Articoli - Stone Music https://stonemusic.it Il Portale in cui batte un vero cuore rock Wed, 31 Jan 2024 19:12:16 +0000 it-IT hourly 1 https://i1.wp.com/stonemusic.it/wp-content/uploads/2019/05/cropped-favicon-1.png?fit=32%2C32&ssl=1 Articoli - Stone Music https://stonemusic.it 32 32 178453812 BANANA REPUBLIC fu un vero casino! https://stonemusic.it/24544/banana-republic-dalla-de-gregori/ https://stonemusic.it/24544/banana-republic-dalla-de-gregori/#respond Wed, 31 Jan 2024 18:12:34 +0000 https://stonemusic.it/?p=24544 Il disco che raccoglie le esibizioni del famosissimo tour di Dalla e De Gregori ha creato non pochi problemi...

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Articolo tratto da Vinile n.21

Il 28 luglio del 1979 nei negozi di dischi arriva un Lp realizzato in fretta e furia e che dovrebbe riassumere la magia dei concerti che avevano visto assieme Lucio Dalla e Francesco De Gregori. Le cose vanno però storte da subito con il concerto del 28 giugno a Bologna (di cui era prevista la registrazione e la pubblicazione) annullato per il maltempo.

Il disco, fortemente voluto dalla RCA e richiesto da un grandissimo numero di appassionati con vendite strabilianti già in prenotazione, venne realizzato con quello che di registrato esisteva, comprese alcune prove. Addirittura vennero aggiunti applausi finti, provenienti però da manifestazioni sportive e non da concerti.

La scaletta del disco, singolo e non doppio per i problemi di penuria di materiale a disposizione, comprende brani particolari e pochi classici dei due cantautori. C’è l’inedito Banana Republic tradotto dall’inglese da De Gregori, ci sono alcuni brani famosi come Piazza Grande, Bufalo Bill, Santa Lucia e 4 marzo 1943, c’è la cover di Un gelato al limone l’accenno allo standard napoletano Addio a Napoli, due particolarità come Quattro cani e La canzone di Orlando. E poi c’è Come fanno i marinai, la canzone scritta da De Gregori con l’intervento di Dalla, e pubblicata su 45 giri prima dell’inizio dei concerti. Un po’ poco per spettacoli in cui c’erano in scaletta anche Rimmel, L’anno che verrà, L’ultima luna, Anna e Marco e Niente da capire. Peccato.

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Chi si ricorda del Tefifon, la perfetta variante del giradischi? https://stonemusic.it/24303/chi-si-ricorda-del-tefifon-la-perfetta-variante-del-giradischi/ https://stonemusic.it/24303/chi-si-ricorda-del-tefifon-la-perfetta-variante-del-giradischi/#respond Mon, 29 Jan 2024 12:58:08 +0000 https://stonemusic.it/?p=24303 Il Tefifon era una variante del giradischi che prometteva la riproduzione di un vinile senza fruscio per 60 minuti consecutivi.

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All’inizio degli anni 50, sulle pagine del «Radiocorriere», organo ufficiale della neonata Rai ma anche punto di riferimento per gli appassionati di apparecchi radiofonografici, apparve la pubblicità di un apparecchio “nuovo”, che permetteva che permetteva l’ascolto di brani musicali per oltre 60 minuti consecutivi e “senza fruscio”: si chiamava Tefifon e nell’annuncio si dichiarava anche la disponibilità di tante canzoni riproducibili tramite apposite cartucce.

In cosa consisteva, in pratica, il Tefifon? Una semplice definizione potrebbe essere quella di “variante del giradischi". L’apparecchio si presentava più o meno come una classica fonovaligia giradischi, ma anziché avere il braccio con la testina magnetica, puntina e disco rotante, sulla superficie montava un supporto per la cartuccia e un alloggiamento nel quale trovavano posto i dispositivi di lettura delle informazioni. La cartuccia ricordava, nella forma, un piccolo rasoio elettrico e conteneva un nastro in materiale plastico, avvolto a spirale all’interno della cartuccia e a ciclo continuo.

La curiosità consiste nel sistema di lettura: invece di testine e registrazioni magnetiche, sfruttava una serie di veri e propri solchi fonografici, identici a quelli normalmente utilizzati per realizzare i dischi. In pratica, il nastro non era altro che un disco tradizionale che anziché venire stampato sul classico vinile di forma circolare veniva disposto su un unico nastro di materiale plastico che si “arrotolava” nella cartuccia. La riproduzione avveniva tramite una puntina e una testina fonografica disposta verticalmente all’interno dell’alloggiamento, che conteneva anche il meccanismo di trascinamento. Sul nastro di plastica, largo un paio di centimetri, venivano incisi diversi solchi che venivano letti sequenzialmente, spostando la puntina del fonorivelatore lungo il supporto: lo stesso principio che qualche anno dopo sarebbe stato adottato sulle testine per la lettura dei nastri magnetici delle cartucce STEREO 8, brevettate dalla RCA.

Ma il successo non fu esaltante: il pubblico continuava a preferire il disco tradizionale, mentre le grandi case discografiche, diffidenti verso il nuovo formato, trovavano più conveniente e meno rischioso continuare a stampare e distribuire la musica attraverso l’ormai consolidato 78 giri.

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Pink Floyd: i dischi più rari del mondo https://stonemusic.it/24439/pink-floyd-i-dischi-piu-rari-del-mondo/ https://stonemusic.it/24439/pink-floyd-i-dischi-piu-rari-del-mondo/#respond Sun, 28 Jan 2024 17:00:32 +0000 https://stonemusic.it/?p=24439 Nonostante i Pink Floyd si siano sciolti nel 1994, rimane il complesso più amato e collezionato a livello mondiale. Ma quali sono in assoluto le edizioni dei loro dischi più ricercate e costose?

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A favorire questo fenomeno collettivo di massa, è l’attività degli stessi solisti che ancora oggi tengono viva la memoria dei loro lavori. La conferma più recente ci è stata data dal batterista Nick Mason nel suo ultimo tour italiano da tutto esaurito, conferma ulteriore di come il fenomeno Pink Floyd non conosca pause. Tutto questo si riscontra positivamente anche a livello collezionistico dove ancora permane l’affannosa ricerca da parte dei collezionisti di varianti di copertina, copie promozionali, registrazioni inedite e quant’altro. È vero, nel corso di decenni i Floyd hanno venduto milioni di album e 45 giri, ma ci sono delle rarità assolute che rendono sempre più affascinanti scoperte e ricerche.

Tra l'altro vi invitiamo a riscoprire il nostro articolo pubblicato qualche settimana fa sulle edizioni più rare di The Wall.

È veramente difficile scegliere una manciata di singoli ed Extended play rari nella sterminata discografia mondiale dei Pink Floyd, parliamo di un numero di diverse edizioni vicine al migliaio. La scelta è stata effettuata non solo in base alla effettiva e attuale rarità, ma anche considerando altri fattori: le copertine più iconiche e affascinanti, la provenienza da Paesi con cui risulta difficile avere contatti eccetera. Si potrà obiettare che mancano singoli molto rari dalla Nigeria, dalle Filippine, dalla Nuova Zelanda e da altri Paesi. Queste edizioni perdono molto del loro fascino, anche collezionistico, per il fatto di essere stati distribuiti con copertine standard delle varie etichette.

Le quotazioni riportate si riferiscono sempre a dischi con copertine e vinili in condizioni perfette.


Learning To Fly / On The Turning Away / One Slip / Sorrow

EP CBS 10525; 1987 Bolivia.

1000 euro

È l’unico Extended play tratto dall’album A MOMENTARY LAPSE OF REASON di cui viene ripresa la copertina. La cover è della Heriba LTDA e del brano Sorrow (che sull’LP ha una durata di 8:47) è stata inserita una edit version.


Point Me At The Sky / Careful With That Axe, Eugene

45 giri Odeon 46530; 1968 Colombia.

2000 euro

Rarissimo singolo pubblicato in Colombia e distribuito sia con copertina illustrata sia con copertina standard.


Arnold Layne / Candy And A Currant Bun

45 giri Columbia DB 8156; 1967 Danimarca.

1000 euro

La copertina è affascinante, una delle poche con Syd Barrett e quindi uno dei più richiesti nell’ambito mondiale. Realizzata su carta sottile è molto difficile da trovare in condizione perfette.


Syd Barrett: Octopus / Golden Hair

45 giri Harvest 2C 006 04435; 1970 Francia.

10.000 euro

Disco praticamente impossibile da trovare, stampato in un centinaio di copie è croce e delizia dei collezionisti di Pink Floyd e Syd Barrett. La valutazione è indicativa in quanto una delle poche copie attualmente disponibili sul mercato è stata posta in vendita a una cifra molto più alta. Questa rarità si caratterizza per la bella copertina disegnata dallo stesso Barrett. Una curiosità: alcune copie hanno ancora la “linguetta” interna alla copertina dove è presente la scritta “Syd Barrett 2 C006 – 04435 M”.


Free Four / Absolutely Curtains

45 giri Odeon 4RS 322;
1972 Giappone.

4500 euro

Altro pezzo da novanta dal Sol Levante. Anche in questo caso trattasi di test pressing con etichette bianche, e la copertina è in cartoncino rigido e plastificato. È una della maggiori rarità del catalogo dei Floyd. 


See Emily Play / Scarecrow

45 giri Columbia DB 8214; 1967 Gran Bretagna.

2000 euro

Copia promozionale con etichette verdi e la A in bianco sul lato principale. Copertina con il famoso trenino disegnato da Barrett che mette la firma anche su entrambi i brani.


See Emily Play / Scarecrow

45 giri Tower 356; 1967 Stati Uniti.

1200 euro

Copia promozionale con etichette bianche. La copertina riprende l’immagine dell’album THE PIPER AT THE GATES OF DAWN. Sul retro si trova la pubblicità del «Melody Maker» con il brano See Emily Play al decimo posto.


Have A Cigar / Shine On You Crazy Diamond

45 giri Harvest 8E 006 97357G; 1976 Portogallo.

400 euro

Anche se non è certo fra i singoli più rari, va menzionato per la splendida e unica copertina fotografica; difficile da trovare in ottime condizioni. Un prodotto di Valentim De Carvalho.

 

Per l'elenco completo delle edizioni più rare dei dischi dei Pink Floyd vi rimandiamo su Vinile n.21, ora in edicola e sul nostro store online!

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Chi è il padre del disco? https://stonemusic.it/24373/chi-e-il-padre-il-disco/ https://stonemusic.it/24373/chi-e-il-padre-il-disco/#respond Sun, 28 Jan 2024 09:58:59 +0000 https://stonemusic.it/?p=24373 Il 19 febbraio 1878 nasce ufficialmente il fonografo grazie a Thomas Alva Edison, che quindi può essere considerato il padre del disco..

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La storia del giradischi moderno nasce dal telegrafo: nell’ultimo quarto del diciannovesimo secolo, Edison diede una notevole spinta a tante e diverse invenzioni in diversi campi. Realizzando una sua applicazione del principio del telegrafo (una sorta di ripetitore automatico dello stesso messaggio), intuì la possibilità di realizzare uno strumento simile che, invece delle linee e dei punti dell’alfabeto Morse, potesse memorizzare e riprodurre la voce umana. A quell’intuizione dobbiamo la prima forma di fonografo, un rullo di ottone sul quale era presente un cilindro ricoperto di stagnola, sulla quale era incisa una spirale. Questa macchina riusciva a incidere e a riprodurre questi solchi, chiaramente in modalità asincrona.

Durante la fase di registrazione, la puntina che toccava la superficie di stagnola la incideva a pressione; durante l’ascolto, la stessa puntina raccoglieva queste informazioni sotto forma di escursioni meccaniche e le inviava a una membrana che a sua volta le trasformava in vibrazioni e quindi in “suono”. In occasione della prima presentazione pubblica della sua invenzione, Edison pronunciò e incise la frase “Mary had a little lamb”, l’inizio di una filastrocca popolare inglese. La riproduzione di quell’incisione aveva una qualità pessima, al limite del riconoscibile, ma poco importa: era l’inizio di una rivoluzione.

La “macchina parlante” fu presentata il 6 dicembre 1877: segnatevi questa data, perché il compleanno di tutti i vostri dischi. Qualche mese dopo, Edison ottenne il brevetto e quindi il riconoscimento pubblico della sua invenzione: la data ufficiale è quella del 19 febbraio 1878. Edison fondò la “Edison Speaking Phonograph Company” con l’obiettivo dello sfruttamento commerciale del fonografo – non in senso consumer come possiamo immaginare, ma per applicazioni in fiere di paese e luna park. Consapevole che la sua macchina era ancora rudimentale, Edison aveva bisogno di testarla sul campo per capire come svilupparla.

In realtà, c’era già chi stava migliorando la sua idea e da lì a poco sarebbe arrivato sul mercato il grammofono, che costituiva un notevole progresso rispetto al fonografo: la stagnola era sostituita dalla cera, il cilindro lasciava il posto a un disco vero e proprio, la tolleranza dei solchi incisi era molto più bassa e la puntina di lettura andava a leggere le informazioni in senso orizzontale e non più verticalmente. Siamo sempre più vicini all’idea del disco come lo intendiamo oggi.

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Ecco quanto valgono i singoli a 45 giri di Mia Martini https://stonemusic.it/24204/ecco-quanto-valgono-i-singoli-a-45-giri-di-mia-martini/ https://stonemusic.it/24204/ecco-quanto-valgono-i-singoli-a-45-giri-di-mia-martini/#respond Mon, 22 Jan 2024 11:27:01 +0000 https://stonemusic.it/?p=24204 Il range di valutazione dei singoli a 45 giri pubblicati da Mia Martini va dai 2000€ ai 10€...

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Di seguito potete trovare una lista dei singoli a 45 giri di Mimì e il loro valore. Nelle note numerate forniamo indicazioni per riconoscere le prime edizioni o addirittura le prime tirature dei vari dischi.
(1) pubblicato a nome Mimì Bertè.
(2) pubblicato a nome Mimì Bertè, cancellato: realizzate solo alcune prove di stampa. Sicuramente sono circolate alcune copie complete (vinile/copertina).
(3) pubblicato a nome Mia Martini e La Macchina
(4) due diverse tirature.
(5) lato B in versione ridotta tramite sfumatura.
(6) lato A in versione inedita su album.

1963 I miei baci non puoi scordare / Lontani dal resto del mondo (1) Juke Box JN 2273 €200

1963 Insieme / Let Me Tell You (1) Juke Box JN 2279 €250

1964 Il magone / Se mi gira l’elica (1) Juke Box JN 2281 €100

1964 Ed ora che abbiamo litigato / Non pentirti dopo (1) Juke Box JN 2307 €300

1966 Non sarà tardi / Quattro settimane (1) Durium QCA 1361 €250

1969 Coriandoli spenti / L’argomento dell’amore (2) Esse Records ESN 1512 €2000

1971 Padre davvero / Amore... amore... un corno (3) RCA Italiana PM 3589 €40

1971 Gesù è mio fratello / Lacrime di marzo RCA Italiana PM 3622 €100

1972 Piccolo uomo / Madre Ricordi SRL 10669 €10

1972 Credo / Ossessioni RCA Italiana PM 3670 €50

1972 Donna sola / Questo amore vero Ricordi SRL 10681 €10

1973 Minuetto / Tu sei così Ricordi SRL 10694 €10

1974 Inno / E stelle stan piovendo (4) Ricordi SRL 10730 €15

1975 Al mondo / Principessa di turno Ricordi SRL 10747 €15

1975 Donna con te / Tutti uguali (4) Ricordi SRL 10763 €15

1976 L’amore è il mio orizzonte / Sabato Ricordi SRL 10797 €20

1976 Che vuoi che sia se t’ho aspettato tanto / Io donna, io persona (5) Come Il Vento ZCVE 50425 €15

1977 Libera / Sognare è vita Come Il Vento ZBC 7005 €15

1977 Per amarti / Se finisse qui Come Il Vento ZBC 7035 €15

1978 Vola / Dimmi Warner Bros. T 17207 €15

1979 Danza / Canto alla luna Warner Bros. T 17325 €15

1981 Ti regalo un sorriso / Ancora grande DDD SBDR 7208 €15

1981 E ancora canto / Stai con me (6) DDD ZBDR 7236 €25

1982 E non finisce mica il cielo / Voglio te (4) DDD ZBDR 7250 €10

1982 Quante volte / Solo noi DDD A 2819 €10

1983 Bambolina bambolina / Guarirò guarirò DDD A 3486 €15

1985 Spaccami il cuore / Lucy (4) DDD A 6030 €15

1989 Almeno tu nell’universo / Spegni la testa Fonit Cetra SP 1871 €10

1990 La nevicata del ’56 / Danza pagana Fonit Cetra SP 1886 €10

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RokBlok: e se fosse il giradischi a girare invece del vinile? https://stonemusic.it/22943/rokblok/ https://stonemusic.it/22943/rokblok/#respond Fri, 19 Jan 2024 17:49:25 +0000 https://stonemusic.it/?p=22943 Ti piacerebbe portare il tuo giradischi in tasca sempre con te? vi presentiamo RokBlok!

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Si dice che la tecnologia si rinnovi ogni 18 mesi: quello a cui ci eravamo abituati muta, cambia, si trasforma incessantemente. Prendiamo il giradischi, ad esempio. Strumento semplicissimo: il disco ruota, la puntina sta ferma e scorre nei solchi che girano sotto di lei, giusto? Così è stato per anni e anni. Il disco girava e la musica si creava. Bene, dimenticate tutto. Immaginate un mondo dove è il vinile a stare fermo e qualcosa gira sul disco. Producendo la musica. Ci sono addirittura due possibilità.

La prima è il RokBlok, un apparecchio realizzato dalla Pink Donut, compagnia di San Francisco guidata dal designer Logan Riley. Il RokBlok è una specie di blocco di legno, con altoparlanti interni, che si muove lungo i solchi e grazie alla puntina inserita nella sua pancia fa sì che i dischi suonino.

Ma se col RokBlok parliamo ancora di puntine, con Love entriamo in un’altra dimensione. Love è un apparecchio sviluppato da Yves Behar che si spinge ancora più avanti nella filosofia del RokBlok, eliminando la puntina e basando l’interazione tra vinile e riproduttore sul sistema Bluetooth. In pratica, si posa il vinile sul supporto fisso, e poi si poggia il Love sul perno centrale e a quel punto lo strumento gira sul vinile catturando i suoni e trasmettendoli agli altoparlanti tramite il sistema Bluetooth. Il tutto controllabile via smartphone, che dovrebbe essere in grado di identificare il disco, trovare le copertine in rete, memorizzare eventuali stop nell’ascolto per ripartire da dove si era interrotta la riproduzione del brano.

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Conoscete tutti questi album che parlano della Luna? https://stonemusic.it/21619/conoscete-tutti-questi-album-che-parlano-della-luna/ https://stonemusic.it/21619/conoscete-tutti-questi-album-che-parlano-della-luna/#respond Thu, 18 Jan 2024 17:27:38 +0000 https://stonemusic.it/?p=21619 Ecco la nostra raccolta di singoli che hanno come tema la Luna: voi li conoscete tutti?

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La luna è da sempre grande fonte d'ispirazione per gli artisti, se non proprio una vera e propria "musa ispiratrice". Scopriamo insieme tutte le dediche che le sono state fatte di edizioni a 45 giri, senza segnalare le inclusioni in album, di canzoni pubblicate appunto anche se singolo.

Secondo le nostre quotazioni, per acquistare questi 33 dischi in vinile e in condizioni perfette, vi basteranno 1440 euro. Mentre per una discografia completa delle canzoni italiane sulla luna la cifra non è calcolabile, ma sarebbe a diversi zeri!

Roberto Murolo Luna rossa (Vian-De Crescenzo) su 78 giri Durium AI 9847; 1951 € 15

Fred Buscaglione Guarda che Luna (Elgon-Malgoni) su 45 giri Cetra SP 495; 1959 € 10

I Campioni Tintarella di Luna (De Filippi-Migliacci) su 45 giri Jolly J 20066; 1959 € 10

Domenico Modugno Notte di Luna calante (Modugno) su 45 giri Fonit SPM 7; 1960 € 10

Gino Paoli Io vivo nella Luna (Paoli) su 45 giri Ricordi SRL 10114; 1960 € 10

Mina Un piccolo raggio di Luna (Nisa-Pisano) in IL CIELO IN UNA STANZA LP Italdisc LPMH 182;1960 € 200

Umberto Bindi Luna nuova (sul Fuji-Yama) (Bindi-Calabrese) su 45 giri Ricordi SRL 10102; 1960 € 10

Armando Trovajoli e la sua Orchestra (voce solista: Nora Orlandi) Lady Luna (Verde-Trovajoli) su 45 giri RCA Italiana N 1138; 1961 € 20

Domenico Modugno Selene (Modugno) su 45 giri Fonit SPM 20; 1962 € 10

Neil Sedaka La terza Luna (Migliacci-Enriquez) su 45 giri RCA Victor N 1309; 1962 € 10

Chet Baker Motivo su raggio di Luna (Maffei-Baker) su 45 giri RCA Victor PM 3080; 1962 € 250

Dario Fo La Luna è una lampadina (Carpi-Fo) in DARIO FO E FRANCA RAME LP Ricordi MRL 6029; 1963 € 100

Fred Bongusto MezzaLuna e gli occhi tuoi (Califano-Bongusto) in ALFREDO ANTONIO CARLO BONGUSTO LP Ri-FiRDZ-ST 14212; 1972 € 30

Claudio Baglioni Fratello sole sorella Luna (Benjamin-Ortolani) su 45 giri RCA PM 3648; 1972 € 20

PFM La Luna nuova (Pagani-Premoli-Mussida) in L’ISOLA DI NIENTE LP Numero Uno DZSLN55666; 1974 € 60

Angelo Branduardi La Luna (Branduardi) su 45 giri RCA TPBO 1141; 1975 € 10

Fabrizio De André Dolce Luna (De André-De Gregori) in VOL. 8 LP Produttori Associati PA-LP 54; 1975 € 50

Fossati Il grano e la Luna (Fossati) in GOOD-BYE INDIANA LP+Poster Cetra LPX 38; 1975 € 80

Lucio Dalla L’ultima Luna (Dalla) in LUCIO DALLA LP RCA Italiana PL 31424; 1979 € 20

Loredana Bertè ...e la Luna bussò (Lavezzi-Avogadro-Pace) su 45 giri CGD 10181; 1979 € 10

Mia Martini Canto alla Luna (Fossati) su 45 giri Warner T 17235; 1979 € 10

Gianni Togni Luna (Togni-Morra) su 45 giri Paradiso PRD 10212; 1980 € 10

Franco Califano Buio e Luna piena (Califano-Marrocchi-Artegiani) su 45 giri Lupus LUN 4928; 1982 € 10

Litfiba Luna (Litfiba) su 45 giri Fonit Cetra SP 1793; 1983 € 250

Tony Esposito Kalimba de Luna (Di Franco-Malavasi-Licastro-Esposito) su 45 giri Bubble BLU 9227; 1984 € 10

Fiordaliso Non voglio mica la Luna (Fornaciari-Malepasso-Albertelli) su 45 giri Durium LDAI 8178; 1984 € 10

Luciano Ceri Bordo della Luna (Ceri) in CORRENTE DEL GOLFO LP Folkstudio FK 5021;1987 € 40

Ernesto Bassignano La Luna e i falò (Bassignano) in LA LUNA E I FALÒ LP Hit Records ZL 74128; 1988 € 25

Mario Castelnuovo Via dalla Luna (Castelnuovo) in SUL NIDO DEL CUCULO LP/CD RCA PL/PD71937; 1988 € 15

Vasco Rossi ...Dillo alla Luna (Rossi) in LIBERI LIBERI LP/CD EMI 66/090 7921791/2;1989 € 40

Pierangelo Bertoli / Tazenda Spunta la Luna dal monte (Bertoli-Marielli) su 45 giri Ricordi SRL 11116; 1991 € 15

Francesco Guccini Luna fortuna (Biondini-Guccini) in PARNASSIUS GUCCINII CD/LP EMI 7243 828700-2/1; 1993 € 30

Vinicio Capossela Signora Luna (Capossela) in REBETYKO GYMNASTAS CD/doppio LP La Cupa 8051040720016; 2012 € 40

 

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Patty Pravo e la pubblicità dell’Algida: ve lo ricordate? https://stonemusic.it/22427/patty-pravo-algida/ https://stonemusic.it/22427/patty-pravo-algida/#respond Mon, 15 Jan 2024 09:01:16 +0000 https://stonemusic.it/?p=22427 Per anni, l'estate non poteva dirsi veramente iniziata senza i caroselli dell'Algida con Patty Pravo.

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Il brand Algida, nato a Napoli dalla ditta Spica, fu presto adocchiato e rilevato dalla multinazionale anglo-olandese Unilever, che ne è tuttora proprietaria e che in mezzo secolo lo ha reso famoso nel mondo. I primi anni, la comunicazione cine televisiva della gamma di gelati (dallo storico Cremino alla Coppa Olimpia, nata per le Olimpiadi di Roma del ’60) si era rivolta ora a consumatori di ogni età, ora espressamente a bambini.

È nel 1963 che l’agenzia Lintas (al tempo, interna alla Unilever) inizia a mirare ai giovani, scritturandone uno degli idoli incontrastati: Rita Pavone. Nel 1967, il colpaccio: tramite il manager e talent scout Alberigo Crocetta, la Lintas arruola Patty Pravo e – ricorda Alberto De Maria, capo ufficio cinema dell’agenzia – con fiuto e lungimiranza le fa firmare un contratto che la vincola per tre anni, potendola così utilizzare anche quando la sua popolarità era ormai salita alle stelle.

La prima serie di caroselli debutta in televisione il 6 maggio e vede Patty cantare in varie location romane, attorniata da un gruppo di adolescenti che la coinvolgono in situazioni simpatiche: allo zoo sulle note di Ragazzo triste, a Villa Borghese con Sto con te, alla Stazione Termini con Qui e là e al Piper... con The Pied Piper(nell’originale inglese di Crispian St. Peters, da noi più nota nella cover di Gianni Pettenati Bandiera gialla).

A partire dal 1968, la narrazione si fa più articolata e procede su un doppio binario: da un lato c’è Patty, che canta in uno studiolo televisivo tra giochi di luce, effetti ottici emotivi optical Il Paradiso, La bambola, Qui e là, Se perdo te, la meno nota Se c’è l’amore e Ci amiamo troppo (River Deep, Mountain High di Ike & Tina Turner, già incisa da Iva Zanicchi come Le montagne); dall’altro c’è un nuovo gruppo di giovani che corrono in spiaggia, ridono, scherzano, flirtano, si dipingono fiori sul viso e brandiscono cartelli di bonaria protesta. Spicca, fra i tanti, una Sabina Ciuffini ancora sconosciuta (Rischia tutto e la popolarità sarebbero arrivati solo nel ’70) ma già avvezza ai set, poiché figlia del produttore Augusto.

Rispetto alla serie del 1967 cambia anche il gelato: in onore di Patty e della sua “genesi artistica”, Algida ne crea uno nuovo e lo chiama Paiper (sì, scritto proprio così), una sorta di Calippo ante litteram di panna variamente variegata e con il supporto in plastica anziché carta. Ma saranno proprio le inquadrature di Patty alle prese col gelato a rivelarsi le più complicate, per l’alto rischio di censura da parte della RAI bacchettona...tant’è che alla fine, nei caroselli come pure nei telecomunicati brevi coevi, la vediamo solo mordicchiare fugacemente, lasciando il campo agli altri giovani, meno allusivi e rivoluzionari.

IL RESTO DELL'ARTICOLO, SUL NUMERO 20 DI VINILE...

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Come nacquero negli anni 70 le prime radio libere https://stonemusic.it/24364/come-nacquero-negli-anni-70-le-prime-radio-libere/ https://stonemusic.it/24364/come-nacquero-negli-anni-70-le-prime-radio-libere/#respond Sat, 13 Jan 2024 15:58:24 +0000 https://stonemusic.it/?p=24364 Era la metà degli anni 70 e, contrariamente a quanto accade oggi, le parole, le idee e le musiche più stimolanti correvano grazie alle radio libere...

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La data di nascita ufficiale di questa nuova stagione della comunicazione in Italia è, una volta tanto, certa: 28 luglio 1976. È quel giorno che una sentenza della Corte di Cassazione sancisce la legittimità delle trasmissioni private, purché in ambito locale. Fino ad allora, tutte quelle radio sparse nel Paese e tutti quei popolarissimi disc jockey erano stati, né più né meno, dei fuorilegge. Ovviamente, quasi nessuno aveva aspettato la benedizione della Cassazione: in Italia, le radio private avevano iniziato a moltiplicarsi, a centinaia, già da qualche anno. Una delle primissime era stata Radio Sicilia Libera, nata all’improvviso nel marzo 1970 come voce libera per denunciare gli scandali del terremoto del Belice: aveva trasmesso per sole ventisette ore, prima di essere messa sotto sequestro.

Gli storiografi, tuttavia, sono concordi nello spostare la data del big bang della radiofonia privata un po’ più avanti. Un buon punto di partenza è il 1° gennaio 1975: quel giorno, con un annuncio della speaker Anna Maria Bianchi, prende il via Radio Parma, indicata da molti come la prima radio libera italiana. Grazie al trasmettitore da 22 watt realizzato dal radioamatore Marco Toni, l’emittente rompe gli indugi e inizia un’avventura che dura ancora oggi. Fra le sue voci storiche, spicca quella di un certo Mauro Coruzzi, che molti anni più tardi troverà la popolarità televisiva nei panni della drag queen Platinette.

Con un paio di mesi di ritardo rispetto a Radio Parma, irrompe nell’etere anche Radio Milano International: fondata da 4 ventenni (Angelo e Rino Borra, Piero e Nino Cozzi), sfrutta inizialmente un vecchio trasmettitore militare e, con un modesto investimento, il 10 marzo 1975 inizia le trasmissioni dalla stanza da letto di Piero Cozzi, in un appartamento al civico 1 di via Locatelli, nel centro di Milano. È una novità assoluta, se è vero che nel giro di pochi giorni la stampa locale inizia a parlarne, alimentandone velocemente la popolarità, ma anche creando qualche problema: c’è infatti chi suggerisce l’idea che dietro i ragazzi di Radio Milano International si nasconda addirittura l’ombra della CIA, c’è chi invece preferisce romanzare la realtà e descrive una radio che trasmette da un pulmino in perenne movimento, per evitare di essere localizzata. Un mese dopo, le forze di polizia bussano alla porta di Cozzi e sequestrano tutto. Lo stop dura meno di due settimane: un Pretore accoglie il ricorso e ripristina le condizioni necessarie allo svolgimento dell’attività radiofonica. Da allora, Radio Milano International non si ferma più.

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Come sono suddivisi i diritti SIAE tra Mogol e Battisti? https://stonemusic.it/24369/come-sono-suddivisi-i-diritti-siae-tra-mogol-e-battisti/ https://stonemusic.it/24369/come-sono-suddivisi-i-diritti-siae-tra-mogol-e-battisti/#respond Sat, 13 Jan 2024 09:58:31 +0000 https://stonemusic.it/?p=24369 Vi sveliamo i meccanismi che si celano dietro la suddivisione dei diritti SIAE tra compositori e interpreti, portando come esempio Battisti e Mogol

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In uno schema classico, i diritti di riproduzione pubblica vengono divisi in ventiquattresimi (ma sono possibili per esigenze di calcolo altri tipi di divisori). Di questi, la metà (12) vanno all’editore, 8 al compositore e 4 all’autore dei testi. In caso di più soggetti coinvolti in una di queste tre categorie, la divisione è automatica e non discrezionale: ovvero, due editori avranno 6/24 a testa, due compositori 4/24 e due autori 2/24. I diritti fonomeccanici, ovvero quelli derivati dalle vendite di supporti fonografici, seguono regole diverse. Innanzitutto sono calcolati in percentuale e non più in ventiquattresimi e sono liberi come assegnazione alle parti coinvolte.

Vediamo, come esempio pratico, come avviene la divisione dei diritti di pubblica esecuzione e di quelli fonomeccanici (riportati tra parentesi) per Dolce di giorno. Mogol 4/24 (20%); Lucio Battisti 4/24 (25%); Renato Angiolini 4/24 (5%); Edizioni Les Copains 6/24 (25%); Edizioni Fama 6/24 (25%).

Come si vede, il rapporto tra i vari soggetti segue uno schema standard con l’eccezione della divisione tra Battisti e Angiolini per i vincoli legislativi che impedivano a Battisti di firmare da solo le musiche. L’editore di Battisti (Les Copains) deve accettare una coedizione con la Fama (del gruppo Ricordi), condizione spesso necessaria affinché un’etichetta discografica pubblichi una canzone di altri editori. Anche quando Lucio Battisti sarà libero di depositare da solo le sue musiche, il rapporto con Mogol per la divisione dei diritti, sarà quello standard di 8/24 per la musica e 4/24 per il testo. Però Mogol è anche il produttore, da solo o con lo stesso cantante, di tutti i primi dischi di Battisti e di altri artisti che incidono le loro composizioni con relativo introito economico: di solito, al produttore in quel periodo andava il 2% del ricavato netto sulle vendite dei dischi

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“Ascoltare” marijuana su un vinile https://stonemusic.it/22853/ascoltare-marijuana-su-un-vinile/ https://stonemusic.it/22853/ascoltare-marijuana-su-un-vinile/#respond Wed, 10 Jan 2024 09:23:57 +0000 https://stonemusic.it/?p=22853 Tutto è possibile quando si tratta di vinili, anche crearne uno fatto quasi interamente di marijuana!

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Fossimo ad aprile, lo crederemmo un pesce bello grosso, ma è tutto vero. Un gruppo indie americano chiamato Slightly Stoopid (“leggermente stupidi”) avrebbe speso circa 7000 dollari per due prototipi di un disco che al posto dell’acetato utilizza un composto a base di marijuana. Il disco sarebbe stato realizzato nello studio Capsule Labs di Los Angeles e ospiterebbe un brano strumentale intitolato Dabbington. La qualità del suono è però insoddisfacente e la cosa non ci stupisce. “Lo scopo dell’operazione è suscitareinteresse per il problema della legalizzazione della marijuana per usi non terapeutici”, dice il gruppo. I prototipi saranno venduti a un’asta per beneficenza e i fondi raccolti donati alla ricerca sul cancro.

 

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Codice RCA: tutti i segreti! https://stonemusic.it/22030/codice-rca/ https://stonemusic.it/22030/codice-rca/#respond Mon, 08 Jan 2024 12:00:35 +0000 https://stonemusic.it/?p=22030 Il codice RCA è da sempre un mistero? In questo articolo ti sveliamo come leggerlo!

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Ogni volta che abbiamo guardato un’etichetta RCA degli anni Sessanta e Settanta, avremo notato un codice alfanumerico che non corrispondeva con il numero di catalogo. Dall’analisi di quell’insieme di lettere e numeri si possono ricavare informazioni utili, a volte molto utili.

Prendiamo uno dei singoli più famosi della casa discografica italo-americana: Questo piccolo grande amore di Claudio Baglioni, pubblicato alla fine del 1972.


La sigla in questione è BKAS 26807. Il numero è progressivo e quindi ci dice poco se non confrontato con altri dischi del periodo, le lettere invece qualcosa ci dicono: la B indica l’anno, in una rotazione ciclica. In questo caso, indica il 1972 e quindi un disco con la sigla che comincia per A sarà stato realizzato con una matrice del 1971. La C indicherà il 1973 e così via. La seconda lettera indica il Paese di stampa di quel disco: la K è la lettera dell’Italia, in un sistema globale di classificazione. La terza lettera ci dice qual è il tipo di musica in cui possiamo classificare la matrice in oggetto: la A indicala musica leggera, la B la classica, la C il jazz, la D le narrazioni e la F le colonne sonore. L’ultima lettera è molto importante, perché ci dice da che tipo di master è stata realizzata una determinata matrice: la S in questo caso indica un master stereofonico. La W indica un master mono, una Y la facciata intera di  un Ep o di un album e, infine, la A un master multipista.

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Musicassette: il ritorno nel 2024? https://stonemusic.it/22512/musicassette/ https://stonemusic.it/22512/musicassette/#respond Fri, 05 Jan 2024 17:51:49 +0000 https://stonemusic.it/?p=22512 Sembra che la crisi del "feticcio musicale" sia passata, soprattutto per quanto riguarda il vinile e... le musicassette!

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Che ci sia una riscoperta del vinile è una cosa ormai accettata un po’ da tutti. Che ci siano incrementi sensazionali nelle vendite dei 33 giri e degli altri formati è una cosa documentata chiaramente. Ma che questo fenomeno si potesse portare appresso la rinascita della musicassetta, era difficile da immaginare. Eppure diversi artisti, anche di livello internazionale, stanno pubblicando le nuove uscite anche in questo formato, oggettivamente anacronistico.

Riuscite a immaginare i colossi mondiali della tecnologia che rimettono in produzione i vecchi registratori a cassette, quelli con i bellissimi vu meter analogici che rimanevamo a guardare mentre facevamo le cassettine miste per le ragazze da corteggiare? Quelli che chiamavamo confidenzialmente “piastre”? Quelli che ci facevano improvvisamente diventare esperti di azimut (l’allineamento tra testina e nastro) e di capstan (quel tondino di ferro che, comprimendo il nastro assieme al gommino, ne garantiva la velocità costante)? Oggettivamente no, è difficile prevedere che possano riprendere il posto del Cd tra i media che ci permettono di realizzare copie dei nostri album o miscellanee da sentire in macchina o da regalare. Eppure, nel 2014 Sony aveva annunciato una cassetta in grado di contenere 145 Gb per pollice quadrato di nastro, ovvero, per una cassetta di durata media, la bellezza di 185 Tb – che tradotto significa circa 65 milioni di canzoni. Straordinario, viene da pensare.

Però immaginate se si smagnetizza o si spezza il nastro! Il vinile non è mai invecchiato: è stato messo da parte da strane logiche commerciali, il nastro magnetico sì.

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Le altre pubblicazioni dei VELVET UNDERGROUND | Vinile https://stonemusic.it/64989/velvet-underground-vinile/ https://stonemusic.it/64989/velvet-underground-vinile/#respond Wed, 03 Jan 2024 17:01:42 +0000 https://stonemusic.it/?p=64989

Un gruppo dalla storia breve ma intensa come i Velvet Underground non poteva che generare numerose opere postume, di qualità e interesse, come sempre accade in questi casi, molto variabili. Sicuramente degne di menzione le due compilation pubblicate dalla Verve Records tra il 1984 e il 1986, VU e ANOTHER VIEW, contenenti outtakes del periodo 1968/69 (sia con Cale che con Yule) registrate per un ipotetico secondo album per l’etichetta MGM, poi abortito quando il nuovo amministratore delegato dell’etichetta decise di includere la band nella lista di musicisti meno redditizi di cui disfarsi (qualcosa avrebbe riciclato Reed nei suoi album solisti). Due i live pubblicati nel corso del 2001: se FINAL V.U. 1971-1973 è un cofanetto di 4 Cd uscito solo in Giappone che testimonia il post Lou Reed, con la band nelle mani di Doug Yule (e la partecipazione di Moe Tucker), risulta storicamente più valido, seppure tecnicamente discutibile, THE BOOTLEG SERIES VOL. 1 – THE QUINE TAPES, che prende il titolo da Robert Quine, fan e amico (diventerà in seguito chitarrista di Lou Reed) che aveva l’abitudine di regi strare concerti della band su audiocassette. Qui ci sono estratti da serate tenute a San Francisco tra novembre e dicembre del 1969 (la sola Sister Ray /Foggy Notion appartiene a uno show di maggio, a St. Louis). Per la cronaca, quella che sembrava dover essere una lunga serie di official bootleg finì virtualmente con questa pubblicazione, uscita originariamente su 3 Cd ma poi, nel 2010, ristampata in un box da 6 vinili.

Discorso analogo per THE COMPLETE MATRIX TAPES (4 Cd nella release giapponese del 2015, 8 Lp nella ristampa europea 2019), con la differenza che, in questo caso, anche la qualità sonora è molto buona: si tratta infatti dei nastri in parte già usati in 1969: THE VELVET UNDERGROUND LIVE ma stavolta integrali, provenienti direttamente dagli archivi di Marty Balin (proprio il cantante dei Jefferson Airplane). Non possiamo chiudere questa retrospettiva senza citare il box PEEL SLOWLY AND SEE, il magnifico cofanetto in 5 Cd pubblicato nel 1995. Contiene i quattro album con Lou Reed in versioni integrali, ma anche una gran quantità di inediti e outtakes, a cominciare dall’intero Cd 1, che include illuminanti demo (in più take) di classici come Venus In Furs, Heroin e All Tomorrow Parties. Nel Cd 2 spicca invece una lunga improvvisazione live intitolata Melody Laughter con i vocalizzi di Nico (di cui sono presenti anche due brani solisti, scritti peraltro da Reed, Cale e Morrison: It Was A Pleasure Then e Chelsea Girls) e, nel quinto, un’accelerata versione primordiale di Satellite Of Love, inedita per i Velvet ma che Reed avrebbe poi inciso per TRANSFORMER. Un’opera pregevole, arricchita da un’accattivante confezione e ovviamente dal doppio senso del titolo che rimanda allo sticker incollato sulla leggendaria copertina del primo album, che recitava proprio “sbuccia lentamente e guarda”. A decenni di distanza, ancora ci si meraviglia.

 

…Tratto dall’ultimo numero di Vinile, disponibile in edicola e online!

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Il vinile più raro di Renato Zero! https://stonemusic.it/21638/il-vinile-piu-raro-di-renato-zero/ https://stonemusic.it/21638/il-vinile-piu-raro-di-renato-zero/#respond Wed, 03 Jan 2024 11:00:09 +0000 https://stonemusic.it/?p=21638 No! MAMMA, NO! è una vera, introvabile chicca: l’unico disco di Renato Zero edito in Bolivia È una…

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No! MAMMA, NO! è una vera, introvabile chicca: l’unico disco di Renato Zero edito in Bolivia

È una delle rarità più importanti della discografia di Renato Zero, eppure fino a un po’ di tempo fa quasi nessuno la conosceva. Si tratta di un Extended play a 45 giri pubblicato in Bolivia, l’unico disco del cantautore romano edito nel Paese sudamericano.

NO! MAMMA, NO!
Il tuo safari / Paleobarattolo / No! Mamma, no! / Make Up.Make Up. Make Up.
EP a 33 giri RCA Victor BOH/S 9307; 1978
€1200

Tre canzoni fanno parte dell’album che reca lo stesso titolo di questo supporto, pubblicato in Italia nel 1974, e una (Il tuo safari) proviene dal secondo disco di Renato, INVENZIONI. Le due copie sinora circolate in Italia sono in vinile rosso, ma è assai probabile che ne esistano copie in vinile nero, prassi consolidata nelle emissioni boliviane. Si tratta, ovviamente, di un disco molto raro e difficilissimo da trovare in ottime condizioni: la copia raffigurata è tutt’altro che perfetta. È probabile che, ora che si conosce il numero di catalogo, si verifichi un certo aumento nella reperibilità del disco. Fino a oggi, tuttavia, non sono emerse altre copie. Vedremo…

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Un vinile per un albero: l’obiettivo di una nuova label https://stonemusic.it/7642/vinile-riforestazione/ https://stonemusic.it/7642/vinile-riforestazione/#respond Fri, 22 Dec 2023 12:45:08 +0000 http://www.classicrockitalia.it/?p=7642 La Saplings Record contribuirà alla riforestazione piantando un albero per ogni vinile venduto.

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Una nuova etichetta sfrutterà il trend crescente del vinile a favore della botanica. Si tratta della Saplings Record, label fondata da Fis, ovvero Oliver Peryman, specializzata nell'ambito della drum ‘n’ bass. Lo scopo del progetto è quello di piantare moltissimi alberi proprio grazie alla vendita di dischi. Fis, ha scritto in una lettera aperta che la label sarà una "Risposta pratica e tangibile a fronte del cambiamento climatico e la perdita delle foreste."

"Un condotto di energia musicale per tornare al pianeta. Qualunque cosa sia, spero che questo possa trasformarsi in un contributo concreto."

L'etichetta è stata lanciata insieme alla Eden Projects, che ogni anno si occupa di piantare migliaia di alberi, contribuendo alla reforestazione globale.

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Fonte.

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Se possedeste questi vinili, sareste (forse) felici! https://stonemusic.it/18536/vinili-rari/ https://stonemusic.it/18536/vinili-rari/#respond Thu, 07 Dec 2023 08:44:12 +0000 http://stonemusic.it/?p=18536 Sognare non costa nulla. Collezionare… Non siete riusciti a convincere Mr. Joe Bussard a cedervi l’unica copia del…

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Sognare non costa nulla. Collezionare…

Non siete riusciti a convincere Mr. Joe Bussard a cedervi l’unica copia del suo 78 giri “Mama You Don’t Know How“? Non avete trovato la versione originale di “The Freewheelin’ Bob Dylan” o il “White Album” dei Beatles? Nessun problema! La ricerca può continuare attraverso i prossimi suggerimenti!

“Toda la vida es sueño, y los sueños, sueños son” (“La vita intera è un sogno e i sogni, sono solo sogni”) diceva Pedro Calderón de la Barca e allora perché non sognare di arricchire la propria collezione di vinili con piccoli capolavori introvabili…


Possiamo iniziare con una delle, pare, solo due copie esistenti del brano del 1965 “Do I Love You (Indeed I Do)” del cantante soul Frank Wilson, che sembra sia stata venduta in Inghilterra per oltre 25.000 sterline.

Per possedere il 78 giri originale di “That’ll Be the Day y In Spite of All the Danger”, in cui un giovanissimo John Lennon suona con i The Quarrymen (tra cui Paul McCartney) dovreste proprio organizzare un furto a casa di quest’ultimo! A meno che non siate stati fra i 50 fortunati ospiti di una festa di Natale a casa McCartney durante la quale il bassista dei Beatles regalò una copia del capolavoro introvabile. Pare che ognuna di esse valga oggi ancora oltre 10.000 dollari.


Andy Warhol pagò con un proprio dipinto l’ingegnere del suono Norman Dolph, che effettuò le registrazioni di un gruppo di cui allora era il manager: parliamo dei Velvet Underground e del loro primo album “The Velvet Underground & Nico”, pubblicato nel 1967 dalla Verve Records. Giudicato dalla rivista Uncut “il più grande album di debutto di tutti i tempi”, pare che l’unica copia esistente della prima incisione sia stata venduta su eBay per oltre 25.000 dollari.

 

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Rega Planar 8: come dilapidare (bene) un piccolo patrimonio https://stonemusic.it/18871/rega-planar-8-come-dilapidare-bene-un-piccolo-patrimonio/ https://stonemusic.it/18871/rega-planar-8-come-dilapidare-bene-un-piccolo-patrimonio/#respond Tue, 05 Dec 2023 12:04:05 +0000 http://stonemusic.it/?p=18871 Standard elevati per un suono sempre più nitido: ecco il giradischi REGA PLANAR 8!

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Sin dal 1973 l’azienda inglese Rega ha abituato i propri clienti a prodotti dove design e tecnologia si sono sempre fusi straordinariamente bene. Non fa eccezione il Rega Planar 8, un giradischi che chiaramente non è alla portata di tutte le tasche, visto che il suo prezzo si aggira attorno ai 2500 euro, ma le cui caratteristiche tecniche inviterebbero gli appassionati del vinile a una piccola (grande) follia.

Solo parzialmente ispirato ai precedenti modelli Naiad (dal prezzo proibitivo!) ed RP8, il nuovo giradischi monta un telaio estremamente leggero ma incredibilmente rigido, progettato per eliminare al meglio le risonanze, garantendo una perfetta stabilità; il materiale adoperato è in poliuretano espanso ultraleggero Tancast 8 (adoperato nell’industria aerospaziale). L’aspetto “scheletrico”, come ben sanno gli esperti, evita che la massa assorba energia, finendo per togliere vitalità all'ascolto.

Gli standard elevati si confermano diretti alla ricerca del suono più nitido anche nella scelta dell’assemblaggio del mozzo centrale a bassa massa, del braccio RB880 e della regolazione fine della velocità, gestita totalmente a livello elettronico. Il piatto in vetro a triplice strato e un motore a basso voltaggio, con alimentatore elettronico tarato individualmente a mano, sono solo alcune altre piccole peculiarità che rendono questo modello sicuramente all’avanguardia.

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Thomas Alva Edison, il papà del disco https://stonemusic.it/19743/thomas-alva-edison-il-papa-del-disco/ https://stonemusic.it/19743/thomas-alva-edison-il-papa-del-disco/#respond Sun, 26 Nov 2023 17:15:29 +0000 http://stonemusic.it/?p=19743 La storia del giradischi moderno nasce dal telegrafo Nell’ultimo quarto del diciannovesimo secolo, Edison diede una notevole spinta…

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La storia del giradischi moderno nasce dal telegrafo

Nell’ultimo quarto del diciannovesimo secolo, Edison diede una notevole spinta a tante e diverse invenzioni in diversi campi. Realizzando una sua applicazione del principio del telegrafo (una sorta di ripetitore automatico dello stesso messaggio), intuì la possibilità di realizzare uno strumento simile che, invece delle linee e dei punti dell’alfabeto Morse, potesse memorizzare e riprodurre la voce umana. A quell’intuizione dobbiamo la prima forma di fonografo, un rullo di ottone sul quale era presente un cilindro ricoperto di stagnola, sulla quale era incisa una spirale.

Questa macchina riusciva a incidere e a riprodurre questi solchi, chiaramente in modalità asincrona. Durante la fase di registrazione, la puntina che toccava la superficie di stagnola la incideva a pressione; durante l’ascolto, la stessa puntina raccoglieva queste informazioni sotto forma di escursioni meccaniche e le inviava a una membrana che a sua volta le trasformava in vibrazioni e quindi in “suono”.

In occasione della prima presentazione pubblica della sua invenzione, Edison pronunciò e incise la frase “Mary had a little lamb”, l’inizio di una filastrocca popolare inglese. La riproduzione di quell’incisione aveva una qualità pessima, al limite del riconoscibile, ma poco importa: era l’inizio di una rivoluzione. La “macchina parlante” fu presentata il 6 dicembre 1877: segnatevi questa data, perché il compleanno di tutti i vostri dischi. Qualche mese dopo, Edison ottenne il brevetto e quindi il riconoscimento pubblico della sua invenzione: la data ufficiale è quella del 19 febbraio 1878.

Edison fondò la “Edison Speaking Phonograph Company” con l’obiettivo dello sfruttamento commerciale del fonografo – non in senso consumer come possiamo immaginare, ma per applicazioni in fiere di paese e luna park.

Consapevole che la sua macchina era ancora rudimentale, Edison aveva bisogno di testarla sul campo per capire come svilupparla. In realtà, c’era già chi stava migliorando la sua idea e da lì a poco sarebbe arrivato sul mercato il grammofono, che costituiva un notevole progresso rispetto al fonografo: la stagnola era sostituita dalla cera, il cilindro lasciava il posto a un disco vero e proprio, la tolleranza dei solchi incisi era molto più bassa e la puntina di lettura andava a leggere le informazioni in senso orizzontale e non più verticalmente.

Siamo sempre più vicini all’idea del disco come lo intendiamo oggi.

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Nada: guarda il primo servizio fotografico del 1968 https://stonemusic.it/19609/nada-guarda-il-primo-servizio-fotografico-del-1968/ https://stonemusic.it/19609/nada-guarda-il-primo-servizio-fotografico-del-1968/#respond Sat, 25 Nov 2023 09:20:31 +0000 http://stonemusic.it/?p=19609 Fino a prova contraria, il primo servizio fotografico dell'artista toscana NADA è questo: chi se la ricorda così?

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Fino a prova contraria il primo servizio fotografico dell'artista toscana

Recuperato su Ebay al costo di 150 € un servizio in bianco nero datato 1968 di due rullini compresi provini e negativi. Si tratta di foto posate in sala di registrazione e in esterni, fino a prova contraria il primo servizio fotografico di Nada.

Lo studio è certamente quello della RCA Italiana di Via Tiburtina, gli esterni sembrano corrispondere alla campagna circostante lo stabilimento.

Un documento storico di una delle cantanti più amate della storia della canzone italiana.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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