Una volta, per scherzare, Keith Richards disse: “La chitarra è facile. Servono solo cinque dita, sei corde e uno stronzo”. Sarà pure vero, ma pochi stronzi hanno maneggiato questo strumento con l’immaginazione, la grinta e la noncuranza del leggendario Rolling Stone. Negli ultimi sessant’anni, il chitarrista ha riversato su di noi un torrente di riff immortali, che hanno arricchito hit come Jumpin’ Jack Flash, Satisfaction, Honky Tonk Women, Start Me Up, Can’t You Hear Me Knockin’ e Happy. E nel 2023, alla veneranda età di 79 anni (ne ha compiuti 80 a dicembre), accompagnato dalla sua eternamente giovane band, The Rolling Stones, Richards ha dato gli ultimi ritocchi al loro 24esimo disco di studio e ci ha regalato un’altra dozzina di incandescenti brani rock. E Dio sa quanto ci erano mancati: sono passati quasi otto anni dal loro disco di cover blues del 2016, BLUE AND LONESOME, e addirittura diciotto dall’ultima raccolta di brani inediti (A BIGGER BANG del 2005). La buona notizia è che è valsa la pena aspettare. Pieno di brani ispirati e caratterizzati dai tipici tocchi di chitarra di Keef, HACKNEY DIAMONDS è subito stato salutato come un grande album dei Rolling Stones. Coraggioso, ricco e sfrontatamente ambizioso, fa venire in mente classici come LET IT BLEED (1969) o EXILE ON MAIN ST. (1972).
Il disco vede la presenza di alcuni monumenti del rock, tra cui Paul McCartney, Stevie Wonder, Elton John, Lady Gaga e perfino il bassista originale degli Stones, Bill Wyman, che non incideva col gruppo da quasi 30 anni. I cameo spesso distraggono più che aggiungere, ma gli Stones sono riusciti a impiegare queste icone musicali in un modo perfetto. Wonder e Lady Gaga, ad esempio, aggiungono il giusto tocco di eleganza soul al gospel celestiale Sweet Sounds Of Heaven, mentre Elton e il suo pianismo rock abbelliscono ben due brani. La sorpresa maggiore è forse il contributo di McCartney: conosciuto principalmente per le sue canzoni d’amore senza tempo e il dono per la melodia, qui Beatle Paul va controcorrente e scatena la madre di tutte le linee di basso esplosive in Bite My Head Off, uno scatenato punk rock che fa venir giù il tetto della sala. “Onestamente, se Paul fosse venuto un altro giorno, il risultato sarebbe stato diverso”, dice Richards, ridendo. “Non era previsto. È successo, ed è stata la cosa migliore del mese”. Il chitarrista ribadisce che la creazione del disco è stata “divertente, svelta, e spontanea”, ma ammette anche che qualche lacrima è stata versata: dopotutto, HACKNEY DIAMONDS è il primo lavoro degli Stones dalla morte di Charlie Watts, uno dei batteristi più importanti del rock, se non il più importante, che ci ha lasciato il 24 agosto 2021 all’età di 80 anni…