La riedizione di The Dark Side of the Moon dopo 50 anni

Pink Floyd 50 anniversario
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Con The Dark Side Of The Moon i Pink Floyd hanno rivoluzionato la musica: la sua influenza si estende sia tra i generi (rock, ma non solo) sia nel tempo, rimanendo ancora oggi nella top 5 degli album più ascoltati di sempre.

Con oltre 50 milioni di copie vendute in tutto il mondo, The Dark Side Of The Moon è stato uno dei primi album a entrare a far parte del ristretto club di Records More Famous That The People Who Made Them: e come Tommy degli Who e Rumors dei Fleetwood Mac, è un disco che ha cristallizzato per sempre l'immagine del gruppo ma che non è stato nemmeno del tutto rappresentativo della loro storia. 

Prima di The Dark Side Of The Mooni Pink Floyd (che una volta sfoggiavano anche un “The”, ormai dimenticato) erano stati pop, psichedelici e sperimentali: dopo, erano una mega band da stadio estremamente popolare, ma stranamente senza volto, e tutto ciò che facevano - da Wish You Were Here a The Wall - è stato paragonato a questo capolavoro indiscusso.

Perché The Dark Side of the Moon era così leggendario? Forse perché le lezioni apprese da sperimentazioni sonore precedenti - loop di nastro, effetti sovrapposti e parole sussurrate - sono state combinate con un nuovo obiettivo: i testi pessimistici e scettici di Roger Waters e Rick Wright (citiamo "Quiet Desperation is the English Way" dal brano Time) impostati su concise melodie commerciali, che si adattavano alla voce soul di David Gilmour e alle linee di chitarra dirette e spietate. Con la sua produzione superba e i passaggi perfettamente fluidi, The Dark Side Of The Moon è stato come Abbey Road per la generazione rock degli anni Settanta: un album che potrebbe essere usato per testare il tuo stereo, la colonna sonora di una cena, farti pensare e tirarti su un joint. I suoi temi erano abbastanza vaghi da essere universali - la guerra è un male, la ricchezza è un male, moriremo tutti - ma la vaghezza è stata mitigata dall'acutezza e dall'intelligenza di Roger Waters.

Aggiungete a tutto questo la sorprendente voce di Clare Torry in The Great Gig In The Sky e un uso spropositato del sassofono, e The Dark Side Of The Moon è stato trasformato in qualcosa di molto lontano da “Several Species Of Small Furry Animals Gathered Together In A Cave And Grooving With A Pict”: rock da stadio molto rumoroso ma in qualche modo anche molto sensibile e profondo. Avrebbero tentato di nuovo una simile formula con i dischi successivi, ma quando Roger Waters iniziò a dominare il gruppo scrivendo canzoni sempre più personali, non ci riuscirono mai.

Questa nuova edizione del 50° Anniversario tira fuori i suoi grossi calibri per il mercato, comprendendo nelle sue varie forme (CD, vinile apribile, Blu-ray) nuovi mix, stereo rimasterizzato, singoli in vinile, un libro fotografico e materiale aggiuntivo: il loro Live At Wembley Empire Pool a Londra, nel 1974, che si autodescrive. È ancora un album straordinario, imponente, e giustamente rimane una pietra miliare del rock.

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Fonte: https://www.loudersound.com/reviews/after-50-years-pink-floyds-the-dark-side-of-the-moon-remains-an-imposing-cornerstone-of-rock

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