L’intervista ai GEMINI

I Gemini sono una giovane band di ragazzi fra i 27 e i 32 anni di Anagni, in provincia di Frosinone. Li abbiamo intervistati!

I Gemini sono una giovane band di ragazzi fra i 27 e i 32 anni di Anagni, in provincia di Frosinone. Il nucleo dei Gemini sono i fratelli Sambalotti, Antonio e Andrea, accompagnati dal cugino Marco, alla chitarra. Durante i live invece, si esibiscono in collaborazione con altri musicisti. Abbiamo fatto una chiacchierata con Antonio e Andrea, ovvero il cuore pulsante della band.

Come e dove sono nati i Gemini?
Antonio:
I Gemini sono nati nel 2002, quasi per gioco. Siamo cresciuti con la musica, i nostri genitori ci hanno sempre fatto ascoltare buona musica, ed è così che abbiamo iniziato. Nel 2005 abbiamo deciso di scrivere dei brani, comporre alcuni inediti, e così siamo andati avanti, fondendo un vero e proprio gruppo. Ed eccoci qua, fino ad oggi, siamo ancora attivi.
Andrea:Il bello è che i brani nascono proprio in questo salotto. Anche i Gemini sono nati nel salotto di casa!” (dice sorridendo e indicando la stanza alle sue spalle)

Qual è la vostra fonte d’ispirazione nel fare musica?
Antonio:
Quando componiamo un pezzo, seguiamo quel che dice il nostro cuore.
Andrea:Ci ispiriamo moltissimo ai nostri artisti preferiti, che ascoltiamo sin da quando siamo piccoli, sono i cantautori italiani e anche i miti del rock classico, i Deep Purple, i Queen, i Led Zeppelin, i Pink Floyd eccetera. Ci ispiriamo a ciò che ascoltiamo, però allo stesso tempo ogni pezzo è unico. Non ci si ispira mai ad un artista in particolare. Molte volte, quel che viene, viene.

Nasce anche dalle vostre esperienze personali?
Andrea:Sì, abbastanza. Raccontiamo quelle che potrebbero essere le esperienze di vita di qualsiasi persone. Le nostre canzoni hanno sempre un significato di speranza, e parliamo anche d’amore. Qualcuno dice che parlare d’amore ‘non è rock’, ma non è così. Noi cerchiamo di emozionare tutti coloro che ci ascoltano.

Vivete di musica o avete anche altre occupazioni?
Antonio:Facciamo i musicisti, è strano per essere in Italia, ma ci proviamo!

Quindi vivete di musica… è notevole per dei ragazzi così giovani.
Antonio:Siamo tutti musicisti, facciamo questo nella vita, anche se è certamente un bel rischio vivere di musica. Lo facciamo con passione... l'importante è stare bene nel profondo nell’anima, no?

Qual è il vostro traguardo? Dove vorreste essere fra dieci anni?
Andrea:La canzone ‘Chissà che sarà’ già rappresenta un incognita. Diciamo che fra dieci anni vorremmo trovarci su un palco importante, con un sacco di persone là sotto ad applaudirci.
Antonio:Il nostro obiettivo è continuare a scrivere inediti e farli ascoltare a più persone possibile. Tramite le nostre canzoni vogliamo comunicare emozioni a chi ci ascolta. Gli inediti sono scritti da entrambi, a volte nascono da me, altre da lui. All’inizio scrivevo io e Andrea arrangiava, adesso siamo un team.

Cosa pensate del rock in Italia?
Antonio:Il rock è un genere strano, ha tantissime sottocategorie, e molte con delle connotazioni geografiche specifiche. Se pensiamo ad esempio al rock in America o in Inghilterra è completamente diverso da quello italiano, in cui i maggiori esponenti sono i Litfiba. Persino Vasco e Ligabue vengono considerati rock, e per noi è anche quello. Per me è rock anche Lucio Battisti, anche se le opinioni sono diverse. Noi ci ispiriamo a tutti loro.
Andrea:Non è più quel genere di rock di qualche anno fa. Per rispondere a questa domanda speriamo di incontrarci di nuovo fra dieci anni, con un nostro pezzo che abbia rivoluzionato tutto il sound italiano!

Partecipereste ad un talent show?
Andrea:Diciamo di no. La nostra strada è molto più “pulita”. Noi ce la cantiamo e ce la suoniamo in mezzo alle strade e alle piazze, fra la gente. Cantiamo per le persone. I talent sono una grossa vetrina, ma c’è tempo, vedremo dove ci porterà la nostra strada.”
Antonio: “Il nostro progetto è basato più che altro sui live in tutta Italia, come stiamo facendo. Speriamo di coinvolgere più pubblico possibile. Abbiamo un fanclub che conta migliaia di persone, diviso fra tutta Italia… Roma, Milano, Parma… ovunque siamo andati abbiamo sempre seminato qualcosa. Per adesso è l’unica strada che abbiamo deciso di percorrere. Perciò siamo contenti così.

Conoscevate già Classic Rock? Consigliereste ad altre band emergenti questa esperienza?
Antonio:Lo conosciamo da anni, perché siamo sempre stati appassionati di musica rock. Sì, consigliamo questa esperienza, invece dei talent, contest come questo sono una vetrina importante perché, secondo noi, è meglio un articolo su una rivista di questo calibro, piuttosto che andare in televisione per una notte, ed essere dimenticati la mattina seguente.

Se poteste scegliere una rock star, chi vorreste nel gruppo?
Antonio:Non è la prima volta che mi fanno questa domanda. A me personalmente piacerebbe suonare con Mark Knopfler alla chitarra. Poi amo Ian Gillan dei Deep Purple, è la mia fonte di ispirazione per il canto.
Andrea:Io invece vorrei tanto duettare con Steven Tyler degli Aerosmith. Sarebbe proprio un bell’elemento.

Il brano con cui hanno partecipato al contest di Classic Rock, è “Chissà che sarà”, è stato registrato direttamente agli Abbey Road Studios di Londra.
Attualmente, i Gemini stanno lavorando al loro terzo album di inediti, la cui produzione è affidata a Mario Schilirò (chitarrista ufficiale di Zucchero Fornaciari), Maurizio Proietti e Nick Tangi. L’album vedrà la partecipazione di importanti artisti e musicisti italiani, fra i quali Adriano Molinari, Davide Pistoni e lo stesso Schilirò.

Intervista di Giulia Novi

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