7 tra i concerti rock più pericolosi (e fatali) della storia

Certe volte le misure di sicurezza carenti, la follia degli spettatori e il pericoloso entusiasmo possono scatenare live tragici. Eccone alcuni.

The Rolling Stones, Altamont (1969)

Il 6 dicembre 1969 si consumò una delle tragedie più nere della storia performativa del rock, tanto che Mick Jagger, ancora oggi, preferisce non parlarne. Perché furono proprio i Rolling Stones gli sfortunati spettatori dell'accoltellamento di Meredith Hunter, un diciottenne afroamericano ucciso tra la folla sotto il palco. Rimane controverso il motivo per cui Hunter tirò fuori una pistola, venendo subito placcato dagli Hell's Angels, addetti alla sicurezza, e ucciso a coltellate e botte da questi ultimi. Alcuni dicono che il giovane fosse sotto l'effetto di anfetamine, altri che fosse stato ripetutamente molestato dagli Hell's Angels

The Who, Cincinnati (1979)

Al Riverfront Coliseum di Cincinnati, il 3 dicembre 1979, si svolse una drammatica parentesi prima di una performance degli Who. Davanti ai cancelli d'ingresso, una folla famelica scalpitava per conquistarsi le posizioni migliori. Ma l'organizzazione non si aspettava un sold out e si destreggiò alla buona con la vendita degli ultimi biglietti. Gli arrivati in fondo alla fila, quindi, più di tutti fremevano per non perdersi ottimi posizionamenti e quando gli Who cominciarono il soundcheck, pensarono fosse iniziato il concerto. A quel punto una violenta onda di spintonamenti e prevaricazioni confluì nella morte di 11 persone e in un elevato numero di feriti. Gli Who non seppero niente fino alla fine del concerto.

AC/DC, Salt Lake City (1991)

Poco dopo l'inizio di un altro storico concerto esplose un improvviso atto di follia collettiva. Era il 18 gennaio 1991 e al Salt Palace di Salt Lake City (Utah), gli AC/DC stavano aprendo il loro live con la pirotecnica Thunderstruck davanti a un pubblico di 13.000 persone. Nessun posto a sedere, tutti in piedi ad esaltare la loro amata band. All'inizio della canzone la folla si proiettò fulminea verso il palco: morirono tre ragazzi, una di diciannove e due di quattordici anni, schiacciati dall'ondata. I genitori fecero causa alla band per la tragedia e la security colpevolizzò il gruppo di non aver interrotto la performance durante l'accaduto. Davanti ai feriti e ai morti, gli AC/DC provarono un dolore immenso e, subito dopo l'accaduto, fermarono il concerto per quindici minuti. 

Guns N' Roses & Metallica, Montreal (1992)

Nel 1992 due colossi del rock, Guns N' Roses e Metallica, iniziarono un tour di 25 date per il lancio di USE YOUR ILLUSION e THE BLACK ALBUM. Ma una serie di disastrosi eventi accompagnò il loro live all'Olimpic Stadium di Montreal, l'8 agosto. A cominciare dall'errore quasi fatale per James Hetfield, che si posizionò sui bocchettoni del palco addetti alla fuoriuscita delle fiamme performative. Il fuoco, attivato erroneamente, gli causò ustioni di secondo e terzo grado al braccio, carbonizzando la carne quasi fino all'osso, oltre che a parte del viso e della schiena. Così i Metallica abbandonarono il live e, dopo un'attesa di due ore, arrivano i Guns N' Roses. Ma l'imprevisto non aveva reso possibile una giusta organizzazione e, complici problemi tecnici, la band lasciò la folla a bocca asciutta. Questa divampò quindi in una rivolta tra spintoni, lacrimogeni, assalti alle attrezzature e un'irruzione necessaria della polizia. 

Woodstock, New York (1999)

Una scarsa organizzazione, impianti non a norma e un comportamento animale accompagnarono il megalitico festival di Woodstock del 1999, a 30 anni dallo storico padre del 1969. A New York, dal 23 al 25 luglio, era prevista una costellazione di voci rock, tra cui Metallica, Red Hot Chili Peppers, Korn, Megadeth e Limp Bizkit. Ma forse nessuno si aspettava quello che avvenne. Tutto incominciò con un irresponsabile gesto del frontman dei Limp Bizkit, Fred Durst, che incitò la folla di 225.000 persone alla distruzione di tutto per accompagnare il live. Seguirono poi i RHCP, dove le candele consegnate al pubblico furono stupidamente usate per dar fuoco ai rifiuti per terra. Non contiamo poi la distruzione della torre di trasmissione di MoreMusic e le ignobili forme di molestie e violenza sessuale mosse contro le ragazze presenti. Un'episodio vergognoso che sancì la fine del rock anni Novanta. 

Pearl Jam, Rocksilde (2000)

Il popolare festival di Copenaghen fa da sfondo a un'altra spaventosa tragedia. Sul palco c'erano i Pearl Jam, che cominciarono la loro performance del 30 giugno 2000 alle 22.30, davanti a un pubblico di 50.000 persone. La security sembrava sicura, ma a testimoniare l'orrore delle prime file furono gli stessi spettatori. Ragazzi giovanissimi, sotto i 26 anni, che faticavano a respirare, soffocando nel marasma collettivo agitato sotto il palco. Tra la pressione e gli spintoni, nessuno si era accorto che un ragazzo era a terra, calpestato da cinque persone, come testimoniò una ragazza presente al live. Solo quando la security avvisò Eddie Vedder e questo richiese di indietreggiare alla folla di un metro, affiorarono gli otto cadaveri, e un altro ragazzo in gravi condizioni, poi morto in ospedale. Un incubo, una tragedia indelebile per la band e per i cari delle vittime. 

Marilyn Manson, Kansas City (2003)

Chiudiamo la triste selezione con Marilyn Manson e quel concerto interrotto per motivi di sicurezza a Kansas City (Missouri). Qui Manson cantò per 12.000 fan che tuttavia, per due volte durante la serata, a distanza di mezz'ora, distrussero le transenne davanti al palco. Così dopo la seconda irruzione, la security decise di interrompere il live per garantire la sicurezza e la salvaguardia dei musicisti e del pubblico. Ma la folla iniziò a lanciare sassi, bottiglie di birra, di cui alcune piene di urina. Così davanti a 2000-3000 persone che facevano resistenza all'uscita intervenne la polizia, contro cui il pubblico si scontrò in modo violento, ricevendo spray al peperoncino in risposta. Violenze che non erano necessarie e dimostrano il poco rispetto verso la musica.

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