Pensando alla luminosa storia del prog internazionale, alcuni nomi saltano subito alla mente: Genesis, Yes, King Crimson. E i Gentle Giant?
Nel 1970, i Gentle Giant si affacciavano sul panorama musicale con tante peculiarità. Tutti i membri erano polistrumentisti - e non tutti i musicisti noti in ambito progressive rock lo erano o lo sono attualmente.
Inoltre, le influenze cui i Gentle Giant si rifacevano appartenevano a una gamma molto più ampia rispetto alle altre band. La loro musica, infatti, si colorava non solo di tinte folk, jazz, blues e classiche: i Gentle Giant riuscivano agilmente ad andare oltre, e precisamente a ripescare elementi della musica barocca, medievale e moderna.
Il gusto peculiare dei Gentle Giant li ha resi probabilmente con il tempo appannaggio di esperti del settore, mentre nomi come Genesis o Yes erano molto conosciuti anche dai più.
Oggi, vogliamo ricordare i Gentle Giant riascoltando l'album OCTOPUS, l'ultimo cui partecipò anche Phil Shulman, il maggiore dei fratelli Schulman e uno dei fondatori del gruppo. Il disco, inoltre, è il primo e unico a riportare - nella versione inglese - una copertina firmata Roger Dean.
E il titolo? Scelto dalla moglie di Phil, è adatto come pochi nella storia della musica. Si tratta infatti di un gioco di parole tra "octo" e "opus": "otto opere musicali". Rispecchia dunque con precisione la struttura dell'album, composto da otto pezzi che si diramano in direzioni molto diverse.
Nel 1972, anno di pubblicazione dell'album, i Gentle Giant battevano una strada incanalata nei binari del prog, ma assolutamente unica, tra curiose scelte, armonie vorticose ed eleganti, riferimenti letterari, scientifici e filosofici.
Come ricorda Gary Green, chitarrista del gruppo:
Avevamo un bel po' di canzoni e le nostre bravate in studio (...) stavano migliorando con ogni disco. Abbiamo continuato la nostra sperimentazione con combinazioni di strumenti, suoni ed effetti, facendo rimbalzare le idee avanti e indietro con l'ingegnere Martin Rushent, che è stato proprio al passo con la nostra follia.
Vi lasciamo ascoltare OCTOPUS, considerato da molti l'album più riuscito e maturo dei Gentle Giant. Che sia folle oppure no, a voi la scelta.