1966 - L'inizio
Il rock aveva ormai dieci anni di vita. C’era stata la British Invasion, i Beatles avevano ipnotizzato i ragazzi americani in tv e in California qualcosa stava sbocciando. Per tutto il 1965, i Merry Pranksters di Ken Kesey avevano animato la scena della Baia di San Francisco con i loro acid test, raduni improvvisati in cui si suonava per ore e ore, aiutati dall’uso condiviso di acido lisergico. A quel tempo, l’LSD era legale e Timothy Leary lo elogiava come modo per ‘allargare la coscienza’. Nel gennaio del 1966 il movimento arrivò all’apice con quello che può essere definito il primo festival musicale (rock o pop ha poca importanza), il Trips Festival: dal 21 al 23 gennaio, gruppi della scena acid rock di San Francisco si radunarono alla Longshoreman’s Hall. Il momento clou si ebbe la sera del 22, quando in diecimila si presentarono al concerto dei Grateful Dead. Kesey e gli altri organizzatori del Trips Festival avevano preparato l’acid test supremo e gli spettatori potevano bere un punch ‘corretto’ con LSD per connettersi in maniera totale con la musica dei ‘Dead’. Il Trips Festival resta nella storia anche perché fu lì che nacquero i Big Brothers and the Holding Company, gruppo che aveva come cantante una ragazza del Texas timida e insicura. L’anno dopo quella stessa ragazza avrebbe incendiato il palco di Monterey. Si chiamava Janis Joplin.
Trips Festival
Data: 21-23 gennaio 1966
Dove: Longshoreman’s Hall, San Francisco
Organizzatore: Ramon Sender, Ken Kesey, Stewart Brand, Owsley Stanley, Zach Stewart
Pubblico: 10.000
Prezzo biglietti: 12 dollari una serata / 15 per l’intero festival
Chi: Grateful Dead; Big Brothers and the Holding Company (con Janis Joplin)
1967 - Monterey e la Summer of Love
Nell’immaginario collettivo, l’estate del 1967 rimarrà per sempre la Summer of Love. Tutto partì dal Fantasy Fair and Magic Mountain Music Festival, che si tenne nel weekend del 10-11 giugno. La KFRC di San Francisco voleva diventare la radio dei giovani della Baia e a questo scopo affidò a Tom Rounds, direttore della programmazione dell’emittente, il compito di organizzare un festival musicale che attingesse all’atmosfera della controcultura hippie. Il nome del festival è significativo: in quegli anni stava espolodendo il fenomeno Tolkien, grazie all’edizione in paperback della trilogia Il Signore degli Anelli (250.000 copie vendute tra il 1965 e il 1966 per l’edizione Ballantine, e primo posto della classifica tascabili del «New Yok Times» per otto settimane dal 4 dicembre 1966), e quindi tutto quello che era fantasy colpiva l’immaginazione degli studenti. Fantasy Fair and Magic Mountain non è un nome che si associa abitualmente a un festival rock o pop, eppure fu scelto proprio per evocare gli hobbit, gli elfi, la magia e il Monte Fato. La mossa promozionale funzionò e ben 36.000 persone si ritrovarono per assistere ai concerti di band come Canned Heat, Country Joe and the Fish, The Byrds, Jefferson Airplane e The Doors, che proprio qui debuttarono come headliner in un festival. Tra i partecipanti al Fantasy Fair troviamo nomi che attraverseranno tutto questo periodo spostandosi in lungo e in largo per gli USA, passando da festival a festival, tutti esponenti di una generazione rock che viveva l’attività live non solo come promozione del disco appena uscito, ma come elemento fondamentale per stabilire un legame quasi simbiotico con il proprio pubblico. Una settimana dopo, infatti, li ritroviamo quasi tutti a Monterey, il primo raduno della triade classica dei Festival (Monterey – Woodstock – Wight). Dal 16 al 18 giugno 1967, circa 90.000 ragazzi vissero l’esperienza di Monterey, immortalata poi dal docufilm omonimo. Tra i momenti più importanti c’è sicuramente l’esibizione di Janis Joplin, che lasciò a bocca aperta i Mamas & Papas, presenti tra il pubblico, e quella di Jimi Henrix, che concluse il suo set inginocchiato davanti alla Stratocaster, dopo averla cosparsa di benzina e poi incendiata in un rito sciamanico di dissolvenza della musica nel fuoco purificatore. C’è chi dice che Hendrix non abbia improvvisato nulla, ma che dopo aver visto gli Who chiudere il loro set distruggendo chitarre e batterie per rovesciare la loro furia nichilista sul pubblico, abbia chiesto un accendino e della benzina, eccitato all’idea di dare al pubblico qualcosa di ancora più estremo. Sia come sia, Monterey fu l’inizio dei grandi festival: il fuoco ormai stava divampando.
Fantasy Fair and Magic Mountain Music Festival
Data: 10-11 giugno 1967
Dove: Sidney B. Cushing Memorial Amphitheatre, sul monte Tamalpais a Marin Country, California. Capienza 4000 posti
Organizzatore: Tom Rounds, direttore della programmazione della stazione radio KFRC 610
Pubblico: 36.000 complessivi per i vari concerti
Prezzo biglietti: 2 dollari. I ricavati furono donati all’Hunters Point Child Care Center in San Francisco
Chi: tra gli altri, Canned Heat, Country Joe and the Fish, Captain Beefheart, The Byrds con Hugh Masekela alla tromba, Tim Buckley, Jefferson Airplane e The Doors
Monterey Pop Festival
Data: 16-18 giugno 1967
Dove: Monterey County Fairgrounds, Monterey, California
Organizzatore: John Phillips (membro dei Mamas & Papas), Lou Adler, Alan Pariser, Derek Taylor
Pubblico: tra 25.000 e 90.000 complessivamente per i tre giorni. Lo spazio dei concerti aveva una capienza di 7000 posti, ma si stima che il sabato sera gli spettatori siano stati almeno 8500
Prezzo biglietti: da 3 a 6.50 dollari, a seconda della posizione
Chi: The Who, Mamas & Papas, Big Brother & the Holding Company, Jefferson Airplane, Jimi Hendrix Experience, Animals, Simon & Garfunkel, Canned Heat, Country Joe and the Fish, Al Kooper, Quicksilver Messenger Service, Steve Miller Band, Ravi Shankar, Buffalo Springfield, Moby Grape, The Byrds, Otis Redding, Grateful Dead.