LOREDANA BERTÈ 1974-2024 Cinquant’anni di Rock | Vinile

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“Quante Loredana Bertè abbiamo imparato ad amare in questo mezzo secolo? Sempre diversa e sempre trasgressiva, grintosa, sensuale, interprete di razza rara ma anche autrice, generosa piantagrane, capace di sferzare e commuovere con le sue canzoni.”
Di Michele Neri

 

…Nel febbraio del 1976, Sei Bellissima di LOREDANA BERTÈ fu recuperata come apertura di Normale o Super, che, a differenza del 45 giri “femminista” Meglio Libera, rimase fuori dalle graduatorie di vendita ma dimostrò come la Bertè avesse sufficienti doti e charme per aspirare a una posizione di rilievo nel panorama italiano. Nella scaletta, molto varia grazie ai contributi di parecchi songwriter, brillano Per effetto del tempo (di Ivano Fossati e Oscar Prudente), l’elaborata e inusuale Gli orologi (Mogol-Lavezzi), il blues Spiagge di notte (Daniele Pace) e la drammatica Indocina (Avogadro-Pace-Lavezzi: il focus è sulla guerra in Vietnam), ma in generale le dodici tracce per quasi quarantatré minuti offrono un riuscito campionario di sonorità pregiate e canzoni in qualche misura coraggiose per il mercato mainstream. Anticipato nel corso del 1977 dai singoli Fiabe (n. 23; un altro manifesto filo-femminista) e Grida, T.I.R. giunse nei negozi nel gennaio del 1978: in copertina, il fondoschiena della titolare in provocanti hot pants, con al centro una cerniera che rende omaggio all’immagine di Andy Warhol per STICKY FINGERS dei Rolling Stones.

Forte di testi firmati soprattutto da Oscar Avogadro e Daniele Pace, con musiche di
tanti diversi autori eseguite da turnisti stimatissimi (Massimo Luca, Stefano Cerri,
Stefano Pulga, Walter Calloni...) e “regia” nelle mani dei soliti Lavezzi e Tempera, il
terzo album non fu un best seller ma costituì un’ulteriore, non trascurabile tappa
nel processo di ascesa. Tra i brani, una curiosa cover de Le tre verità di Lucio Battisti segnata dagli interventi canori di Lavezzi e Fausto Leali e una Sono donna (CantùLeali) che strizza l’occhio al reggae, ma benché il carisma vocale fosse accentuato, la scrittura nel complesso valida e la professionalità del tutto impeccabile, al disco mancò la zampata decisiva, quella in grado di cambiare le carte in tavola. A questo provvedettero però la caracollante e un po’ malinconica Dedicato (la penna magica è di Ivano Fossati) che nell’autunno del 1978 conquistò molti passaggi tv e il n. 5 in classifica (e peccato per la trasformazione obbligata di “ai politici da fiera” in “alla faccia che ho stasera”) e l’accattivante reggae – n. 9, nonché una delle hit estive del 1979 – E la luna bussò (Avogadro-Pace-Lavezzi). I due 45 giri furono cruciali per le fortune di BANDABERTÈ (giugno 1979), prima apparizione di Loredana nella graduatoria dei 33 giri (n. 12 come picco), con in copertina un’appariscente, inconfondibile immagine disegnata all’aerografo da Gianni Ronco…

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