri la Cover Story del prossimo numero di CLASSIC ROCK, in uscita questo venerdì: ecco un assaggio dei 50 album che hanno cambiato per sempre la storia della Rock nel 1964!

Che anno irripetibile, il 1964! Molti grandissimi debutti, l’inizio di alcune leggende, i semi sparsi del folk, del blues e (soprattutto) del british blues, del rock and roll, del soul, del rock del surf e del proto-garage a contribuire alla nascita di un mondo nuovo.

A cura di: Maurizio Becker Testi: Luigi Abramo, Francesco Donadio, Federico Guglielmi, Mario Giugni, Renzo Stefanel

Nel luglio 1964 il presidente Lyndon Johnson riesce finalmente a far passare il Civil Rights Act, la legge che abolisce, almeno dal punto di vista formale, la segregazione razziale negli Stati Uniti. A combattere le discriminazioni continua a pensarci anche la black music, grazie all'opera di etichette quali l'Atlantic, la Motown, la Chess e la Stax. Nell'ambito del folk, poi, forti e chiare sono le voci delle protest song. Il 1964 è anche l'anno del trionfale rilancio del rock, da tempo offuscato dal Brill Building Pop: sul ritmo jungle di The Story Of Bo Diddley, Eric Burdon narra che "a causa di circostanze che sfuggono al nostro controllo come le payolas, la scena del rocknroll mori dopo due anni di solido rock. E poi hai avuto dischi come 'prenditi cura della mia piccola, per favore non renderla mai triste e così via. Circa un anno dopo, in un posto chiamato Liverpool in Inghilterra, quattro giovani tizi con un taglo mop hanno iniziato a cantare roba tipo è stata la notte di una giornata dura e ho lavorato come un cane" c'è forse qualche discrepanza nei tempi, ma il concetto è sostanzialmente giusto (la canzone derisa è l'hit di Bobby Vee Take Good Care Of My Baby). Intanto, a febbraio i Beatles sono stati all'Ed Sullivan Show: hanno fatto il botto e gli Stati Uniti sono di colpo diventati terra di conquista anche per altri invasori britannici cresciuti ascoltando e facendo proprie le musiche dei rocker e dei bluesmen nordamericani. E in breve, a illuminarsi sarà la creatività di tanti giovani yanks. Per il rock si aprono nuove strade. Qui abbiamo raccolto cinquanta album del 1964 che i sessant'anni proprio non li dimostrano.

Mario Giugni

The Animals The Animals

MGM

Per i rudi geordie è il primo album ed esce sulla scia del favoloso successo di The House Of The Rising Sun. In America è pubblicato in settembre con la versione su 45 giri della hit, cioè quella più corta, e tanto ruspante rhythm’n’blues: Eric Burdon formidabile alla voce, aspre chitarre e l’ipnotico Vox Continental. Nell’edizione britannica, uscita un mese dopo su Columbia/EMI, la copertina è diversa e cambiano cinque brani, compreso il singolo. Tra questi The Story Of Bo Diddley, nel quale Burdon racconta con ammirazione e ironia sia il maestro sia il rock’n’roll di allora, citando fra le altre cose Johnny Otis, i Beatles, Bob Dylan, le payolas e i Rolling Stones. MG

Joan Baez 5

VANGUARD

Se i traditional del folk continuano a essere lo zoccolo duro del suo repertorio, in questo quinto Lp la Baez inizia a concentrarsi sugli autori contemporanei: non unicamente il “solito” (già affrontato) Dylan, di cui riprende It Ain’t Me Babe, ma anche Richard Fariña (Birmingham Sunday), Johnny Cash (I Still Miss Someone) e Phil Ochs (There But For Fortune, che le darà una hit sia negli USA che in UK). E c’è anche spazio per le prime escursioni in ambito world music, con le brasiliane Bachianas Brasileiras No. 5 e O’ Cangaceiro. Siamo di fronte, insomma, a una Baez più “moderna”: una via che sarà perseguita con ancor maggiore convinzione nel successivo (in parte elettrico) FAREWELL, ANGELINA. FD

Long John Baldry & his Hoochie Coochie Men Long John’s Blues

UNITED ARTISTS

Pioniere assoluto del British Blues, Baldry giunge al suo album d’esordio dopo aver militato nei Blues Incorporated di Alexis Corner e aver ribattezzato a suo nome i Cyril Davies R&B All Stars, dopo la morte del leader. Lavoro imprescindibile per gli appassionati del genere, LONG JOHN BLUES vede nella formazione (voce e banjo) anche un giovane Rod Stewart che, insieme a Elton John, rimarrà suo amico e collaboratore negli anni. Paradossalmente, Baldry incontrerà il successo commerciale con un genere lontano da quello d'elezione, un pop orchestrale sullo stile di Engelbert Humperdinck, per poi tornare alle radici, ma è nelle tracce di questo suo primo 33 giri che il blues del Regno Unito si esprime in tutta la sua passione. LA

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