Lutto nella musica: è morto Rupert Hine, musicista e produttore dei Rush

Rupert Hine rush

Ci ha lasciati a 72 anni Rupert Hine, produttore dei Rush e membro dei Quantum Jump. Ecco il ricordo della redazione.

Rupert Hine è scomparso qualche giorno fa, a 72 anni. Una carriera ricchissima, sia come produttore che come musicista. Lo ricordiamo come il volto dietro alle produzioni di grandi band, come i Rush, ma anche i Camel, Tina Turner e tantissimi altri… 

Come musicista non possiamo non nominare quello che è stato sicuramente il suo maggiore successo, ovvero quello con i Quantum Jump, la band in cui ha militato come voce e tastiera e che è ricordata per la hit del 1979 dal titolo The Lone Ranger. Il brano, pubblicato in realtà nel 1976, era stato bandito dalla BBC a causa dei numerosi riferimenti alle droghe e all'omosessualità, e venne poi ripubblicato tre anni dopo, raggiungendo un grande successo. Ma la carriera da musicista di Hine non finisce qui: l'artista va ricordato anche per i suoi nove album solisti, pubblicati tra il 1971 e il 1994.

Come produttore, invece, il nome di Hine è senza dubbio associato alla band del recentemente scomparso Neil Peart, i Rush. Con il gruppo prog, Hine ha creato i due album del 1989 e del 1991 – PRESTO e ROLL THE BONES – fondamentali per il cambio di rotta della band, che proprio con questi due dischi ha iniziato a distaccarsi dal sound che aveva caratterizzato i lavori precedenti. Non vi ricordate tutti i dischi dei Rush? Ve li abbiamo riassunti in questo articolo.

Come accennavamo a inizio articolo, Hines ha avuto una florida carriera come produttore, e non solo con i Rush. Lo ricordiamo tra i crediti di tantissime produzioni, oltre ai già citati Camel e Tina Turner: Martin Grech, Kevin Ayers, Anthony Phillips, Saga, Underworld, Stevie Nicks, The Thompson Twins, Chris De Burgh, Suzanne Vega, Howard Jones, The Fixx e potremmo continuare ancora. 

rupert hine

Nel 1990, Rupert Hine ha inoltre prodotto ONE WORLD ONE VOICE, un album il cui scopo era quello di richiamare l'attenzione sui danni ambientali. Un progetto “mondiale”, perché vi parteciparono più di 300 artisti internazionali, tra cui Peter Gabriel, David Gilmour, Howard Jones, Joe Strummer, Steven Van Zandt, Kevin Godley, Lou Reed e Sting.
L'album venne accompagnato dalla creazione di un video, che potete trovare qui.

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