I Kiss uniti, ma divisi, nei loro quattro album da solisti

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Photo credit: Jen Rosenstein

Sono passati 42 anni da quando i Kiss decisero, nel pieno del loro successo, di pubblicare lo stesso giorno un album a testa, in un'operazione discografica sperimentale e unica. 

Era il 18 settembre 1978 e i negozi di dischi si riempirono di 4 milioni di copie di album molto particolari. Si trattava dei prodotti solisti dei membri dei Kiss, ciascuno dei quali diede libera voce alla propria creatività musicale su un terreno di sperimentazione unico nel suo genere. Quattro album diversi, quindi, intitolati con i nomi dei membri della band.

Quest'idea nacque dal manager Bill Aucoin, che voleva lasciare ciascun musicista libero di esprimersi, pur rimanendo saldamente ancorato allo spirito del gruppo. Una storta di team building, dove però ognuno andava per la sua strada, sotto l'unico e iconico marchio del gruppo. 

In questo modo, le famose maschere brandizzate fino a esaurimento scorte divennero ispirazione per gli artwork delle copertine. Ognuna ritraeva il volto mascherato del musicista dell'album, con un preciso colore associato. Così quella del bassista Gene Simmons era rossa, quella del cantante Paul Stanley viola, quella del chitarrista Ace Frehley blu e infine quella del batterista Peter Criss verde. Si trattò quindi di una mastodontica e studiata operazione di marketing, che richiese 2 milioni di dollari per la realizzazione, ma non ottenne lo stesso ricambio di profitto.  

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Si era tanto scommesso su questa operazione discografica, nata per cavalcare l'onda infuocata del successo dei Kiss alla fine degli anni Settanta. Ma il progetto si sbriciolò tra le morse dell'ambizione. Così, alla fine, solo due album ottennero un discreto successo. Per primo quello di Ace Frehley, che riuscì a conquistarsi una posizione nella Top 10 americana con il singolo New York Groove, cover del brano degli Hello. A seguire quello di Gene Simmons, vincitore di un disco di platino e collocato nella 22esima posizione delle classifiche statunitensi. 

Insomma, non certo il successo sperato, ma neanche un risultato così deludente. Basti pensare che oggi i quattro dischi sono ricercati oggetti da collezione per gli appassionati dei 33 giri. Inoltre nel 2018 sono stati pubblicati in un unico cofanetto in edizione limitata (solo 2500 copie). Qualche anno prima, invece, nel 2015, Julian Gill ha pubblicato un monografico di 454 pagine destinato all'analisi approfondita degli album in questione.

Si può dire quindi che il loro successo sia stato dilazionato nel tempo, frammentato nei ricordi di coloro che hanno amato i loro spettacolari live e i brani leggendari. Ricordiamo quindi a 42 anni di distanza i Kiss nel loro impavido e ambizioso progetto musicale

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