News - Stone Music https://stonemusic.it Il Portale in cui batte un vero cuore rock Fri, 26 Apr 2024 14:21:07 +0000 it-IT hourly 1 https://i1.wp.com/stonemusic.it/wp-content/uploads/2019/05/cropped-favicon-1.png?fit=32%2C32&ssl=1 News - Stone Music https://stonemusic.it 32 32 178453812 Fuori oggi l’attesissimo numero di CLASSIC ROCK https://stonemusic.it/65868/classic-rock-queen/ https://stonemusic.it/65868/classic-rock-queen/#respond Fri, 26 Apr 2024 14:09:42 +0000 https://stonemusic.it/?p=65868 Finalmente in edicola e online, il nuovo numero di CLASSIC ROCK con in copertina la band che ha saputo dare al Rock nuove inaspettate sfumature: i Queen!

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Ecco cosa vi aspetta in questo numero di Classic Rock...

20 / Slash
Crescere col blues, incontrare Peter Green, fare follie nella notte degli Oscar con Ryan Gosling e potersi permettere di intitolare un disco ORGY OF THE DAMNED.

28 / Judas Priest
Come per molti altri gruppi della loro epoca, molti li davano per finiti ancora prima che arrivasse il XXI secolo. Ma con INVINCIBLE SHIELD, terzo disco di fila ai massimi livelli, la loro resurrezione di mezza età continua.

34 / The Waterboys
Nel cofanetto 1985, Mike Scott ha voluto raccontare il making of di uno degli album più importanti e amati della sua vita.

41 / Cover Story
Queen: THE WORKS, ritorno al rock
Bannati da MTV, ubriachi fradici sul palco, litigiosi, “emotivamente disconnessi”. Dopo la sterzata stilistica di HOT SPACE, THE WORKS li riportò al loro vero sound.

50 / Gossip
Dopo quasi dodici anni di assenza, pubblicano un nuovo disco. E Beth Ditto è un fiume in piena.

52 / Mark Kostabi
Suo fratello fondò negli anni Ottanta i White Zombie, un suo quadro è finito sulla copertina di uno dei dischi più venduti di sempre. Insomma, il rock ce l’ha nel sangue. E ci è ricascato ancora una volta.

60 / Classic Rock Interview:
Sheryl Crow
Artista, attivista, superstar vincitrice di Grammy, sopravvissuta
al cancro. Nell’offrirci con il suo dodicesimo album le sue canzoni più impegnate di sempre, Sheryl ripercorre le battaglie, gli ostacoli, le speranze e i trionfi che hanno segnato il suo percorso.

69 / Patti Smith
A dodici anni dal suo ultimo album, sta vivendo un nuovo capitolo della sua avventura artistica, in cui la musica incontra la poesia, la fotografia, la scrittura e il teatro underground.

72 / Horror Rock
Tra copertine esplicite e liriche oscure, la storia del rock racconta a volte di mostri e altri mondi. Una galleria di dischi iconici
e... creepy!

Regulars

8 / The Dirt: Le novità, le anticipazioni, i rumour: Claudio Trotta promette una valanga di grandi eventi, mentre a Firenze si rivede Donovan.

14 / Record Store Best Of Rock & Folk – Torino

16 / Led Zeppelin: Moby Dick

18 / Stonemusic: Le ultimissime, direttamente dal nostro sito.

26 / Q&A: Mike McCready

58 / Feedback: I Tazenda riportano le canzoni di MURALES in concerto, mentre i Sonic Universe si annunciano come una delle migliori sorprese di questo 2024.

82 / Hard Stuff: Le novità discografiche, le ristampe, i libri, i fumetti, ma anche i consigli per chi la musica la crea.

106 / Live Review: Di musica live in giro ce n’è ancora poca, ma Bruce Cockburn e Leon Hendrix non sono concerti che capitano tutti i giorni.

110 / Opinioni: Chiacchiere da bar su un argomento spinoso.

113 / Soundtrack Of My Life: Edward Van Halen

…Tutto questo sull’ultimo numero di Classic Rock, già disponibile in edicola e online!

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Freddie Mercury, Elton John e Rod Stewart avrebbero potuto formare un gruppo https://stonemusic.it/14111/classic-rock-freddie-mercury-elton-john-rod-stewart/ https://stonemusic.it/14111/classic-rock-freddie-mercury-elton-john-rod-stewart/#respond Thu, 25 Apr 2024 09:31:41 +0000 http://stonemusic.it/?p=14111 Domani esce il nuovo numero di Classic Rock! Ed ecco come tre delle personalità più influenti del rock, Rod Stewart, Elton John e Freddie Mercury, avevano in mente il progetto di un super gruppo...

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A rivelarlo al New York Post durante una intervista è stato Rudi Dolezal, regista austriaco che ha curato la realizzazione del video di "These Are The Days Of Our Lives" e di diversi documentari su Freddie Mercury, con il quale aveva sviluppato una stretta amicizia.

"Freddie mi invitò a una festa privata, alla quale erano presenti anche Elton John e Rod Stewart", ha raccontato Dolezal al magazine americano, "Mi ricordo che c'era fermento con gli altri artisti e tra di loro. Penso che Rod abbia avuto l'idea di formare un gruppo chiamato Nose, Teeth & Hair, perché lui aveva un grosso naso, Elton aveva problemi coi capelli e Freddie aveva i suoi denti".

 

L'idea non era campata per aria, dal momento che anche nell'autobiografia di Stewart, uscita nel 2012, il cantante aveva accennato al progetto, evidentemente mai realizzato. Lo spunto era nato durante una riunione di lavoro in una casa che i Queen avevano affittato a Bel Air: "Abbiamo parlato della possibilità di formare un supergruppo composto da noi tre. Il nome che avevamo in mente era Nose, Teeth & Hair, un omaggio alle nostre caratteristiche estetiche. L'idea generale era che potessimo apparire vestiti come le Beverley Sisters", ha scritto, riferendosi alla versione inglese delle Andrews Sisters. "In qualche modo questo progetto non si è mai concretizzato, il che è la lacuna più profonda e duratura della musica contemporanea".

 

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Esce oggi Classic Rock Monografie dedicato al PUNK! https://stonemusic.it/65850/esce-oggi-monografie-punk/ https://stonemusic.it/65850/esce-oggi-monografie-punk/#respond Wed, 24 Apr 2024 08:36:18 +0000 https://stonemusic.it/?p=65850 Il PUNK: l’uragano che ha travolto Londra negli anni 70 e che presto è diventato un movimento noto a livello globale: rivivi quegli anni di pura follia con la monografia Classic Rock dedicata al PUNK!

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Due delle band più influenti all'interno dell'ondata punk che invase l'Inghilterra sono state legate durante il loro primo periodo di attività. Ecco perché.

Era l'estate del 1976 quando, trasportati dall'onda del movimento punk, così centrale nella scena musicale britannica dell'epoca, i The Clash si esibirono per la prima volta live come supporters dei Sex Pistols, che avevano iniziato a organizzare concerti già da qualche tempo. 

Erano stati proprio i Sex Pistols, in effetti, a ispirare il chitarrista dei The ClashMick Jones, a continuare sulla strada che la sua neonata band stava percorrendo. Dopo aver assistito a un concerto dei Pistols nel febbraio del 1976, Jones dichiarò infatti:

Si capiva subito che si trattava di una svolta e che le cose sarebbero sempre state così da quel momento in poi. Una nuova scena, dei nuovi valori – così diverso da quello che era stato in passato. Un po' pericoloso.

E Jones non aveva di certo torto: il mercato musicale inglese stava cambiando rapidamente in quel periodo e i Sex Pistols erano fra gli apripista di quel nuovo movimento punk che aveva catturato il pubblico

Così, come abbiamo anticipato, dopo aver trovato una formazione piuttosto stabile, arrivò il momento per i The Clash di debuttare live: il 4 luglio del 1976 la band salì sul palco di uno dei più famosi club di Sheffield (città nel centro dell'Inghilterra) come band di supporto per i Sex Pistols

Così iniziò la carriera musicale dei The Clash, uno dei gruppi che siamo soliti associare al punk, insieme ai loro primi modelli: i Pistols, appunto. A questo proposito, ecco una dichiarazione di Joe Strummervoce e chitarra dei The Clash:

Ho letto la parola "punk" per la prima volta sul Time Out, un magazine londinese. Il giornalista scriveva che gli Eddie and the Hot Rods erano una band punk di seconda generazione. Mi ricordo di aver pensato "cosa significa questa parola?". Poi sono arrivati i Pistols ed è diventato chiaro cosa fosse il punk.

Ma non è tutto oro ciò che luccica: in effetti, durante gli anni di attività delle due band londinesi, nacquero alcune rivalità fra di loro, o meglio, tra i fan di ciascun gruppo. All'epoca si diceva che se i Sex Pistol volevano solo distruggere, i The Clash volevano unire e, subito dopo lo scioglimento dei Sex Pistols, i The Clash vennero acclamati come unica vera band punk da molti

Dal canto suo, Johnny Rotten, la voce dei Sex Pistols, qualche anno più tardi avrebbe dichiarato:

I The Clash non mi piacevano per niente. La loro idea di musica era un po’ di citazioni di Karl Marx con uno straccio di melodia sotto.

Cercando di stare lontani da estremismi e avendo una visione d'insieme più oggettiva per via degli anni trascorsi da quella prima ondata punk, possiamo dire che entrambe le band, in modi diversi, hanno contribuito a creare l'idea che oggi abbiamo di quegli anni e a ispirare molte giovani promesse del punk. Un genere che, nel frattempo, si è affermato ampiamente.

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Il PUNK e come i SEX PISTOLS fecero un casino in diretta nazionale | CR Monografie https://stonemusic.it/11584/sex-pistols-punk-monografie/ https://stonemusic.it/11584/sex-pistols-punk-monografie/#respond Tue, 23 Apr 2024 15:00:31 +0000 http://stonemusic.it/?p=11584 Domani esce Classic Rock Monografie dedicato al PUNK! In copertina, i Sex Pistols... ricordi come hanno scatenato l'inferno in diretta nazionale nel 1976?

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I Queen avrebbero dovuto fare un'apparizione al Today Show di Bill Grundy, ma a Freddie venne un incredibile mal di denti, perciò, disperata, la EMI, offrì come rimpiazzo dell'ultimo secondo un gruppo nuovo e promettente, i Sex Pistols.

Nel 1976, la parola 'fottuto' nella tv inglese non esisteva. Era stata detta solo altre due volte, e per ciascuna c'era stata un'interrogazione parlamentare. Allo stesso modo, nessuno aveva mai parlato di 'punk' sui quotidiani, per lo meno, non fino a quel giorno. Quando i Sex Pistols andarono al Today, avevano firmato con la EMI da appena due mesi.

Il produttore dello show pensò che, avendo riservato loro soltanto un minuto e mezzo, nulla sarebbe potuto andare storto. L'avvertimento sul fatto che avrebbero potuto dire, proprio, 'fottuto' non venne preso sul serio. Dal primo istante, i Pistols furono gestiti male: il conduttore Grundy, coi suoi modi paternalistici, si scavò la fossa da solo; dopo pochi istanti infatti, iniziarono a scimmiottarlo leggendo il gobbo. Dopo la sua introduzione un brevissimo filmato sulla scena punk, Grundy mise in dubbio la sincerità dei proclami anti-capitalistici della band, dopo tutto, avevano strappato alla EMI un assegno da 40.000 sterline. Per tutta risposta Steve Jones rispose alla provocazione dicendo: "Cazzo, l'abbiamo speso alla grande, vero?". A quel tempo, le persone come Grundy erano un po' come i padroni dell'universo, o comunque si atteggiavano come tali, credendo che qualunque ospite fosse felice per il semplice fatto di essere lì, non si preoccupava nè della sua arroganza nè di bere.

Chi l'avrebbe detto che un mal di denti di Freddie Mercury, avrebbe portato i Sex Pistols in diretta nazionale?

Grundy, commentò le uscite dei Pistols definendoli volgari cafoni, nonostante il tam tam di provocazioni e parolacce, il produttore, non fermò la diretta, perchè avrebbe causato trenta secondi di vuoto, in cui sarebbe potuto accadere di tutto e in cui la band avrebbe avuto, praticamente, libero arbitrio; allontanandoli dall'intervista invece, avrebbero causato guai ben peggiori. Dopo che Grundy iniziò apertamente a flirtare con Siouxsie Sioux, alle spalle della band, Jones si indispettì. Perciò il conduttore, passò all'attacco: "Forza, hai cinque secondi. Dimmi qualcosa di davvero cattivo!", la replica del chitarrista non si fece attendere: "Bastardo cazzone pipparolo. Fottuto rottoinculo!". Jones diventò il primo proletario ad aver pronunciato quella parola in tv: i tabloid impazzirono.  Era tutto vero.

Dietro le quinte, finito lo show, andò anche peggio. I Sex Pistols vennero fatti sedere nella sala degli ospiti, nel frattempo, i centralini impazzirono. Le chiamate divennero tali che gli operatori non riuscirono a rispondere, perciò le telefonate vennero automaticamente dirottate, indovinate un po'? Nella saletta degli ospiti. I Pistols, coi loro amici, iniziarono a rispondere agli ascoltatori indignati a modo loro, sbeffeggiandoli, e facendo sfoggio di innumerevoli parolacce. Non sappiamo come questo retroscena possa essere rimasto nascosto così a lungo dalla stampa, di sicuro avrebbe solamente aggiunto benzina sul fuoco.

Dopo quella sera, nulla fu più lo stesso. Potremmo dire che sotto molti punti vista, finirono entrambe le carriere, dei Pistols, e quella di Grundy. Lo Show venne cancellato due mesi dopo, e il conduttore non lavorò mai più in televisione. Mentre, il caos che seguì i pistols si dice ne distrusse la carriera; nei due anni successivi, fino allo scioglimento della band nel gennaio del '78 aggiunsero solo quattro pezzi al loro repertorio. Si ritrovarono come mosche cristallizzate nell'ambra della notorietà. La EMI li scaricò, diversi concerti furono cancellati. E Glenn Matlock se ne andò: arrivò Sid Vicious.

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RADIOHEAD: i fantasmi di Thom Yorke e una casa infestata https://stonemusic.it/5627/radiohead-thom-yorke-ok-computer/ https://stonemusic.it/5627/radiohead-thom-yorke-ok-computer/#respond Mon, 22 Apr 2024 08:03:58 +0000 http://www.classicrockitalia.it/?p=5627 Thom Yorke è convinto di aver registrato l'iconico album "OK Computer" in una casa infestata. Il racconto di quel che accadde più di vent'anni fa.

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L'album OK Computer dei RADIOHEAD venne registrato in una casa inglese del decimo secolo, di St Catherine, allora di proprietà dell'attirce Jane Seymour. Una dimora con le sue storie inquietanti, vicende di fantasmi e cose di questo tipo. Yorke, ha rivelato a Rolling Stone: "I fantasmi mi hanno parlato quando ero addormentato. Una mattina mi alzai, dopo una notte trascorsa ad udire le voci, e decisi che mi sarei tagliato i capelli."

Così Thom si tagliò i capelli con una utensile multi-uso corredato di forbici. "Il risultato fu disordinato. Scesi al piano di sotto e tutti mi guardarono come 'Uh, stai bene?', e io 'Che c'è di sbagliato', Phil Selway mi accompagnò gentilmente al piano di sotto, dove mi aiutò a rasarmi a zero."

Yorke, riflettendoci oggi, dice: "Veramente, è davvero malato pensare a dove stava la mia testa in quel momento."

 

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Courtney Love: il bersaglio dell’odio pubblico dopo la morte di Cobain https://stonemusic.it/65839/courtney-love-kurt-cobain/ https://stonemusic.it/65839/courtney-love-kurt-cobain/#respond Sun, 21 Apr 2024 15:20:59 +0000 https://stonemusic.it/?p=65839 Courtney Love, ha sempre rifiutato la ricerca di consenso popolare: “Volevo essere nota per essere str*nza, mentre a Kurt non dispiaceva essere apprezzato”.

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In questa intervista, Courtney Love ripercorre la sua carriera e l'impatto devastante che la morte del marito Kurt Cobain ha avuto sulla sua immagine pubblica, trasformandola in un bersaglio di odio e critiche feroci. Già moglie di una delle più grandi rockstar del mondo, Love non era estranea alle critiche, ma la scomparsa di Cobain nel 1994 ha amplificato l'odio nei suoi confronti in modo esponenziale. Accusata di essere la causa della morte del musicista e protagonista di teorie del complotto, Love si è trovata ad affrontare un'ondata di ostilità senza precedenti.

Nonostante le numerose critiche e le etichette di "scontrosa" e "difficile", Love non ha mai ceduto al pentimento o al desiderio di compiacere il pubblico. Anzi, rivendica la sua personalità schietta e la sua scelta di abbracciare un'immagine ribelle, in contrasto con il desiderio di approvazione di Cobain. Riferendosi a Bob Dylan e alla sua figura iconoclasta, Love sottolinea la sua indifferenza nei confronti del giudizio altrui. La sua indole ribelle e il suo rifiuto di conformarsi alle aspettative l'hanno resa un bersaglio facile, ma lei non si è mai piegata alle pressioni per cambiare la sua natura.

La sua franchezza si estende anche alla musica pop attuale. Pur riconoscendo il ruolo positivo della presenza di donne di successo nell'industria, Love critica la mancanza di originalità e la tendenza all'omologazione. Secondo la cantante, molte artiste sono diventate dei cliché e la loro musica risulta stereotipata e priva di personalità. L'unico spiraglio di positività che Love intravede è rappresentato da Beyoncé e dal suo disco country “Cowboy Carter”. In questo gesto, Love riconosce un atto di ribellione contro le barriere razziali e un'affermazione di identità culturale, valori che apprezza profondamente, pur non apprezzando particolarmente la musica dell'artista.

Fonte: Loudersound, di

 

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LARS ULRICH: “Se dovessi lasciare i Metallica, al mio posto vorrei…” https://stonemusic.it/5315/lars-ulrich-metallica/ https://stonemusic.it/5315/lars-ulrich-metallica/#respond Sun, 21 Apr 2024 08:25:44 +0000 http://www.classicrockitalia.it/?p=5315 E se i Metallica si trovassero ad affrontare situazioni impreviste, chi sarebbero i successori predestinati nella band? Lars Ulrich dice la sua.

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Il batterista dei Metallica, Lars Ulrich, in un'intervista ha nominato il suo ipotetico successore all'interno della band.

Se i Meteallica decidessero, un giorno, di continuare senza di lui... "Se potessi scegliere... prenderei Phil Rudd (AC/DC), solo sentendo le sue vibrazioni, posso immaginare cosa avrebbe fatto. E' stata la mia principale fonte d'ispirazione, e il suo modo di suonare è super-progressivo. Roba da pazzi. Me lo immagino Phil Rudd, suonare alle spalle di James."

In tema di successori, Ulrich ha anche discusso di un ipotetico scenario in cui uno dei musicisti dei Metallica non sia più in grado di suonare. A quel punto, che fine farebbe la band senza uno dei suoi membri fondamentali? "Questa è una delle domande più difficili cui io possa rispondere." ha esordito Ulrich. "Penso che molto dipenda dalle circostanze, cerco sempre di parlare della realtà momentanea e negli anni scorsi ho detto un sacco di cazzate, e molte sembrano perseguitarmi."

"E' difficile immaginare i Metallica in altre circostanze. E' una domanda difficile cui rispondere. Non ho davvero una risposta.".

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KORPIKLAANI: Headliner della prima giornata Metal For Emergency 2024  https://stonemusic.it/65808/korpiklaani-headliner-della-prima-giornata-metal-for-emergency-2024/ https://stonemusic.it/65808/korpiklaani-headliner-della-prima-giornata-metal-for-emergency-2024/#respond Wed, 17 Apr 2024 13:48:19 +0000 https://stonemusic.it/?p=65808 I KORPIKLAANI, Headliner della prima giornata Metal For Emergency 2024, pubblicheranno il nuovo album sabato 3 agosto!

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Le superstar folk metal KORPIKLAANI dalla Finlandia saranno headliner della prima serata del Metal For Emergency 2024 presso Filagosto a Filago (BG) a supporto del nuovo album “ Rankarumpu” pubblicato il 5 aprile scorso per Nuclear Blast Records. Il noto festival del genere è giunto alla sua undicesima edizione, prevendite da ora disponibili sul circuito ufficiale Ciaotickets, ingresso € 5.

L’ensemble fondato da Jonne Järvelä (voce/chitarra) nel 2003, è stato in grado di creare uno stile facilmente riconoscibile negli ultimi due decenni, un evento raro nel mondo della musica heavy del 21° secolo. "Rankarumpu", il dodicesimo album in studio dei Korpiklaani, prodotto e mixato da Janne Saksa, master ad opera di Svante Forsbäck - noto tra gli altri per il suo lavoro con i Rammstein -, è ancora una volta pieno di gustoso folk metal e dei suoi diversi sapori, ma ne offre anche di nuovi. Fuori i singoli e video Rankarumpu, Oraakkelit, Aita, Saunaan.

"...quando ho iniziato a pensare al materiale per ‘Rankarumpu’, mi sono posto un obiettivo. Un paio di dischi precedenti, in particolare ‘Kulkija’ (2018), erano nel complesso un po' più lenti, quindi questa volta ho voluto beneficiare di un tempo un po' più veloce, un po' come il vecchio Korpiklaani." spiega Jonne Järvelä “...per la maggior parte ‘Rankarumpu’ - nel suo insieme, probabilmente l'album più orecchiabile della band fino ad oggi - corre avanti ad un ritmo più veloce. La primissima cosa che ho finito è stata la traccia contro la guerra ‘Tapa sen kun kerkeet’. Beh, indovina un po'? È una canzone dei Korpiklaani che scorre veloce con un ritornello orecchiabile. La canzone ‘Viikatelintu’ ha angoli emozionanti che non avevamo mai provato prima. È simile a una ballata con una calma melodia vocale - una cosa rara in questo album”.

Samuli Mikkonen, che si è unito alla band nel 2019, scrive i testi di ‘Saunaan’ e‘Kalmisto’, gli altri sono ad opera di Järvelä e hanno ancora una volta molti temi finlandesi distintivi e molte delle storie sono legate a paesaggi nordici, vecchi miti e così via. "Tuttavia, non si tratta solo di raccontare storie sulla Finlandia, le nostre tradizioni e così via. Ad esempio, la canzone del titolo ‘Rankarumpu’ parla di noi - Korpiklaani. È un tributo pienamente consapevole a questa band e ai suoi membri. Questa canzone riassume semplicemente su cosa sono i Korpiklaani." dice Järvelä 
“Una delle caratteristiche più meravigliose del nuovo album  è legata agli strumenti popolari. Sebbene i Korpiklaani abbiano fatto una o forse anche un paio di cose indimenticabili nel regno del folk metal, questa volta il violino di Olli Vänskä e la fisarmonica di Sami Perttula potrebbero sorprendere anche i fan più accaniti…oserei dire che gli strumenti folk non sono mai stati una parte così essenziale del nostro suono"

"...Abbiamo fatto un intenso tour nel Regno Unito con gli Alestorm a febbraio/marzo. Poi andremo in Nord America ad aprile. Poi suoneremo ai festival. Poi faremo un tour europeo... E poi faremo ancora un po' di tour. In altre parole: saremo impegnati a promuovere questo fantastico nuovo disco ai fan di tutto il mondo e non vediamo l'ora!".

Jonne Järvelä | Voce, Chitarra acustica 
Sami Perttula | Fisarmonica
Olli Vänskä | Violino
Jarkko Aaltonen | Basso
Kalle „Cane“ Savijärvi | Chitarra
Samuli Mikkonen | Batteria e percussioni 

 

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Il nuovo tour di DUFF McKAGAN in Europa https://stonemusic.it/65798/il-nuovo-tour-di-duff-mckagan-in-europa/ https://stonemusic.it/65798/il-nuovo-tour-di-duff-mckagan-in-europa/#respond Tue, 16 Apr 2024 13:08:47 +0000 https://stonemusic.it/?p=65798 Il bassista dei Guns N' Roses, DUFF McKAGAN, ha annunciato un tour in Europa per promuovere il suo ultimo album, "Lighthouse", uscito lo scorso anno.

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Duff McKagan sarà protagonista di 15 concerti in 11 paesi, con il via ufficiale all'Academy di Dublino, Irlanda, il 30 settembre, e la chiusura a Stoccolma, Svezia, il 22 ottobre. Il calendario include anche una data in Italia il 16 ottobre ai Magazzini Generali di Milano. I biglietti saranno in vendita generale a partire dalle 10 del mattino (ora locale) di venerdì 19 aprile. Per maggiori informazioni sui biglietti e sulle prevendite, visita il sito duffonline.com, e per scoprire i VIP pass esplora qui.

Parlando dell'album, McKagan ha dichiarato: "In parole povere, sono canzoni d'amore. È un riassunto della mia relazione con mia moglie Susan. Io sono la persona che attraversa l'oceano, finendo per arenarsi sulla riva, e lei è il faro. Ma anche in un senso più ampio, durante il Covid eravamo tutti confusi e spaventati: 'Cosa succederà adesso?' Cercavo sempre qualcosa di bello a cui aggrapparmi."

Il mese scorso McKagan ha pubblicato un'extended version dell'album che include otto tracce aggiuntive e un video di un'esibizione live di nove brani registrato all'Easy Street Records di Seattle, WA.

 
Duff McKagan: Tour Europeo 2024
30 Set: Dublino, Academy (Irlanda)
02 Ott: Glasgow, Oran Mor (UK)
03 Ott: Manchester, Academy 2 (UK)
05 Ott: Londra, Islington Assembly Hall (UK)
07 Ott: Utrecht, Grote Zaal (Paesi Bassi)
08 Ott: Colonia, Kantine (Germania)
09 Ott: Monaco, Freiheitshalle (Germania)
11 Ott: Brno, Sono Centrum (Repubblica Ceca)
13 Ott: Varsavia, Stodola (Polonia)
14 Ott: Berlino, Heimathafen (Germania)
16 Ott: Milano, Magazzini Generali (Italia)
17 Ott: Soletta, Kofmeh (Svizzera)
19 Ott: Liegi, OM (Belgio)
20 Ott: Parigi, Trianon (Francia)

22 Ott: Stoccolma, Nalen (Svezia)

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Il rock attraverso le riviste italiane | Ciao 2001 https://stonemusic.it/65793/il-rock-attraverso-le-riviste-italiane-ciao-2001/ https://stonemusic.it/65793/il-rock-attraverso-le-riviste-italiane-ciao-2001/#respond Mon, 15 Apr 2024 15:01:09 +0000 https://stonemusic.it/?p=65793 «Il rock in Italia è arrivato negli anni Settanta» il viaggio di Riccardo Bertoncelli nelle prime riviste rock italiane, dall’ultimo numero di CIAO 2001.

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di Riccardo Bertoncelli

Ci piace sempre dire che il rock in Italia è arrivato effettivamente negli anni Settanta, e se non proprio “arrivato” almeno si è radicato, a differenza di molti altri Paesi europei, Francia Germania Olanda Svizzera, già da tempo investiti da quell’onda. Qui da noi gli stessi Beatles e Stones giunsero con eco attutita, e certi nomi oggi considerati imprescindibili (faccio un nome su tutti: Velvet Underground) negli anni Sessanta erano degli sconosciutissimi sottozero. Il fatto è che mancava una rete solida di concerti, la RAI monopolista si limitava ad allungare avari bocconcini radiofonici (Bandiera gialla, Count Down, le prime serie di Per voi giovani) e le riviste musicali non facevano ricerca né scoperta, limitandosi a infilare tutto/tutti nello stesso calderone giovanile: Rita Pavone e gli Animals, Antoine e i Who, la New Vaudeville Band, Gianni Morandi e Bob Dylan. Tre erano quelle riviste: «Ciao amici!», credo la più longeva, «Giovani» e «Big». A un certo punto sul finire dei Sessanta «Ciao amici!» e «Big» si fusero e nacque «Ciao 2001», che per i polemici talebani come me spostò di poco le cose; c’erano sì meno Cantagiro e più canzone d’autore, qualche spunto rock di tendenza e qualcosa in diretta da Londra, però mancava tutto il coté underground, mancavano i profeti, i diversi, i provocatori, che quelli come me cercavano a tutti i costi.

Anche per quello, con sprezzo del pericolo e valoroso autolesionismo, fondai nel 1969 una rivistina ciclostilata che non chiamo fanzine perché neppure il termine era ancora nato in quei giorni. Si chiamava «Blues Anytime», “organo del John Mayall Fan Club of Italy”, che poi con il contributo di Paolo Carù diventò «Pop Messenger Service» e infine, tornato io one man band, si trasformò in «Freak», “mensile pop per lucide menti aperte”. Lì parlavo della musica che mi piaceva, il poco che riuscivo ad arraffare su disco con le mie magre finanze e con gli ascolti radiofonici (fondamentale Count Down, ma valeva anche Studio Pop, sulle onde della Radio Svizzera Italiana). Le riviste erano di poco aiuto; quelle straniere, da «Rolling Stone» al «Melody Maker» alla splendida, dimenticatissima «Jazz&Pop», circolavano ventimila leghe sotto i miei mari, e quelle italiane non “di settore” dedicavano al nuovo rock poco davvero – mi piace però citare «Ubu», un foglione molto d’epoca curato da Franco Quadri, che su uno dei suoi pochi numeri dedicò largo spazio a Bob Dylan…

…continua sul terzo numero di CIAO 2001, già disponibile online e in edicola!

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“John Lennon o dell’ambiguità”, da CIAO 2001 del 1973 https://stonemusic.it/65781/john-lennon-ciao-2001/ https://stonemusic.it/65781/john-lennon-ciao-2001/#respond Sat, 13 Apr 2024 15:36:36 +0000 https://stonemusic.it/?p=65781 “Populista e sofisticato, arrabbiato e ricchissimo, spontaneo ed esibizionista…” Leggi l’articolo originale su John Lennon sull’ultimo numero di CIAO 2001!

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JOHN LENNON O DELL'AMBIGUITÀ di Manuel Insolera - da “Ciao 2001” n.1-2 del 7-14 gennaio 1973

 

"Populista e sofisticato, arrabbiato e ricchissimo, spontaneo ed esibizionista, JOHN LENNON è il simbolo vivente del compromesso tra sfruttamento degli agi offerti dal sistema e lotta velleitaria allo steso sistema, che travagli il mondo del rock più sensibile ai problemi sociali. Cerchiamo di illuminare maggiormente la sua contraddittoria personalità.

Dal punto di vista umano, prima ancora che musicale, John Lennon è senza dubbio una delle figure più sconcertanti della rock music. La sua personalità, le sue azioni, le sue creazioni artistiche e le sue motivazioni ideologiche rivelano una palese contraddittorietà, giungendo spesso a mordersi la coda. Talvolta le sue mosse sembrano quasi velare un'angoscia esistenziale e una profonda insicurezza: sarebbe infatti assai difficile spiegarsi altrimenti come in lui possano conciliarsi il gusto del divismo fine a se stesso e di spacconate al limite del ridicolo da una parte, e la donchisciottesca lotta contro le storture del sistema, che egli e Yoko Ono conducono anche con una certa durezza, dall’altra.

ciao 2001, john lennon, yoko ono
Immagine tratta dall'ultimo numero di CIAO 2001

John fu il primo ad accorgersi che nei Beatles qualcosa cominciava ad andare storto. Le innumerevoli polemiche seguite allo scioglimento hanno finito per offuscare le vere ragioni: la realtà è che per John i Beatles erano diventati un vestito troppo stretto. Già in canzoni come "I'm a loser" o "Help", Lennon lanciava un appello, una richiesta d'aiuto: non è diventato introverso di colpo con la Plastic Ono Band e canzoni come "Mother" o "Working class hero", perché l'incertezza e l'angoscia covavano già da molto prima.

Nel suo ennesimo attacco ai Beatles (la demolizione sistematica del suo passato ha assunto col tempo in Lennon un carattere quasi maniacale), e cioè il recentissimo libro "Lennon remembers", dice: "Beatles era qualcosa di così enorme. Bisognava essere Beatle e nient'altro... Beatles si gonfiò fino a diventare un mostro. Agli inizi non era un mostro: il gruppo comunicava con la gente... E poi è diventato come un tizio che ha guadagnato dei milioni ed è così ossessionato dai soldi che dimentica tutto il resto. Pensare al Beatles per i Beatles attraverso i Beatles: è questo che non potevo più accettare. Allora, capite, Beatles è soltanto un periodo della mia vita”.

Il sorgere in Lennon di una confusa ideologia sociale ha coinciso non a caso con l'incontro con Yoko Ono, la bellissima giapponese dalla non comune intelligenza: si deve indubbiamente a lei se l'indeciso John si è convinto sul serio a determinare lo scioglimento dei Beatles, e quindi si spiega chiaramente perché il borghese e placido Paul McCartney la odiasse tanto.

Yoko ha trascinato John nel vertice dell'«impegno», e gli ha regalato il gusto per l'esibizionismo intellettualista e - per quanto sociale possa essere il suo nuovo messaggio - tipico di quella sofisticata élite della «nuova sinistra», che si considera depositaria di tutta l'avanguardia artistica, sociale e politica…

…continua sul terzo numero di CIAO 2001, già disponibile online e in edicola!

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BILLY CORGAN: il metal è ancora sottovalutato, soprattutto dagli hipster https://stonemusic.it/10118/billy-corgan-metal-hipster/ https://stonemusic.it/10118/billy-corgan-metal-hipster/#respond Sat, 13 Apr 2024 12:51:15 +0000 http://stonemusic.it/?p=10118 Il Metal è ancora un genere sottovalutato e poco rispettato: Billy Corgan, ha raccontato la sua opinione in un'intervista con il batterista dei Metallica, Lars Ulrich...

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Il frontman degli Smashing Pumpkins, Billy Corgan, ha parlato di quanto sia convinto che la musica metal sia sempre stata sottovalutata, specialmente dalle "classi più ricche" e dagli hipster. Corgan, chiacchierando con Beats1 Radio nella trasmissione radiofonica del batterista dei Metallica, Lars Ulrich, ha ripensando alla musica che lo ha formato in gioventù.

"Per anni, mi sono beccato tutta la merda di essere un fan del metal. Si entra in una strana politica di classe, la maggior parte delle persone che criticano le persone come noi, per essere quello che siamo e ciò che rappresentiamo, hanno un background migliore del nostro." ha detto Corgan. "Non siamo andati in una bella scuola e magari non abbiamo letto un giornate nuovo. Per me, per band come i Metallica, esiste questo altro mondo che è più strettamente allineato all'esperienza che stai vivendo, rispetto a quella che ti viene raccontata."

Ha aggiunto: "Quando ho ascoltato alcune band ho scoperto un altro mondo, oltre a quello in cui avrei dovuto credere. Ancora oggi, per tutti i soldi che il metal riesce a muovere, è incredibile quanto non venga rispettato." ha detto Corgan, riferendosi alle varie sottoculture coinvolte nella scena musicale.

"Non puoi farlo arrivare al cervello di un hipster." ha concluso, riflettendo sul fatto che i così detto 'hipster' sarebbero troppo bloccati nei loro modi e nella loro mentalità, tanto da non voler essere in alcun modo associati ad altri generi e gruppi per così dire indesiderati, come potrebbero essere i Metallica. Proprio quanto è accaduto durante la sua infanzia.

 

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DAVID BOWIE: ascolta la demo inedita di Let’s Dance https://stonemusic.it/8281/david-bowie-demo-inedita-lets-dance/ https://stonemusic.it/8281/david-bowie-demo-inedita-lets-dance/#respond Fri, 12 Apr 2024 15:48:52 +0000 http://www.classicrockitalia.it/?p=8281 Hai mai ascoltato questa demo inedita di Let's Dance di DAVID BOWIE? Ascolta la traccia qui!

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L'8 gennaio, David Bowie avrebbe compiuto settantasette anni. Ma nonostante gli anni passino, il duca bianco rimane una costante nelle nostre vite. La Parlophone Records ha pubblicato online una demo inedita di "Let's Dance", l'iconica traccia di David Bowie, pubblicata come title track dell'album del 1983. Clicca qui per ascoltare la versione inedita di Let's Dance di David Bowie!

La demo, fu registrata presso i Mountain Studios di Montreux nel dicembre dell'82, in Svizzera. Alla sessione di registrazione, partecipò Nile Rodgers, che ha dichiarato sul sito ufficiale dell'etichetta discografica: "Mi svegliai in quella che fu la mia prima mattina a Montreaux con David che mi fissava. Aveva in mano una chitarra acustica e mi disse: 'Nile, caro, credo proprio che questa sia una hit!'.

 

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Esce oggi il nuovo CIAO 2001 https://stonemusic.it/65771/esce-oggi-il-nuovo-ciao-2001/ https://stonemusic.it/65771/esce-oggi-il-nuovo-ciao-2001/#respond Fri, 12 Apr 2024 08:10:38 +0000 https://stonemusic.it/?p=65771 Ecco l'attesissimo lancio del nuovo numero di CIAO 2001! Da oggi disponibile in edicola e online.

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3. LA RIVOLUZIONE IN DIRETTA
di Maurizio Becker e Renato Marengo

6. FERMATE IL MONDO VOGLIO SCENDERE
di Eugenio Finardi

8. FABRIZIO DE ANDRÉ: CI RISENTIAMO A RIMINI
di Pier Giuseppe Caporale, da “Ciao 2001” n.17 del 30 aprile 1978

11. VEDI NEW YORK E POI MUORI
Maurizio Baiata intervista Franco Schipani

18. JOHN LENNON O DELL’AMBIGUITÀ
di Manuel Insolera - da “Ciao 2001” n.1-2 del 7-14 gennaio 1973

22. L’AFRICA, ALL’IMPROVVISO
di Dario Salvatori

24. BERGAMO: L’ART-ENSEMBLE NON SALVA IL JAZZ
di Dario Salvatori, da “Ciao 2001” n.14 del 7 aprile 1974

28. RIVOLUZIONE IN VIA ASIAGO
Renato Marengo intervista Renzo Arbore

36. TI DO UN PUNK IN UN OCCHIO
di Aldo Bagli, da “Ciao 2001” n.35 del 4 settembre 1977

54. FRANK ZAPPA: GRANDE PANTOMIMA PER UN RE STRACCIONE
di Maurizio Baiata - da “Ciao 2001” n.29 del 23 luglio 1972

59. SOGNI DI CARTA (E INCHIOSTRO COLORATO)
di Riccardo Bertoncelli

65. FUGS: IL PASTO NUDO DELLA MUSICA NUOVA
di Riccardo Bertoncelli, da “Ciao 2001” n.24 del 12 giugno 1973

68. ALAN SORRENTI: “CANTO LA PAROLA”
di Manuel Insolera e Sesto Passone, da “Ciao 2001” n.49 del 10 aprile 1972

72. CONQUISTA LONDRA IL GENERATORE VAN DER GRAAF
di Armando Gallo, da “Ciao 2001” n.37 del 15 settembre 1971

76. CLAUDIO ROCCHI: NEL CUORE DI BUDDHA
di Carlo Silvestro, da “Ciao 2001” n.39 del 30 settembre 1973

80. A SUD DI WOODSTOCK
Salvo Cuccia intervista Chico Paladino Florio e Sergio Buonadonna

88. PALERMO ’71: UNO STRANO FESTIVAL POP
di Franco Berti e Carlo Silvestro, da “Ciao 2001” n.38 del 22 settembre 1971

92. FOLLOW YOUR DREAMS, BABY
di Gabriella “Gabria” Belloni

98. WIGHT: TERRA PROMESSA
di Sergio Marchetti e Gabria Belloni, da “Ciao 2001” n.36  del 10 settembre 1970

110. L’OCCHIO DI OCCHIELLO: GIANNI LEONE E LA BAMBOLA ROTTA
di Toni Occhiello

112. LE CLASSIFICHE
a cura di Dario Salvatori

… questo il sommario dal terzo numero di CIAO 2001, da OGGI disponibile online e in edicola!

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La rivoluzione in diretta: CIAO 2001 https://stonemusic.it/65766/lettera-redazionale-ciao-2001/ https://stonemusic.it/65766/lettera-redazionale-ciao-2001/#respond Thu, 11 Apr 2024 15:10:19 +0000 https://stonemusic.it/?p=65766 Ecco uno spoiler dal prossimo numero di CIAO 2001, da domani in edicola e online: la lettera redazionale scritta a due mani da Maurizio Becker e Renato Marengo…

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Come è noto, l'informazione musicale dei primi anni Settanta, e in particolare la radio e la tv, erano rigorosamente controllate dalla RAI, che operava in regime di monopolio. In questo numero di Ciao 2001 abbiamo voluto farci raccontare da Renzo Arbore come sia stato possibile riuscire a trasgredire ai rigidi e paludati regolamenti di quella RAI, che bisticciavano con i nuovi tempi, guardavano con sospetto alle nuove generazioni e faticavano a comprendere l’importanza del linguaggio del rock. In quell’unica suggestiva definizione di “musica ribelle” (rubata a Eugenio Finardi, non a caso autore in questo numero di un sorprendente Fermate il mondo, voglio scendere), stavano confluendo sempre più numerosi musicisti e correnti artistiche provenienti da mondi limitrofi come l’etno, il folk, il jazz, il latin e il prog. Negli anni Settanta, il rock allarga insomma il proprio orizzonte, aprendosi a ombrello e accogliendo a braccia sempre più aperte la musica irlandese come la musica cubana, il blues come il jazz-rock dei Wheater Report, la black music e naturalmente il reggae.

Fra gli articoli che pubblichiamo in questo numero, ce n'è uno del 1975 firmato da Manuel Insolera e l’indimenticato Marco Ferranti che testimonia il preciso momento in cui Marley entrò a far parte della rosa degli dei del rock mondiale con una serie di indimenticabili e affollatissimi concerti a Londra. Nell’entusiasmo della narrazione (leggetelo, quell’articolo di 50 anni fa è incredibilmente vitale), Insolera sottolinea la carismatica presenza scenica di questa sorta di “Mick Jagger nero”. E nel raccontarci uno di quei cinque concerti londinesi, si entusiasma al punto da definire i Wailers, il gruppo di Bob Marley (nonostante le profondissime differenze di struttura e differenze di suoni), “i Pink Floyd neri”. Proprio nel momento in cui veniva acclamato come una divinità rasta del suo popolo, Marley balzava ai vertici delle classifiche discografiche mondiali, e «Ciao 2001» era lì ad anticipare per i lettori italiani un fenomeno pronto a esplodere in tutto il mondo. Cinquant’anni dopo, proprio in queste settimane, un film su Bob Marley sta rilanciando con forza quel messaggio e quella musica.

Sempre a proposito di concerti indimenticabili, ma anche di libertà e partecipazione, abbiamo pensato di proporvi due fra i più importanti raduni della storia del rock, uno internazionale e uno italiano, all’epoca puntualmente raccontati dagli inviati di «Ciao 2001»: da un lato, il mitico Festival sull’Isola di Wight (con Jimi Hendrix e Jim Morrison), dall’altro il Palermo Pop Festival (con i Black Sabbath, Aretha Franklin e lo spogliarello di Arthur Brown). Anche qui, non ci siamo affidati al sentito dire: solo testimonianze dirette e racconti di prima mano. Nella tradizione di “Ciao”.

- Maurizio Becker e Renato Marengo

 
Renato Marengo, giornalista, produttore artistico, autore televisivo e radiofonico. È stato coordinatore generale del settimanale «Ciao 2001», ha scritto sui principali quotidiani e periodici italiani, dirige «Cinecorriere» e collabora con «Classic Rock», «Vinile» e «Corriere del Mezzogiorno». Fra le sue produzioni: NCCP, Edoardo Bennato, Tony Esposito, Musicanova, Roberto De Simone e Opus Avantra.
Maurizio Becker ha scritto per «Ciao 2001», «Il Mucchio Selvaggio», «Blu» e «Music & Arts». In tv ha lavorato con Sergio Zavoli e Gianfranco Funari, in radio ha collaborato
con Adriano Mazzoletti e condotto Stereonotte. Ha curato collane collezionabili per DeAgostini
e Fabbri Editore. Fra i suoi libri, C’era una volta la RCA – Conversazioni con Lilli Greco e Quanto mi dai per Endrigo?. Dal 2014 è caporedattore di «Classic Rock»

… tratto dal prossimo numero di CIAO 2001, da domani disponibile online e in edicola!

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DEF LEPPARD: “Hysteria è la cosa migliore che abbiamo mai fatto” https://stonemusic.it/8141/def-leppard-hysteria-phil-collen/ https://stonemusic.it/8141/def-leppard-hysteria-phil-collen/#respond Wed, 10 Apr 2024 12:38:44 +0000 http://www.classicrockitalia.it/?p=8141 Il chitarrista dei Def Leppard, Phil Collen, si guarda indietro e ripensa al capolavoro trentennale della sua carriera: Hysteria...

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Il chitarrista dei Def Leppard, Phil Collen, ha ripensato al classico album della band del 1987, Hysteria. Il seguito di Pyromania, del 1983, fu un vero e proprio successo, che portò alla band oltre 25 milioni di vendite in giro per il globo, e generò alcuni singoli di incredibile successo. Collen, in una recente intervista ha dichiarato: "Penso che sia la cosa migliore che abbiamo mai fatto. La maggior parte del merito va al produttore Mutt Lange, perchè ci ha davvero spinto a fare qualcosa di diverso", ha detto lodando il produttore.

 

"La prima cosa che ci disse fu: 'Non possiamo fare Pyromania 2, perché qualsiasi altra rock band al mondo ci sta già pensando. Dobbiamo scavare un po' più a fondo, e sarà dura. Vi aspetterà un sacco di lavoro'. Probabilmente Jimi Hendrix l'avrebbe potuto fare anche nel sonno, ma noi comuni mortali abbiamo dovuto lavorarci sodo. Ed eccoci qui, trent'anni dopo, ne stiamo ancora parlando." ha raccontato Phil Collen. "Il fatto è che molti chitarristi leggono dallo stesso spartito, suonano dagli stessi riff. Con quell'album invece, abbiamo lavorato e abbiamo raggiunto un obiettivo. Mutt ci ha insegnato a cantare e suonare meglio. Sono uscito da Hysteria come un musicista migliore, questo è certo."

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Gli anni d’oro di FRANCO SCHIPANI a New York | Ciao 2001 https://stonemusic.it/65750/ciao-2001-franco-schipani-new-york/ https://stonemusic.it/65750/ciao-2001-franco-schipani-new-york/#respond Tue, 09 Apr 2024 16:02:34 +0000 https://stonemusic.it/?p=65750 Nel 1978, a soli venticinque anni, Franco Schipani aveva già tutto. Ma voleva di più, così infilò un rotolo di banconote nei calzini e salì su un volo per New York.

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Intervista: Maurizio Baiata

Da qualche mese, Franco Schipani ci guarda dall’alto del suo memoir bestseller Senza vizi è una vita di merda – Storie e protagonisti di New York negli anni 70, 80 e 90, il racconto esilarante, e privo di ogni senso del pudore, del suo vissuto nella megalopoli per eccellenza, vitale e generosa con tutti. E di come un giovane giornalista rock divenne il passepartout per chiunque giunto dall’Italia volesse sperimentarne le emozioni fra Bukowski e i Ramones e le notti magiche che, sembra, non torneranno mai più.

Allora, Franco, siamo amici da 40 anni e a New York arrivammo nello stesso anno, il 1979. Vorrei iniziare con una domanda che mi esce dal cuore: cosa ti suscitano, oggi, che non vivi più a New York da tempo, queste due parole: Ellis Island?
La prima volta che ci andai lo trovai un posto magico, pieno di storia, quindi ho curiosato, ho scartabellato tra i nomi, ho cercato i miei parenti, come fanno tutti, no? Ho trovato quelli che ho giù a Mont Laurel e a Philadelphia. Sono tanti i miei parenti che sono passati per Ellis Island, che devo dire, alla fine mi ha messo anche un po’ di tristezza.

Anch’io ci sono stato e ho visto i nomi dei Baiata: mancava quello di Giuseppe, mio padre. Dei tuoi chi è arrivato per primo in America?
I Talarico e i Longo, parenti di mio nonno e di mia nonna da parte di madre. Abitavano a Philadelphia, poi quando la città è diventata troppo violenta, peggio di New Orleans, si sono trasferiti a Mont Laurel, in New Jersey, un posto tipo Tivoli. Sono andato a trovarli, per la carta verde, sai, servono i parenti e loro erano dottori, preti, suore, sindacalisti...

Dalla rivista di CIAO 2001!
Dalla rivista di CIAO 2001!

E loro ti hanno dato una mano per la Green Card.
Erano disponibili, ma in realtà la Green Card l’ho ottenuta da solo. Anche perché quando sono partito Renato Marengo aveva fatto “carte false”, su carta intestata RAI e Ciao 2001, per permettermi di ottenere il mio primo visto in USA, quindi grazie a lui ero quasi legale.

Tu ricordi come è venuta fuori l’idea di New York nel nostro gruppo di amici?
Be’, erano due anni che ce ne stavamo stravaccati a casa tua sul divano, a canne, vino e musica, tanta musica e ci addormentavamo con Einstein on the Beach, ed era sempre la stessa solfa: “però New York, dobbiamo andarci...”. Nel 1978, guadagnavo un milione e duecentomila lire al mese, abitavo alla salita del Grillo, ed ero un gran signore. Ma mi sono detto: “dov’è che si impara come si fa la televisione?” – A New York! Perché è la città della televisione. Allora mi sono dato una deadline e ho detto: “Io a marzo, a primavera inoltrata, mi levo dalle palle”…

… continua sul prossimo numero di CIAO 2001, da venerdì disponibile online e in edicola!

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DREAM THEATER: due date a ottobre con Mike Portnoy alla batteria https://stonemusic.it/65742/dream-theater-due-date-a-ottobre-con-mike-portnoy-alla-batteria/ https://stonemusic.it/65742/dream-theater-due-date-a-ottobre-con-mike-portnoy-alla-batteria/#respond Mon, 08 Apr 2024 16:32:55 +0000 https://stonemusic.it/?p=65742 I DREAM THEATER inizieranno un nuovo tour e verranno in Italia per due imperdibili appuntamenti: a Milano e a Roma. Scopri di più!

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La notizia che i fan del progressive metal stavano aspettando da mesi è arrivata: i DREAM THEATER tornano in tour in Europa per celebrare quarant’anni di carriera, riproponendo il format “An Evening With” e presentandosi al pubblico con il leggendario Mike Portnoy alla batteria. In scaletta ci saranno i grandi classici che hanno reso grande la band in questi anni.

I DREAM THEATER saranno in concerto anche in Italia per due imperdibili appuntamenti: venerdì 25 ottobre saranno al Forum - Milano e sabato 26 ottobre suoneranno al Palazzo dello Sport di Roma.

I biglietti saranno in vendita secondo le seguenti modalità:

- in prevendita esclusiva ​​collegandosi a Metalitalia.com dalle ore 10:00 del 9 aprile. Non sarà necessaria la registrazione al sito.

- In prevendita generale su MC2Live.it e Vivaticket.com dalle ore 10:00 del 12 aprile.

Informazioni sui Vip Packages disponibili a qui.

La band dichiara: “Questo tour sarà davvero speciale per tutti noi! Ogni concerto sarà pieno di attese ed emozioni di ogni tipo. Non vediamo l’ora di salire nuovamente sul palco insieme per iniziare le celebrazioni dei nostri 40 anni con voi. Questo è solo l’inizio, avremo molte notizie interessanti che riguardano i Dream Theater da condividere nei prossimi mesi.

I Dream Theater sono stati recentemente nel loro DTHQ studio per lavorare al loro sedicesimo studio album, il primo insieme a Mike Portnoy dai tempo del disco del 2009 “Black Clouds & Silver Linings”. Maggiori informazioni a riguardo saranno svelate prossimamente.

Biglietti su:

MC2 Live | Vivaticket

An Evening With Dream Theater 40th Anniversary Tour 2024 – 2025

October 20 – London, England – The O2

October 22 – Berlin, Germany – Uber Eats Music Hall

October 23 – Koln, Germany – Palladium

October 25 – Milan, Italy – Forum

October 26 – Rome, Italy – Palazzo dello Sport

October 28 – Munich, Germany – Zenith

October 29 – Zagreb, Croatia – Arena Zagreb

November 1 – Budapest, Hungary – Budapest Arena

November 2 – Prague – Czech Republic – Fortuna Arena

November 3 – Lodz, Poland – Atlas Arena

November 6 – Helsinki, Finland – Metro Areena

November 8 – Stockholm. Sweden – Waterfront

November 9 – Oslo, Norway – Spektrum

November 10 – Copenhagen, Denmark – Poolen

November 12 – Luxembourg – Rockhal

November 13 – Zurich, Switzerland – The Hall

November 14 – Lyon, France – Halle Tony Garnier

November 16 – Lisbon, Portugal – MEO Arena

November 17 – Madrid, Spain – La Cubierta de Leganés

November 20 – Stuttgart, Germany – Beethovensaal

November 21 – Frankfurt, Germany – Jahrhundderthalle

November 23 – Paris, France – Adidas Arena

November 24 – Amsterdam – AFAS Live

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THE WHITE BUFFALO torna in Italia! https://stonemusic.it/65728/the-white-buffalo-torna-in-italia/ https://stonemusic.it/65728/the-white-buffalo-torna-in-italia/#respond Sat, 06 Apr 2024 11:24:04 +0000 https://stonemusic.it/?p=65728 Quest’anno non perderti le quattro date italiane di THE WHITE BUFFALO nel 2024!

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Torna nel nostro Paese THE WHITE BUFFALO e lo fa con ben quattro concerti esclusivi ad ottobre. Bagana è quindi orgogliosa di annunciare il ritorno di Jake Smith, in arte THE WHITE BUFFALO, a circa un anno di distanza dai due sold out di maggio 2023 di Torino e Livorno nonché dallo show in apertura a Bruce Springsteen nella storica cornice di Circo Massimo.
Partenza venerdì 25 ottobre al Viper Theatre di Firenze, prima volta nel capoluogo toscano, per proseguire sabato 26 ottobre a Roma presso Largo Venue, debutto da headliner nella capitale, domenica 27 esordio in Friuli al Capitol di Pordenone per poi chiudere martedì 29 ottobre ai Magazzini Generali di MilanoI biglietti sono da ora disponibili in prevendita sui circuiti ufficiali TicketOne e Mailticket.


Quattro nuovi appuntamenti esclusivi nel nostro Paese per l’artista nativo dell'Oregon ma cresciuto nel Sud della California che vedranno anche uno special guest in apertura.  La data a Circo Massimo in supporto a Springsteen in maggio 2023 é stata un'ulteriore conferma di quanto l'Italia ami THE WHITE BUFFALO e i suoi concerti straripanti di energia, spesso culminati in "tutto esaurito" come a Torino e Livorno sempre nel maggio scorso o le indimenticabili esibizioni milanesi a Magnolia Summer, Carroponte e Alcatraz degli scorsi anni. Quattro nuovi show nel nostro Paese per aumentare la possibilità di portare lungo lo stivale le indimenticabili performance live di Jake e degli inseparabili compagni di palco, il batterista Matt "Machine" Lynott ed il multistrumentista Christopher Hoffee.

white buffalo, live italia 2024

L’ultimo lavoro dell’artista è “Year Of The Dark Horse”, ottavo della carriera, pubblicato nel novembre 2022 per Snakefarm Records/Universal Music Group e prodotto da Jay Joyce.

THE WHITE BUFFALO è noto per i ruoli in "Sons of Anarchy" (10 piazzamenti), "Californication", "The Punisher", "This Is Us", "Longmire" e film tra cui "Safe Haven" "West Of Memphis". É stato nominato per un Emmy con “Come Join The Murder” scritta insieme a Bob Thiele e Kurt Sutter per l'episodio finale di “Sons of Anarchy” nel 2015 e come nono miglior artista di sincronizzazione TV/film nel 2019. Ha conquistato posizioni in classifica Billboard degne di nota: “Love and the Death of Damnation” ha raggiunto le postazioni #1 Heatseekers e #15 Album Indipendente; “Come Join the Murder” è arrivata al #3° posto tra le Canzoni rock digitali. Vanta apparizioni su Jimmy Kimmel Live, “Last Call Spotlight” con Carson Daly e Later...con Jools Holland. 

THE WHITE BUFFALO
Special Guest

Venerdì 25 ottobre 2024 
- Viper Theatre - Firenze
Biglietti € 28 + ddp su TicketOne e Mailticket

Sabato 26 ottobre 2024 - Largo Venue - Roma
Biglietti € 28 + ddp su TicketOne e Mailticket

Domenica 27 ottobre 2024 - Capitol - Pordenone
Biglietti € 26 + ddp su TicketOne e Mailticket

Martedì 29 ottobre 2024  - Magazzini Generali - Milano
Biglietti € 28 + ddp su TicketOne e Mailticket

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LARKS’ TONGUES IN ASPIC e la follia dei KING CRIMSON https://stonemusic.it/65719/larks-tongues-in-aspic-king-crimson/ https://stonemusic.it/65719/larks-tongues-in-aspic-king-crimson/#respond Thu, 04 Apr 2024 15:42:16 +0000 https://stonemusic.it/?p=65719 «Oggi considerato un classico del rock progressivo, LARKS’ TONGUES IN ASPIC è un meraviglioso e scioccante pugno nello stomaco» un estratto dallo speciale sui KING CRIMSON!

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“L’idea di LARKS’ TONGUES IN ASPIC apparve per la prima volta a metà del 1971 e rappresentava la direzione verso cui i KING CRIMSON stavano aspettando di muoversi.

Questo in contrasto, ad esempio, con l'idea di Peter [Sinfield] di far muovere i Crimson verso l'area di Miles [Davis]" Sid Smith, In The Court Of King Crimson, Panegyric 2019.

Nell'estate del 1972 Fripp è determinato a portare avanti i King Crimson con in mente qualcosa di completamente diverso dal recente passato. Collins, Boz e Wallace avrebbero voluto continuare con i KC, ma lui ha già in mente altri musicisti capaci di sfidare costruzioni compositive formalmente molto complesse ma allo stesso tempo di mente così aperta da poter affrontare incursioni in territori inesplorati. Il primo a essere reclutato è Bill Bruford, batterista degli Yes, band che sta ottenendo un grande successo con THE YES ALBUM (1971), FRAGILE e CLOSE TO THE EDGE (1972).

Cover art dell'album Larks’ Tongues in Aspic, King Crimson, 1973

Bill si sta interrogando se continuare con loro verso un sempre crescente successo commerciale o intraprendere strade forse meno lucrative ma più gratificanti dal punto di vista della crescita artistica. Per espandere i suoi orizzonti espressivi, Fripp gli affianca Jamie Muir, proveniente dal mondo della libera improvvisazione e che ha già lavorato con luminari come Evan Parker e Derek Bailey. L'apporto creativo di Muir nella band è dirompente e aggiunge un grado di inedita imprevedibilità con strumenti esotici e inso-liti: fogli di metallo, gong, giocattoli, richiami per volatili e catene, che fanno di LARKS' TONGUES IN ASPIC un altro travolgente exploit nel mondo del rock. "Questa band è più King Crimson che mai. Tutti gli ideali e le aspirazioni originali sono presenti: amore rispetto e idee compatibili. È una band magica!" (Fripp, 1972).

Nel nuovo organico, al violino e alle tastiere anche il giovane David Cross - di formazione classica e background country-folk proveniente dalla band Waves - e John Wetton (un compagno di liceo di Robert) che ha appena lasciato i Family, potente bassista con una delle voci più calde del rock. Per i testi viene inizialmente incaricato Muir, che però non riesce nell'intento: "Ci ho provato, ma era assoluta spazzatura. Era terribile, qualcosa di gotico, ero intensamente imbarazzato per questo e gentilmente declinai l'offerta" - Sid Smith, op. cit.

…continua sullo speciale sui KING CRIMSON su Sprea.it e nelle migliori edicole!

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