Jerry Garcia, Captain Trip e la controcultura hippie

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Per Jerry Garcia, i live della sua band, i Grateful Dead, erano una sorta di trip collettivo, tanto che veniva soprannominato Captain Trip. Ecco il rapporto del gruppo con la controcultura hippie.

Jerry Garcia, che aveva perso un dito in un incidente da bambino, con la folta barba, gli occhiali da sole e il banjo tra le mani, non era certo il ritratto della classica rockstar. E la sua band, i Grateful Dead, band che scelse il proprio nome scegliendo due parole a caso dal dizionario, non era certo il ritratto della tipica rock band.

Anzi, di tipico Jarry Garcia e i suoi non avevano niente, tanto che è difficile inquadrarli in un solo genere musicale. Eppure, i Grateful Dead divennero i portavoce di un'intera generazione, divennero i rappresentanti della controcultura hippie

Tutto iniziò quando la band si trasferì a San Francisco, dove avevano già suonato Santana e Jefferson Airplane, tanto che la città assunse presto il ruolo di rappresentante della controcultura hippie. Nella città inoltre si era appena trasferito anche lo scrittore Ken Kesey, famoso per il romanzo Qualcuno volò sul nido del cuculo

L'opera era stata scritta solo poco tempo prima; l'ispirazione gli era arrivata quando Kesey, mentre si trovava alla Stanford University, aveva preso parte a un programma della CIA chiamato MKULTRA, che consisteva nel somministrare ai volontari sostanze come LSD, cocaine a DMT. Forse a partire da questa esperienza, egli durante il suo soggiorno a Los Angeles organizzò diversi acid test. Si trattava di party durante i quali si assumeva LSD in un contesto psichedelico. I Grateful Dead non mancavano mai, dato che erano la band preferitra di Kesey, e contribuivano con la loro musica. 

Le droghe, in particolar modo le sostanze allucinogene, svolsero un ruolo importante per la produzione musicale della band. I musicisti consideravano i loro live, caratterizzati da improvvisazioni e jam session, come una sorta di esperienza di trip collettivo, tanto che il soprannome di Jerry Garcia divenne proprio Captain Trip. Anche i loro album vennero ideati come viaggi psichedelici guidati dalla band (qua per leggere la storia di AOXOMOXOA). 

Ma la loro adesione a tale controcultura non si limitò solo alle droghe e alle sostanze allucinogene. I Grateful Dead rappresentarono infatti la corrente filantropica del movimento hippie. Loro, più di qualunque altra band nella storia, realizzarono concerti gratuiti per i propri fan, arrivando a esibirsi anche più volte nella stessa giornata. Inoltre, in queste occasioni permettevano al pubblico di filmarli e distribuire gratuitamente le registrazioni degli show

GRATEFUL DEAD

Non finisce qui: il gruppo gestiva anche una sorta di comune nel quartiere di Haight-Ashbury, a San Francisco. Qui, offrivano gratuitamente alloggio, pasti gratis, cure mediche e, ovviamente, musica, a chiunque ne avesse bisogno. Forse non solo per la loro musica, ma anche per il loro lato più umano, i Grateful Dead ebbero sempre una comunità di fan appassionati, i cosiddetti Deadhead. Cultori del loro sound, molti dei Deadhead seguivano la band ovunque nei suoi spostamenti, tanto che nei parcheggi dove si tenevano i loro concerti allestivano dei mercati che erano parte integrante degli eventi

Insomma, i Grateful Dead riuscirono a farsi portavoce del movimento hippie, non solo perché esponenti del rock psichedelico e consumatori di sostanze allucinogene ma, soprattutto, perché aderirono agli ideali più profondi della controcultura, fondati sul pacifismo, l'opposizione alle discriminazioni e l'amore per il prossimo

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