I Led Zeppelin possono dirsi una band progressive?

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Non c'è un album dei Led Zeppelin che sia simile a un altro, perché la band è stata in grado di reinventare generi del passato e indagare le sfumature avanguardiste del presente. Ma può considerarsi una band prog? C'è chi dice di sì e chi non ne condivide proprio l'idea. Voi che ne pensate?

Il progressive, più che un genere musicale è un'intenzione, una filosofia, che spinge le sonorità a progredire lungo una scala estetica plurisfaccettata. Le sue origini sono tradizionalmente collocate tra la fine degli anni Sessanta e l'inizio degli anni Settanta in Inghilterra. Si tratta dunque di una realtà prettamente europea, con uno sviluppo che, oltre alla madrepatria inglese, tocca anche l'Italia e la Francia. Ci sono poi i casi limite di band come i Kansas, americani, e i Rush, canadesi, che sembra abbiano esordito nel 1968 cavalcando proprio la rivoluzione musicale dei Led Zeppelin

E si può dire che l'iconica band di Robert Plant, Jimmy Page, John Paul Jones e John Bonham sia nata nel posto giusto al momento giusto. Così il suo stile sboccia nel ginepraio socioculturale delle prime band progressive: Procol Harum, The Nice, Yes, Genesis, Moody Blues e King Crimson. In particolare questi ultimi, con il loro visionario esordio del 1969, IN THE COURT OF CRIMSON KINGsi rendono portavoci di una realtà stilistica in rapida ascesa. Certo, dare una definizione al prog implicherebbe limitare una dimensione musicale aleatoria e in continuo dinamismo. Tuttavia ci sono dei punti cardine attorno cui è possibile tratteggiare un'indicativa direzione stilistica. 

Ma la vera domanda è: i Led Zeppelin possono considerarsi una band prog? Il John Paul Jones degli anni '70 avrebbe risposto di sì, così anche come la critica musicale del periodo. Basti pensare i Led Zeppelin si sono sempre svincolati dagli schemi imposti dal marketing e dal commercio discografico. Così molti loro album non riportavano nemmeno in copertina il nome della band, così come nessun loro brano è mai uscito come singolo e sono stati tra i primi ad abbandonare il convenzionale schema pop della struttura della canzone sulla ritmica alternanza strofa-ritornello

Oltre al superamento della tradizionale forma canzone, a livello strutturale il prog incorpora tendenzialmente suite lunghe e articolate, che lasciano largo spazio espressivo a tutti i membri della band, in un onirico ensemble compositivo. Così No Quarter accoglie il mirifico e inedito gioco di tastiere di Jones, come Dazed And Confused intreccia la chitarra di Page con sinuosi archi di violino, per non contare le vibranti e incendiarie rullate di Bonham in Ramble OnMa anche la scrittura vuole la sua parte e spesso Plant si è dimostrato fervido ammiratore della celebre Terra di Mezzo de Il Signore degli Anelli. Così non sarebbe giusto attribuire al prog solo testi di ispirazione fantascientifica, ma di certo la componente visionaria e surreale vuole la sua parte. 

Per questo un altro simbolo delle composizioni progressive è il retaggio artistico-letterario dei testi, che abbraccia la filosofia per indagare a fondo la psiche umana. Così l'amore assume toni epici e le storie ricalcano uno spirito fiabesco e leggendario. Un brano come Achilles Last Sand può dichiararsi quindi marcatamente progressive, così come Over The Hills Far Away, di ispirazione tolkeniana. Ma pensiamo poi alla lunghezza dei brani, non sempre canonica, ma importante. Alcuni gruppi progressive rock hanno infatti plasmato la storia con elaborazioni funamboliche e arzigogolate che occupano un intero lato dell'album. Questo non è il caso dei Led Zeppelin, che però vantano canzoni come Kashmir, di otto minuti, e In My Time Of Dying, di undici

Molti hanno anche letto nella celeberrima Stairway To Heavencon sfondo orchestrale e sfumature orientaleggianti, un'eredità del progressive. E qui emerge anche un'altra considerazione sui Led Zeppelin che, prima di tutti, hanno saputo rielaborare il lascito musicale passato per dare voce a un'ibridazione di generi rivoluzionaria, fondatrice dell'hard rock. Così la loro musica accoglie in primis le sonorità blues rock degli anni '50, ma anche il jazz, il folk, la musica classica e la psichedelia. Anche questo traccia un importante marchio progressive, così come il richiamo grafico a ipnotici e onirici mondi trascendentali e fantastici. 

Così i Led Zeppelin hanno indubbiamente lasciato una firma avanguardista nella storia. Anche attraverso la rielaborazione di alcune sfumature del pop e la costituzione della futura base stilistica del punk. Non si può quindi parlare di un vero e proprio genere distintivo per loro e questo li avvicina all'intenzionalità del progressive, per cui alcuni parlano di proto-prog o di blues prog in relazione ad alcune canzoni.  Resta indubbia l'eclettica egida compositiva e tecnica che rende i Led Zeppelin i promotori di poliedriche direzioni musicali

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